Logo_sentinelle.jpg (12558 byte)Il Cammino Diocesano 

delle "Sentinelle del Mattino" (verso un Sinodo dei Giovani"...)

La nostra Sintesi Decanale

Qui di seguito trovi la sintesi dell'ascolto dei giovani del Decanato di Saronno. L'ascolto dei giovani è avvenuto in su due realtà di giovani:

Le modalità di ascolto sono state diverse secondo le diverse realtà parocchiali... Si sono però svolte con alcuni incontri "di gruppo" al quale va agginto un ascolto "personale" ("ad personam")

SINTESI DELL’ASCOLTO

  Alla prima fase di ascolto hanno partecipato 16 parrocchie: Saronno (Sacra Famiglia, S.Giovanni Battista, SS Pietro e Paolo), Caronno, Cogliate, Cascina Nuova, Ceriano Laghetto, Cislago, Gerenzano, Lazzate, Misinto, Pertusella, Rovello Porro, Solaro/Brollo, Turate, Uboldo.

   In occasione degli incontri della Scuola della Parola decanale (18 gennaio - 8 febbraio) abbiamo concordato insieme le modalità generali dell’ascolto; le singole parrocchie hanno poi portato avanti singolarmente le proprie iniziative, tenendosi comunque in contatto fra di loro. Alla fine di Marzo abbiamo raccolto le sintesi degli ascolti di gruppo e individuali, che hanno portato alla stesura di una prima bozza della sintesi decanale. Tale bozza è stata presentata e discussa insieme ai delegati del decanato il 4 aprile. La discussione è stato un prezioso momento di confronto delle esperienze e ha consentito di arricchire ulteriormente la sintesi finale.

   Raffrontando insieme le impressioni dei delegati sulla fase di ascolto sono emerse delle considerazioni interessanti, che riteniamo utile riportare.

   Innanzitutto è stata riscontrata spesso una scarsa ricettività e quindi poca collaborazione da parte delle comunità parrocchiali per il cammino "Sentinelle del Mattino". Nonostante i delegati abbiano portato avanti diverse iniziative per sensibilizzare e coinvolgere la propria comunità, sembra che la maggior parte delle persone non abbia compreso l’importanza della proposta dell’Arcivescovo.

   Tra i delegati è stata riscontrata una generale difficoltà a distinguere i giovani "intra" dai giovani "extra", in quanto le indicazioni del sussidio non parevano sufficientemente chiare; in particolare non è stato ben compreso il criterio della "partecipazione assidua alla vita delle aggregazioni ecclesiali".

La maggioranza dei delegati ha considerato "intra" i giovani attivi in oratorio o nei gruppi parrocchiali, ed "extra" tutti gli altri, comprendendo quindi anche i giovani che una volta partecipavano alle attività parrocchiali ma che ora, per vari motivi, si sono staccati.
Pochi ascolti "ad extra" erano rivolti a gruppi o associazioni totalmente esterni alle attività parrocchiali (es: croce azzurra).

   In generale si è riscontrata molta difficoltà a raggiungere i giovani più lontani dalla Chiesa, quelli che non frequentano la Messa o non credono in Dio. Gli ascolti che hanno coinvolto questi giovani hanno però fornito indicazioni e spunti estremamente interessanti.
Invece in rari casi è stato più difficile coinvolgere i giovani che frequentano l’oratorio e le attività parrocchiali.
L’impressione generale comunque è stata che i giovani che hanno partecipato lo hanno fatto positivamente, apprezzando soprattutto il senso della proposta e la volontà della Chiesa di ascoltarli.

Le iniziative di ascolto, lasciate ai singoli gruppi di delegati, sono state realizzate secondo modalità diverse, spesso adattando la traccia proposta dalla diocesi. Mentre è stato piuttosto semplice rispettare la distinzione delle tre griglie, è risultato problematico utilizzare alla lettera le domande suggerite, soprattutto per gli ascolti "ad extra".

Alcune domande sono state considerate poco "invitanti", non adatte a stimolare una discussione attiva e partecipata. La definizione delle "domande di senso" e della "tensione missionaria" in particolare hanno disorientato sia parecchi delegati che i giovani a cui sono state rivolte.

   Tra le griglie, la seconda è stata quella che ha riscosso la minore partecipazione, forse perché non pienamente compresa. La terza griglia invece sembra aver coinvolto maggiormente i giovani negli ascolti di gruppo, sia "ad intra" che "ad extra".

   Nel lavoro di sintesi la maggior parte dei delegati ha evidenziato la difficoltà di aggregare in una unica sintesi globale gli ascolti "ad personam", rivolti spesso a giovani dalle caratteristiche estremamente eterogenee. Negli ascolti individuali infatti erano coinvolti tanto giovani legati strettamente alle attività parrocchiali, quanto giovani non credenti, totalmente estranei alla Chiesa.

Per evitare di perdere la ricchezza di questi incontri arrivando a mediare posizioni in realtà molto forti o riportando opinioni troppo contrastanti e contraddittorie, abbiamo preferito consegnare integralmente il materiale raccolto negli ascolti individuali.

Per molti giovani è comunque risultato estremamente difficile parlare di sé e della propria vita. Diversi hanno evitato di mettersi in gioco apertamente, discutendo più sui giovani o la comunità in generale che sulla propria esperienza personale.

   I delegati hanno riportato che alcuni giovani non hanno partecipato agli incontri di gruppo principalmente per la difficoltà di aprirsi a sconosciuti, soprattutto in materia di fede. A questi giovani, quando possibile, è stato proposto l’ascolto individuale "ad personam".

Negli ascolti spesso si sono raccolte dure critiche alla comunità locale. Sebbene queste critiche indichino un giudizio prevalentemente negativo, tuttavia i delegati concordano nel riconoscere un generale atteggiamento di speranza e fiducia.

   Soprattutto i giovani "intra" vedono chiaramente i limiti e i difetti della propria comunità, talvolta confrontandola con il modello evangelico, e arrivano ad accusarla apertamente delle sue incoerenze. Tuttavia desiderano fortemente una comunità cristiana in cui riconoscersi e danno l’impressione che le loro critiche siano più rivolte a provocare un cambiamento positivo della comunità che la sua demolizione.

In alcuni casi è possibile supporre che invece le critiche alla comunità, ai cammini di formazione religiosa e alla dottrina della Chiesa siano più un alibi per tirarsi indietro e magari nascondere il proprio disimpegno.

In generale comunque è stata sentita una forte voglia di confronto e di dialogo, che spesso ha stupito i delegati stessi. Molti non si aspettavano una risposta così viva ed ha sorpreso anche constatare che i giovani desiderano che il cammino iniziato non si fermi a questo ascolto ma prosegua anche in futuro, con proposte concrete e visibili.

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