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ASPETTO FISICO E GEOLOGICO

Le Murge sono rappresentate da due serie estese di colline, con predominanza della media collina, disposte a terrazze, quasi parallele, che corrono da Nord-Ovest a Sud-Est, elevandosi sul fianco destro nella zona settentrionale dove raggiungono le maggiori altezze (687 m. "Torre disperata").
Esse mancano d'intensi corrugamenti, essendo formate da strati orizzontali, o poco inclinati, mentre un'evidente manifestazione tettonica si ha nel solco Bradanico verso cui precipitano rapidamente con una pittoresca balconata rocciosa.
Tale solco Bradanico o fossa Premurgiana, incisa dal Bradano (con i suoi affluenti: Gravina, Basentello, Roviniero) divide pressocchè interamente le Murge dall'Appennino Lucano al quale si congiungono con la Sella di Spinazzola.
Ad oriente vi è il mare Adriatico da cui sono separate mediante una stretta fascia costiera pianeggiante, ad eccezione di alcuni tratti da esso lambiti come Polignano a Mare, Torre Incina, ecc.
Il corso inferiore dell'Ofanto, con il suo affluente Locone ne segna il limite settentrionale verso il Tavoliere di foggia ed offre sulla riva destra una striscia pianeggiante che si allarga lla foce verso Barletta; a sud la soglia Messapica le separa dalla penisola Salentina.
Le Murge sono distinte in due settori: quelle di Nord-Ovest e quelle di Sud-Est, separate tra loro dall'insellatura di Gioia del Colle; le prime hanno declivio dolce verso Nord e Nord-Est ed il pendio ripido verso Sud-Ovest; le seconde il declivio dolce verso Sud e sud-Est, e il pendio ripido verso Nord Nord-Est.
Oltre 2000 m. è lo spessore dell'imponente unità litostratigrafica denominata "Calcare di Bari" che corrisponde alla parte inferiore e media, affiorante estesamente sul settore Nord-occidentale murgiano, sul quale poggia in trasgressione il "Calcare di Altamura" affiorante in massima parte nel settore murgiano Sud-orientale, ricco di macrofauna, che misura in media 900 m. di spessore.
Il passato geologico del territorio è rappresentato dai non rari fossili di antiche conchiglie marine, che con un pò di fortuna si possono rinvenire nel suolo.
Infatti, circa 130 milioni di anni fa, durante il cretacico ultimo periodo del mesozoico nell'Era secondaria, si formarono quelle rocce carbonatiche che costituiscono la piattaforma apula nelle sue diramazioni principali: il Salento, il Gargano, la Murgia.
Dopo una prima fase di emersione delle Murge dal mare Pliocenico, furono sommerse ancora da questo antenato del mare Adriatico.
Nel periodo Plio-pleistocenico le rocce mesozoiche rappresentavano l'unica parte di territorio emerso e costituivano un vero e proprio arcipelago di isole e scogli insieme al Gargano e alle serre salentine; la fase di immersione portò alla sedimentazione, sul calcare cretacico, di ricoprimenti calcarei organogeni-tufacei e di sabbioni calcarei di origine costiera derivati da abrasioni delle rocce sottostanti per azione del frangente marino, che si possono riscontrare tutt'oggi in varie zone come per esempio Altamura, Gioia del Colle.
Le condizioni ambientali in cui è avvenuta la sedimentazione erano probabilmente quelle di un bacino poco profondo, vicino al continente emerso, con acque limpide e abbastanza tranquille.
Nello stesso tempo in cui, nell'Era quaternaria la Murgia riemergeva (arricchita di rocce più giovani che nel frattempo si erano sedimentate), esposta all'azione degli agenti esogeni e principalmente delle acque piovane, essa si liberava, specie nelle zone più alte, di ogni ricoprimento.
Questo processo portava al denudamento di ampie zone e dunque al riaffioramento del calcare cretacico.
Tale emersione della piattaforma e la formazione dei blocchi hanno delineato i principali caratteri morfologici del territorio che manifesta peculiarità distinte per ognuno dei suoi blocchi, favorendo quella curiosa definizione delle Murge come "la meno italiana delle terre italiane, collegate all'Appennino senza esserne parte".
La serie dei sollevamenti che si sono susseguiti nel tempo appare articolata in modo irregolare.
Comunque, sul potente banco calcareo murgiano, dal punto di vista litostratigrafico si riconoscono rocce diverse a partire dalle più antiche, ma non sempre le più profonde, per finire a quelle geologicamente più recenti.
L'impalcatura della massa murgiana è perciò costituita da calcari cretacei, compatti, fessurati, in strati tagliati e sollevati, concordanti, tavolari tendenti all'orizzontale.
La Murgia, lì dove è emersa dal mare, si trova dappertutto fasciata da depositi di tufo calcareo organogeno, ricco di fossili, dell'Era terziaria pliocenica che poggiano direttamente sul calcare ivi dominante e prendono nomi diversi (zuppigno, scorzo, mazzaro, cozzoso, mollice, ecc.).
Seguono altri tipi di suoli quali le argille marmose e sabbiose e sabbie gialle.
All'Era quaternaria appartengono diverse formazioni subaeree, costiere, lagunose, fluviali, alluvionali ed eoliche.
Dal punto di vista litologico esse comprendono ancora tufi costieri senza fossili e argille alluvionali e sabbie litorali e dunali.
Dominante sui calcari è la terra rossa, ma qua e là si trovano anche terreni alluvionali, terre brune mediterranee, terreni su argille e terreni unocarbonati su rocce calcaree.
Questo esteso altopiano caratterizzato principalmente da suoli calcarei è interessato da notevoli forme carsiche di superficie come: lame, depressioni, doline, voragini, grotte, inghiottitoi.
Tali forme carsiche sono la testimonianza dell'incessante lavorio dell'acqua piovana che nel corso dei millenni ha corroso ed intaccato il basamento calcareo.
Proprio per le caratteristiche carsiche delle rocce (permeabilità e fessurazione) e per gli scarsi apporti meteorici presenta una scarsezza di acque superficiali.
Di contro sono molto ricche le acquee sotterranee incanalate in falde ad andamento molto irregolare sia dal punto di vista del profilo che della profondità, giungendo anche a 400 metri sotto il livello del mare.