Intervista al PEGASO SOFT AIR CLUB PONENTE LIGURE

rilasciata a Soft Air Mania

 

Quando e come è nato il vostro gruppo?

E’ nato ufficialmente nel 1996, un gruppo di amici di Finale Ligure, Albenga e Savona, dopo aver fatto varie esperienze separatamente, hanno deciso di fondare un club che soddisfacesse le proprie esigenze

Com’è nato il Vostro simbolo e come avete scelto la vostra mimetica?

Il Pegaso, è apparso quasi per caso. Durante le riunioni per la decisione del simbolo e del nome, l’attuale Presidente Andrea Lena ed io, abbiamo proposto lo stesso simbolo. La coincidenza è stata decisiva, indicava un’affinità di pensiero che ci accomuna ancora oggi alla guida del mitico cavallo alato. Per quanto riguarda l’abbigliamento noi adottiamo la "San Marco" per le sue caratteristiche camo, adatte al nostro territorio e per l’alta qualita che contraddistingue la mimetica del B.S.M.

Perché avete sentito la necessità di costituirvi come associazione?

Ci sembra evidente che per praticare uno sport di questo tipo sia indispensabile regolarizzare la posizione dei giocatori e comunque è di vitale importanza che i Soci siano tutelati da un Consiglio Direttivo che gestisca le risorse del Club e ne coordini la vita associativa, anche selezionando gli aspiranti Soci.

Che tipo di equipaggiamento avete (fucili, pistole, armi di squadra, tactical, maschere, anfibi, guanti e tutto quello che c’è di tecnico)?

Non abbiamo preferenze particolari, in questo momento vanno molto di moda lo Spetznaz, l’MC51, AK47s, molti di noi hanno il Kurtz come seconda arma. Dotazioni del Club sono un M60, un paio di rilevatori di calore (a dire il vero poco utili). Ogni squadra è equipaggiata con GPS, imbragature, corde, ecc.ecc.. Il caposquadra in base alle esigenze della gara ha la facoltà di modificare gli equipaggiamenti adottando l’attrezzatura che ritiene necessaria.

Cosa ne pensate della modifica dei dispositivi?

Le modifiche per migliorare la prestazione del A.S.G. sono ben accette, ma entro certi limiti. La libertà di modifica finisce nel momento in cui può ledere Il divertimento del mio avversario, armi modificate in maniera eccessiva possono diventare molto pericolose. A questo proposito, i Club che hanno aderito al Co.S.A.C. ( Coordinamento Soft Air Combat ) sono soggetti a periodici controlli.

Quali sono stati i primi ostacoli che avete incontrato per l’associazione o per giocare (es. forze di polizia, mancanza terreni…)?

La Liguria non è famosa per le vaste praterie, quindi le maggiori difficoltà le abbiamo riscontrate nel trovare terreni adatti. Purtroppo abbiamo dovuto adattarci noi al tipo di terreno: prevalentemente boschivo e ripido e "sporco". I nostri rapporti con Polizia e Carabinieri sono sempre stati ottimi, ogni anno segnaliamo agli organi competenti il nostro elenco Soci e indichiamo i terreni adibiti al gioco.

Ci siamo sempre dimostrati disponibili ad incontri con autorità o enti che volessero conoscere meglio la nostra attività, con ottimi risultati.

Raccontateci la vostra 1° volta sul campo (se ve la ricordate!!!). Quanti eravate, chi eravate, quali sensazioni avete provato…

La prima volta del Pegaso è stata emozionante. Eravamo una ventina in un campo a Castelvecchio di R.B. su gentile concessione di Boella, il guru di American Magazine. All’epoca il Club era diviso in due reparti ben distinti "quelli di Albenga" e i "Finalesi". Quelli di Albenga dovevano approntare una difesa recandosi sul campo molto prima, noi di Finale dovevamo bonificare e cercare la loro base, facendo attenzione agli eventuali agguati. Era emozionante perché non sapevamo quanti erano e dove potevano essere nascosti.

Avete avuto dei gruppi preesistenti che vi hanno aiutato a crescere, ad esempio ospitandovi o consigliandovi?

Alcuni di noi provengono dal Club " Armageddon" di Loano, che inoltre ci ha ospitato nei mesi precedenti alla fondazione.

Qual è la vostra organizzazione del gruppo (ruoli organizzativi, decisionali, operativi…)?

Il Consiglio Direttivo, come ho già detto ha pieni poteri nel regolare la vita Associativa.

Nomina i Capisquadra, i Navigatori, gli Scout e compone le squadre che devono affrontare un torneo secondo delle esigenze e del tipo di gara.

