Per non dimenticare

di Pasquale Falasca

Riproduciamo nel nostro foglio, un breve estratto del testo di memorie autobiografiche, di Giuliano Paletta, intitolato Mauthausen. Questo breve saggio memorialistico fu scritto da Pajetta nel lontano 1945, subito dopo la sua liberazione dall'atroce inferno del campo di sterminio di Mauthausen; esso è stato opportunamente ristampato nel gennaio 2001, a cura dell'A.N.P.I. Provinciale di Varese, con una sintetica ma densa prefazione di Franco Giannantoni. Questo piccolo testo non costituisce un'opera storiografica esaustiva sull'Olocausto; tutt'altro! Oggi, a distanza di oltre mezzo secolo dalla fine della seconda guerra mondiale, e quindi dall'annientamento dell'imperialismo nazista di matrice hitleriana, una letteratura ampia, analitica e approfondita, ci ha restituito, sul versante storico-politico, la quasi totalità dello sterminio e incommensurabile orrore dei piani strategici ed operativi culminati nella "soluzione finale", ad opera dei vertici e dell'apparato intermedio del movimento e partito nazional-socialista; a questo orrore concentrazionario, a questo genocidio e sterminio su scala vastissima (ebrei, comunisti, slavi, costituivano le vittime privilegiate dei nazisti), non furono estranei gli strati politico-ideologici e militari della famelica e famigerata Repubblica di Salò; per cui fascismo mussoliniano e nazismo hitleriano si unificarono fondendosi in una saldatura cementata dal terrore, dalle torture, dallo sterminio apocalittico, producendo un'orgia di sangue, montagne di cadaveri, sofferenze infinite e inenarrabili, quali la storia dell'umanità costellata di guerre, di morti e di stermini, non aveva ancora sperimentato. Nazismo e fascismo hanno creato la "pianificazione scientifica della morte". E questo piccolo frammento ce ne offre una testimonianza drammatica e disumana; e ciò è solo l'esperienza di un essere umano, un militante e combattente antifascista del Partito Comunista Italiano, il Partito di Gramsci e di Togliatti, il Partito della Libertà e della Liberazione, il soggetto e la struttura fondamentale della lotta antifascista, l'avanguardia storica della Resistenza contro la belva nazi-fascista. La testimonianza di Giuliano Pajetta costituisce una componente di quello straordinario e smisurato "Archivio della Memoria" delle "classi subalterne", dei lavoratori, degli intellettuali democratico-progressisti, di ogni individuo che rifiuta qualsiasi opzione autoritaria, totalitario, imperialistica. La memoria di ciò che è accaduto, la memoria di milioni di martiri, che, con coraggio e dignità, hanno dato la vita perché la disumanità della barbarie non prevalesse; questa memoria non appartiene ad un passato lontano e remoto; tutto ciò che di democratico, civile, avanzato, è stato conquistato dal movimento operaio e dalle forze progressiste, ha come base e fondamento questo immane sacrificio collettivo della parte più nobile e generosa del popolo italiano. La memoria deve avere radici e sostanza nel presente, e la nostra prassi politica deve stabilire una continuità, una relazione, una osmosi costante e permanente con questo grande momento di sollevazione e di lotta contro la dittatura terroristica nazi-fascista. Queste forze reazionarie sono state sconfitte, debellate, ma non distrutte in maniera definitiva e irreversibile.Germi inquietanti di neo-nazismo e neo-fascismo riappaiono in Italia e in Europa; storici al servizio di forze politiche anti-democratiche, fanno circolare tesi revisionistiche o addirittura negazionistiche. Questi storici della falsificazione e della menzogna, minimizzano o addirittura negano l'esistenza dei campi di sterminio. Ad essi e ai loro mandanti contrapponiamoci con la forza della memoria e della verità. Battiamoci affinché le forze politiche dell'oscurantismo e della violenza, siano annientate per sempre. Cultura, democrazia e civiltà debbono essere i contenuti concreti e le coordinate essenziali della nostra vita sociale.
Leggi l'estratto da "Mauthausen" di G.Pajetta
 
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