Le donne nella guerra di liberazione
di Katia Bellillo - Ministro per le Pari Opportunità

Le donne sono state protagoniste della guerra di liberazione. Hanno lottato con coraggio e determinazione per opporsi alla dittatura e alle barbarie. Eppure per molto tempo la storia ufficiale ci ha trasmesso un'immagine della resistenza come un fatto maschile di cui il giovane combattente era il simbolo più importante. Così il ruolo delle donne è stato trascurato, relegato nell'ombra e solo da pochi anni ha cominciato ad emergere. A ricostruirlo con passione sono molte studiose che lavorano per "dare corpo alle ombre" anche con le testimonianze preziose delle partigiane spinte dal desiderio di ricostruire la memoria storica. Grazie a loro l'esperienza femminile della resistenza può vivere nel presente ed essere uno strumento di grande valore nella formazione politica e civile delle giovani generazioni. Tra tutte queste donne voglio ricordare Carla Capponi, scomparsa di recente. Una donna forte e tenace che ha scelto di lottare per la democrazia e ha scontato sulla sua pelle l'opposizione al regime. Se oggi siamo cittadini di un'Italia democratica, lo dobbiamo anche a lei e a tutte coloro che hanno lottato per costruire un mondo di donne e uomini uguali e liberi. Molte hanno combattuto il nazifascismo, con e senza le armi. Molte hanno partecipato alla resistenza armata e sono state protagoniste di quella civile, non violenta ma ugualmente importante. Non dobbiamo dimenticare quante donne hanno organizzato l'assalto ai forni e ai magazzini di viveri, partecipato agli scioperi operai nella primavera del 1944, agito per impedire e limitare le deportazioni di massa naziste, lavorato per fare propaganda antifascista. Quante hanno accolto e protetto i perseguitati e i soldati che cercavano di sfuggire a fascisti e tedeschi nell'Italia occupata. Questa è stata la più grande azione di salvataggio della nostra storia possibile grazie alle donne che hanno inventato e messo in pratica nuove abilità nel faccia a faccia con la guerra. La resistenza femminile fa parte del patrimonio civile e politico del nostro paese e ha una doppia valenza: da una parte ha reso possibile la liberazione del paese dal regime fascista e dalla violenza, dall'altra ha dimostrato la volontà femminile di essere protagoniste visibili della vita politica e sociale dell'Italia. Quel momento storico coincide con l'ingresso delle donne sulla scena pubblica in Italia, con il processo di distruzione dello stereotipo che sostiene l'incompatibilità fra donne e politica. Eppure lo stereotipo, lo dico come Ministro per le Pari opportunità, sopravvive ancora oggi e lo testimonia la scarsa presenza femminile nelle sedi istituzionali. La lotta delle donne per affermarsi nella politica, nel lavoro e nella vita deve dunque continuare con lo stesso coraggio e la stessa tenacia dimostrate nella guerra di liberazione.
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