Consiglio Direttivo 2000/2003

Presidente Andrea LENA

Vicepres. Max DEREANI ( P.R.)

Segretario Maurizio RAVERA

Cons. Fabrizio LENA (Esp. cartografia)

Cons. Stefano ROSSI

Cons. Angelo ARDORINO (gestione Soci)

Cons. Alessandro RAVERA (supporti informatici)

Cons. Giovanni CIRAVEGNA (sq. 2)

Cons. Matteo MINETTI (rapporti gruppi )

Avete una "gerarchia" operativa?

E’ indispensabile, senza esasperazioni, una gerarchia che consenta alla squadra in azione di seguire le direttive del Caposq. e in caso di sua eliminazione, avere sempre un punto di riferimento.

Quali sono i vostri regolamenti di gioco (eventualmente allegateli)?

Applichiamo il regolamento COSAC

Come risolvete i problema degli Highlander? E chi si comporta in maniera sconveniente sul campo? E’ mai successo?

Come tutti i Club, anche noi abbiamo dovuto affrontare la piaga del Soft Air. Il metodo è uno solo, la selezione e l’allontanamento degli elementi indesiderati. Il nostro Club nel 1998 ha apportato un’epurazione riducendo il suo organico da 60 elementi a 25. Ora abbiamo adottato un sistema di controllo, che non posso rivelare per non comprometterne l’efficacia, che ci garantisce uno standard di correttezza vicino al 100%.

Quando incontriamo Higlander di altri Club, lo segnaliamo al Direttivo del Club di appartenenza e al Direttivo COSAC, che prende nota dei nominativi escludendoli dal futuro ingresso in un Club associato e nel caso di Club già membri i provvedimenti disciplinari sono inevitabili (sospensione periodica o espulsione)

Raccontateci qualche aneddoto (ad esempio la nascita dei soprannomi).

I soprannomi arrivano per caso. Ad esempio noi abbiamo GRISU’ (era un pompiere), SDI (era un marò sdi) TEX, la prima volta che è venuto a giocare aveva un cinturone tipo tex willer, HARDO (non posso dire perché), ROLLEX, durante una gara scandiva il tempo, AIA che durante le prime giocate anziché dire " Colpito" continuava a urlare "AHIA, AII, AIA",NIKITA la donna più cattiva del gruppo.

Componente agonistica

Come si sceglie il team per le gare e i tornei?

Per le gare valevoli per il campionato COSAC abbiamo una squadra specifica, per i tornei occasionali scegliamo fra le tre squadre ufficiali quella più in forma.

Seguite una preparazione fisica o una formazione tecnica (es. brevetti) particolare e specialistica per alcuni membri del gruppo?

Alcuni giocatori hanno esperienze personali molto specialistiche es: soccorso alpino, protezione civile, brevetto parà, altri sono esperti in elettrotecnica, informatica ecc.ecc. Altri ancora hanno specializzazioni di tipo sportivo.

Ognuno da il suo importante contributo per arricchire il bagaglio "culturale" del Pegaso.

Per la vostra "formazione" vi affidate a manuali operativi?

Abbiamo alcuni manuali operativi, ma non esiste esperienza più propedeutica che quella di partecipare a gare e tornei.

Raccontateci il vostro primo torneo a cui avete partecipato: preparazione, comportamento sul campo, commenti fine gara.

Le prime gare a cui abbiamo partecipato erano organizzate da "Fester" il Presidente Armagheddon.

Per noi è stato un onore constatare che fin dall’inizio non eravamo qualitativamente distanti dai più bravi.

Avete qualche equipaggiamento o tecnica particolare che usate nei tornei e nelle gare?

Le R.I.S. Riunioni informative settimanali, oltre che a organizzare la giocata domenicale, hanno lo scopo di preparare i giocatori che affronteranno i tornei. Ogni Consigliere ha un compito specifico: La navigazione, la tattica, la simbologia NATO e a turno erudiscono il Team sulle difficoltà che dovranno affrontare. Il caposquadra sceglie gli equipaggiamenti da adottare e le tattiche specifiche da applicare.

Piazzamenti e trofei.

Oltre a molti buoni piazzamenti o vittorie in gare amichevoli, non ufficiali, questo è il nostro medagliere:

2°Combat pattuglie Balestrino 1° classificati

Combat pattuglie Salto del lupo 2° classificati

1° trofeo guastatori "La Centuria" 3° classificati

1° Trofeo Riviera dei Fiori 1° classificati

2° trofeo guastatori "La centuria" 1° classificati

2°combat armagheddon campionato Cosac 2000 1° classificati

2° trofeo Riviera dei Fiori 4° classificati

Attualmente siamo in testa al campionato COSAC 2000 a pari punti con ARMAGHEDDON , la gara decisiva si disputerà a Genova il 18/06/00 ospiti del BIG ONE, Club promotore del Coordinamento

Organizzazione del torneo

Raccontateci quale è il percorso organizzativo tipico che seguite nell’organizzazione di un torneo.

