1° TORNEO COMBAT

PEGASO Soft Air Club Ponente Ligure.

GARA VALEVOLE PER IL 1° CAMPIONATO A SQUADRE CO.S.A.C.

 

Il 19 marzo il PEGASO S. A. C. P. L. ha organizzato a Orco Feglino, in provincia di Savona, la prima gara del campionato CO.S.A.C. 2000 (Coordinamento Soft Air Combat).

La gara si è sviluppata all’interno della suggestiva valle di Nava, a Orco Feglino, in un percorso circolare di circa 4 Km. Le prove erano quelle previste dal regolamento COSAC: orientamento, tiro silenzioso, marcia commando, combat, atteggiamento tattico. La gara si è svolta in sicurezza e senza interferenze di escursionisti o cacciatori grazie all’aiuto della sezione di Finale Ligure dell’Associazione Nazionale Carabinieri e della P.A. Croce Verde di Finalborgo che hanno svolto un egregio servizio di "security" e assistenza sanitaria. I partecipanti, giunti al campo base venivano "imbarcati" e trasportati nella zona di inizio missione, da una camionetta della protezione civile e da lì, seguendo le coordinate e le istruzioni in loro possesso inizia la gara.

 

…………Appena giunti nella zona di inizio missione sbalziamo dalla jeep, il nostro navigatore consulta rapidamente le carte e il caposquadra indica agli scout la giusta direzione. Ci addentriamo nella boscaglia, la vegetazione è fitta. Il nostro primo target è recuperare la busta istruzioni che è nascosta qui da qualche parte. Le istruzioni che abbiamo ricevuto indicano che il primo obiettivo è protetto da mine antiuomo, dopo una decina di metri, riusciamo ad intravedere una casupola diroccata, probabilmente è lì che troveremo le nostre istruzioni per proseguire la missione. Avanziamo lentamente, oramai siamo a pochi metri dalla casetta, tutti gli uomini sono in allerta. Un sibilo elettronico interrompe la concentrazione, una mina antiuomo: proprio davanti al teccio, sono stati interrati alcuni congegni elettronici, che alla minima pressione emettono un sibilo fastidioso.

