PERSONAGGI
MODALI
Def. Con il termine di personaggi modali
si intende fare riferimento ai soggetti testuali riconoscibili nelle parole
della persona conversante con un interlocutore o con sé medesima (monologo).
Se
focalizziamo le figure logico modali presenti in una conversazione, abbiamo la
possibilità di individuare tanti personaggi diversi quante sono le figure
modali riconoscibili nel testo, e di poterli battezzare con diversi nomi propri.
Otteniamo,
così, una sorta di scomposizione in moduli testuali del senso globale del turno
o dei turni verbali, restando strettamente ancorati alle parole, e prescindendo
da ogni altro criterio di matrice diversa.
Si
tratta di un processo cognitivo analogo a quello che adottiamo, leggendo un
copione teatrale o un romanzo, quando tentiamo di mettere a fuoco i personaggi
che, via via, prendono consistenza sulla scena della narrazione.
Sul
piano della relazione interpersonale, può essere interessante verificare quali
sono i personaggi modali più significativi per gli interlocutori del soggetto
parlante. Di tali personaggi, infatti, egli non sempre è pienamente
consapevole. Per questo motivo, può restare sorpreso dalla reazione degli
altri.
Una
conversazione può favorire l’entrata in scena di uno, piuttosto che
dell’altro, personaggio modale già presente in un’altra conversazione: la
conversazione che si sviluppa tra i personaggi modali di un monologo interiore.
Può
succedere che il personaggio che “vede la luce” sia effettivamente, per il
parlante, il più significativo oppure, diversamente, per come vanno le cose,
che esso rimanga dietro le quinte, cedendo il passo ad un altro personaggio
modale, maggiormente favorito dalle parole dell’interlocutore.
Nel
monologo di Gisella è presente il personaggio modale assiologico del bene, Gp,
che battezziamo Stefania: “è un bel carnevale”, “sono in mezzo a una
festa”. E’ presente anche il personaggio modale
aletico del necessario, Np, che battezziamo Piera: “devo darmi una
mossa”. Ma i personaggi modali che trovano prioritario riscontro nella
relazione interpersonale sono quelli epistemico del non sapere, nKp, che
battezziamo Sonia: “nessuno vede chi sono”; e quello assiologico del Male,
nGp, che battezziamo Sara: “fatico a stare in mezzo alla gente”, “sono
triste e fragile”.
RIFERIMENTI
BIBLIOGRAFICI
R.SABBADINI,
2005, Personaggi modali nei
Giochi Finzionali di Gruppo, forthcoming negli atti del Convegno
“Monologhi e dialoghi interiori. Per una concezione della persona disidentica”
Università di Macerata, 24-25 Ottobre 2005.