Come scegliete la struttura e il campo al quale appoggiarvi?

Vi fate aiutare da altri gruppi?

Avete degli sponsor per i tornei?

Quali consigli potreste dare a chi vuole organizzare un torneo?

Come regolate i rapporti con le forze dell’ordine?

Dopo quattro anni di attesa, il 19 marzo abbiamo organizzato il nostro primo torneo. La gara era inserita in un calendario COSAC e valevole per il medesimo campionato. Il Consiglio Direttivo ha nominato un Responsabile Unico, con il compito di coordinare e pianificare la gara, avvalendosi del supporto tecnico dei Soci specializzati nei vari settori. La gara si è effettuata con un alto gradimento dei partecipanti, anche grazie al prezioso contributo logistico dell’ ASSOCIAZIONE CARABINIERI VOLONTARI sez. di Finale Ligure, della P.A. CROCE VERDE di Finale Ligure, che hanno garantito la sicurezza e si sono prestati ai nostri fabbisogni dando una notevole spinta far uscire il nostro sport dall’anonimato, riconoscendoci come seria associazione sportiva.

Non abbiamo utilizzato sponsor, anche se la cosa sarebbe molto utile.

Consigliamo e auspichiamo che tutti i gruppi di S.A. si decidano a codificare le regole di gioco, magari associandosi, come abbiamo fatto noi. Sarebbe utile dare delle regole al S.A., sia di punteggio che di tipologie di prove e non ultime di sicurezza. Noi ci siamo adattati al regolamento COSAC che prevede dei limiti ben specifici, non negando però agli organizzatori la dovuta autonomia, dando ampi margini di tolleranza. Così facendo quando un Club affronta una gara COSAC ha ben chiari i valori in campo. I partecipanti ricevono alcuni giorni prima le coordinate degli obiettivi, le istruzioni, le tipologie delle prove e il regolamento generale.

Progetti futuri per il gruppo?

Svolgete delle attività parallele, ad esempio antibracconaggio o collaborate con qualche ente?

Privatamente i nostri Soci fanno parte di molte Associazioni, come ho già citato: Anti Incendio Boschivo, Associazioni di salvaguardia ambientale, Compagnie di Arcieri, Protezione Civile, Pubblica Assistenza, Associazioni Culturali varie, abbiamo anche esperti di combattimento con armi medioevali.

Abbiamo collaborato con alcuni enti ad effettuare servizio di sicurezza in alcune manifestazioni.

Softair: sport o gioco?

Che ne pensate delle varie federazioni esistenti?

Siete affiliati?

E dei comitati regionali che stanno nascendo spontaneamente in varie parti d’Italia?

Penso che ci siamo già espressi in materia. Uniformare le regole del S.A. è l’unico modo per renderlo uno sport a tutti gli effetti e per uniformare è necessario riunirsi in coordinamenti o federazioni.

Il COSAC sta ottenendo dei risultati sorprendenti, offrendo agli associati delle garanzie notevoli, di serietà e selezione, spronando oltretutto i Club associati a migliorare l’assetto tattico, tecnico e teorico. Imparando la stessa simbologia, utilizzando le carte e adoperando gli stessi criteri di valutazione. Solo facendo una selezione si riuscirà ad ottenere un "popolo" di softeristi che, come in ogni altro sport, si sottopongono a sacrifici ed allenamenti per ottenere dei risultati. I deficienti stiano a casa.

Cosa pensate del casco marcatore? Quali metodi per rendere "l’eliminazione" sicura?

Durante "la simulazione di guerra", emergono le doti nascoste di ognuno di noi. Se sei lento puoi migliorare, se spari male ti puoi correggere, se non capisci il gioco puoi studiare la tattica, anche il più negato può diventare Rambo, ma se sei sleale stai a casa a guardare la TV, perché la lealtà è l’unico vero attributo indispensabile per un buon softerista. Bastano poche giocate per capire l’indole del nuovo giocatore, in genere chi si imbosca troppo, chi tende a stare dietro, chi ha paura ad affrontare il nemico, chi finge di allacciarsi la scarpa quando è scuot, è già un candidato higlander.

Il casco marcatore per me è una stronzata, se un giorno per essere sicuro di aver colpito e di essere colpito dovrò mettermi in testa un marchingegno, vuol dire che il S.A. non fa più per me. Max DEREANI

Grazie per la vostra collaborazione.