I rimanenti della squadra mantengono la posizione e lo scout "vivo" con molta cautela va a recuperare la busta nera con indicate le coordinate dei target successivi. L’obiettivo finale è disattivare la rampa missilistica, dobbiamo trovare il codice di disattivazione. La vegetazione si fa sempre più fitta, siamo appena entrati nella zona 2, posto fantastico per le imboscate. Transitiamo in un sentiero stretto, da un lato una parete di roccia e dall’altro il bosco fitto, stiamo per entrare in un tratto pianeggiante e scoperto quando una raffica lunga e precisa elimina i nostri due scout, abbiamo solo tre minuti per trovare la prima parte del codice e uscire dalla zona. Con una manovra accerchiante riusciamo ad eliminare il cecchino che, appena colpito, ci mostra una tabella con indicati tre numeri, via di corsa verso la zona tre. Inizia una salita ripidissima, il c.s. ci spinge ad andare più veloci, ogni minuto di anticipo ci fa guadagnare cento punti. Una postazione fissa ci aspetta a metà strada, riusciamo a sentire il sibilo dei pallini che passano sulle nostre teste, è impossibile superare la zona, abbiamo una sola possibilità bruciarci il bonus "bomba", il c.s. grida al nostro arbitro "Bomba" e finalmente l’M60 smette di sparare. Entriamo in zona 4, non è un compito facile per il navigatore trovare la direzione. Dobbiamo cercare una grotta, lì ci sarà la seconda parte del codice, siamo circondati da rocce e il GPS non riesce a rilevare i satelliti, i secondi passano e non si riesce a trovare la direzione…nel mio auricolare sento: "target" il nostro 1° scout ha individuato l’imboccatura della grotta e contemporaneamente anche il cecchino a protezione, che ha iniziato proprio da lui il suo lavoro. Spara a colpo singolo, solo a colpo sicuro. Tre dei nostri sono già stati eliminati, siamo costretti ad azzardare: ci dividiamo, due uomini si arrampicano sulla sinistra e gli altri tengono impegnato il cecchino frontalmente, gli arriviamo sopra come avvoltoi, "colpito! entriamo nella grotta". Il percorso è buio, dobbiamo usare le torce, stiamo scendendo di alcuni metri, al centro della grotta una splendida stalagmite e alla sua base individuiamo un altro codice. Dobbiamo stare sempre in tensione l’obiettivo non è ancora raggiunto, dobbiamo cercare una seconda grotta, lì dovremmo trovare le chiavi che servono ad attivare i congegni esplosivi per far saltare il ponte radio, il radar e il centro trasmissioni. Appena fuori dalla prima grotta il nav. ci da la dritta giusta, a venti, trenta metri sulla destra la seconda grotta. Ci apriamo a ventaglio, avanziamo tutti alla stessa altezza, cercando di individuare il possibile nemico, ci individua prima lui. Comincia a sparare a raffica, colpisce il nav., "reazione immediata" , una frazione di secondo e tutta la squadra spara nella sua direzione, un uomo gli striscia addosso con la rapidità di un cobra, approfittando della copertura dei compagni, gli arriva proprio a pochi centimetri, il cecchino è nascosto dietro una roccia e protetto dal buio della caverna. Non è necessario sparargli, e bastato toccargli la mano con la canna del ASG, il nemico ha capito che non ha più scampo. Di corsa tutti dentro, ecco la busta con le chiavi: tre spinotti elettronici, di misure diverse. Velocemente andiamo verso l’uscita, la direzione e giusta, c’è una discesa pericolosa, ma con l’aiuto di una corda ci caliamo agevolmente, ora abbiamo solo quattro minuti per raggiungere la zona 5, il tiro silenzioso. E’ tutta discesa, stiamo tenendo un buon ritmo, la retroguardia è attenta, ecco la strada sterrata che è indicata sulla carta. Pronto ad aspettarci un giudice ci consegna una balestra. Ci indica la piazzola e i due bersagli, abbiamo solo due tiri, uno per bersaglio. Il c.s. si prende questa responsabilità, è come tirare un rigore: carica la balestra (150 libbre) prende la mira e tira, centro. Carica…..prende la mira….tira…, niente. Uno su due. Percorriamo la strada sterrata per cercare la porta di ingresso della prova 6, la marcia commando, dobbiamo percorrere più velocemente possibile un tratto di strada di circa 800 metri, alla squadra più rapida 2000 punti. Ecco il cartello che indica l’inizio della prova , iniziamo a correre il percorso è tutto in salita, il giudice segue l’ultimo della squadra per prendere il tempo, mentre corriamo dobbiamo anche individuare un’altra parte del codice numerico, che ci servirà all’ultimo obiettivo. La prova è finita, alziamo gli occhi verso il crinale e individuiamo il radar, l’obiettivo n° 7, iniziamo la risalita verso la cima, il pannello giallo orientato verso il cielo è sempre più vicino, tutti i giocatori sono tesi e attenti. A trenta metri dall’obiettivo la squadra si divide in due gruppi, ci allarghiamo verso destra e verso sinistra per non andare in bocca ai cecchini che sicuramente ci aspettano in alto. Inizia una pioggia di pallini, due mitragliatrici sono a difesa del radar, gli uomini più veloci si arrampicano in direzione del primo OPFOR il resto della squadra spara all’impazzata per non fargli alzare la testa, il secondo OPFOR è piazzato in alto alla