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MUSEO ARCHEOLOGICO COMUNALE
L'originario Museo, ricco di reperti archeologici di grande valore, organizzato dall'emerito studioso ed archeologo Giuseppe D'Aloja, venne depredato una trentina d'anni fa e quindi chiuso al pubblico.
Dopo i vani tentativi di diverse amministrazioni comunali, l'11 aprile 2002 venne lanciata una gara d'appalto per la ricostituzione del museo archeologico comunale, affidando la responsabilità del servizio a Natale Romeo già direttore della biblioteca comunale al fine di integrare le nuove risorse nell'ambito dell'offerta culturale e promozionale del servizio pubblico.
L'apertura ufficiale del nuovo museo si è tenuta il 19 maggio 2002 con l'esposizione della mostra archeologica dal nome fortemente evocativo "Quando l'Ofanto era color dell'ambra" presso il Palazzo comunale.
In tale mostra vengono esposti diversi reperti come anfore, vasi, utensili d'uso comune e armi risalenti ad un esteso periodo storico che copre il primo millennio a.C., dalla creazione del primo insediamento abitativo dislocato presso la Lama Matitani, per giungere fino ai primi secoli dell'Impero Romano durante il quale il territorio era disseminato di diverse ville patrizie che svolgevano un ruolo analogo alle nostre vecchie masserie, ossia centri di produzione agricola che rifornivano piccole comunità autosufficienti.
Ricordiamo tra i vari reperti il tesoretto con sedici monete d'argento provenienti dalla Campania, da Arpi e addirittura dalla greca Corinto indicanti l'esistenza di un'ampia area di scambi commerciali nel III sec. a.C.; i preziosissimi gioielli come collane d'ambra lavorata e monili in oro, argento e bronzo che testimoniano la presenza aristocratica e principesca della donna tra il VI e V sec. a.C.; il cratere da simposio e lo strigile indicanti l'influenza della cultura greca nel Melfese del IV sec. a. C.; spade e cinturoni che caratterizzavano l'abbigliamento degli esponenti dell'aristocrazia guerriera.
L'ingresso è libero e l'orario di apertura è costituito dalle due fasce orarie 9.00-13.00 e 15.30-19.30 eccetto il lunedì.
Per eventuali contatti e informazioni: tel.0883/695900 ; 080/3221040.
E-mail: museo.minervino@infinito.it

la ricostruzione puntuale della tomba a grotticella di un capo-guerriero, con le sue armi e il suo ricco corredo di oltre 100 vasi ceramici. (seconda metà del IV sec. a.C.)