nostra destra e ci tiene sotto controllo impedendoci una manovra di accerchiamento. Il nostro esperto elettronico arriva al radar strisciando e, malgrado il volume di fuoco, riesce ad inserire la chiave giusta alla base del radar. Un sibilo acuto ci indica che l’obiettivo è "esploso", ignoriamo il cecchino che è rimasto "vivo" e ci allontaniamo rapidamente per raggiungere il ponte radio che è a circa 200 metri, sempre sul crinale. Ora stiamo saltellando fra le rocce, cercando di individuare i nuovi nemici, scrutiamo ogni cespuglio ogni anfratto della roccia, dobbiamo anche fare attenzione a non precipitare, sulla nostra destra c’è uno strapiompo di un centinaio di metri. Siamo a pochi metri, l’antenna è ben visibile. Due "Pegasi" cominciano a sparare nella nostra direzione, il navigatore è colpito. Rimaniamo in tre nella parte alta del crinale e cerchiamo di tenere impegnati i due difensori, con uno scambio di pallini da far impazzire il rappresentante della Marui, il resto della squadra si precipita verso il fondo valle per poi risalire alle spalle dell’obiettivo e cogliere di sorpresa i cecchini. Operazione riuscita, il solito sibilo ci indica che ponte radio è "saltato", ci rimangono solo 2 minuti per trovare la porta di uscita della zona 7. Giunti alla porta OUT il navigatore consulta la carta per trovare la direzione del prossimo obiettivo: il centro trasmissioni. Siamo al fondo valle, in un punto di incrocio fra una strada sterrata e due piccoli sentieri, la direzione è giusta. La squadra si schiera in formazione, la retroguardia è attenta, gli scout sono concentrati, il c.s. e l’esperto in orienteering si sono portati al centro dello schieramento. Dopo alcuni minuti individuiamo una casupola diroccata, il tetto è ricoperto di arbusti e foglie, certamente si tratta di un mascheramento per proteggere una postazione. Infatti appena siamo a tiro cominciano ad arrivare le prime raffiche. La squadra arretra rapidamente e dopo un breve briefing per stabilire la tattica giusta, iniziamo l’attacco. Il "nido" sul centro trasmissioni non riesce a coprire a 360°. Ci dividiamo in quattro coppie e avanziamo cercando di disorientare l’OPFOR, che è costretto a scegliere a chi sparare. In pochi secondi siamo intorno al Target, muovendoci sempre a coppie iniziamo la perlustrazione. Sulla porta di ingresso c’è il congegno elettronico, due coppie si avvicinano per inserire la chiave ed ecco che spunta fuori un altro OPFOR, riesce a eliminare l’uomo con le chiavi. Tutti spariamo verso il nuovo nemico, non ha scampo. Chiave inserita, obiettivo raggiunto. Ora ci rimane la Rampa di lancio. Di fronte a noi, in alto, vediamo una collina, la vegetazione è fittissima, in ogni cespuglio ci potrebbe essere un uomo. Dopo il solito trasferimento, arriviamo alla porta IN della prova 9, c’è una piccola strada che circonda la collina, la rampa di lancio è lassù al centro. Ci allarghiamo a ventaglio e cominciamo a salire verso il nuovo obiettivo. Abbiamo il codice e abbiamo la procedura di disattivazione. Il nostro tecnico deve raggiungere la consolle di comando e disattivare la rampa di lancio. Il primo cecchino apre il fuoco a colpo sicuro ed elimina due dei nostri, è ben nascosto, ma non resiste al nostro volume di fuoco. Riusciamo ad individuare il secondo OPFOR., è nascosto a circa dieci metri dall’obiettivo. La squadra si allarga e due dei nostri cercano di arrivare alle spalle del cecchino, per accerchiarlo. Tutti gli uomini sono in posizione, "Fuoco", cecchino eliminato. Fra noi e la rampa di lancio è "pulito", ci piazziamo a riccio per proteggere il tecnico che si avvicina alla scatola nera. Ci sono due interruttori e una piccola tastiera. Appena accende il primo interruttore, inizia un suono acuto e continuo e si illumina un timer, che inizia il conto alla rovescia. Abbiamo pochi secondi per digitare il codice nella sequenza esatta. Codice esatto e di colpo il sibilo cessa, ora siamo nelle mani del navigatore che ci deve guidare verso la porta OUT. Appena fuori dalla zona 9, come previsto dalle istruzioni, interviene la nostra intelligence, il giudice di squadra. Il nostro uomo ci indica di seguirlo e dopo un breve tratto di strada ci ferma: "Stop, comunicare la posizione esatta al campo base", i più ferrati in materia iniziano a consultare carte e GPS e in pochi secondi siamo in grado di comunicare la nostra posizione. La gara è finita. In h.3.30, abbiamo compiuto la nostra missione. Le nostre vittime, fortunatamente, sono resuscitate per affrontare la prossima pattuglia di incursori.

 

 

CLASSIFICA

Punteggio

Punti COSAC

ARMAGHEDDON S.A.C.- Borghetto S.S.

9171

25

CINGHIALI- Cogoleto

8760

---

S.A.G. RIVIERA DEI FIORI- Sanremo

7123

---

SUN BAY WARRIORS –Alassio

6126

16

THE BIG ONE S.A.T. - Genova

5665

8

LUPI GRIGI di MUNMARK- Milano

3851

4

CLASSIFICA GENERALE COSAC

PUNTI

PEGASO S.A.C.P.L. Finale Ligure

25

ARMAGHEDDON S.A.C.- Borghetto S.S.

25

SUN BAY WARRIORS –Alassio

16

THE BIG ONE S.A.T. – Genova

8

LUPI GRIGI di MUNMARK- Milano

4

LA CENTURIA S.A.C. Genova

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