Ringraziamo Giampaolo Lai per il contributo alla nostra ricerca, di seguito riportato.

 

 Le predizioni nei sogni. di Giampaolo Lai

Aristotele dedica due capitoli, poche pagine, al tema della ‘divinazione nei sogni’. Il problema della profezia nei sogni viene affrontato ponendo il sogno in mezzo, tra, da una parte, stimoli colti dalla percezione, nell’attualità del sonno, e, dall’altra, gli eventi che eventualmente si produrranno nel futuro rispetto al sogno. Le relazioni dunque tra stimoli percepiti nel presente e eventi futuri profetizzati sono di tre tipi, nel senso che dell’evento futuro profetizzato o predetto gli stimoli percepiti durante il sogno sono: 1) o un segno [semeion], 2) o una causa [aition], 3) o una coincidenza [symptoma].

 1. Le immagini di un sogno in quanto segni di un evento predetto [semeion]. Gli stimoli percepiti stanno in una relazione di segno con l’evento predetto, quando, a esempio, una persona percepisce i primi segni della malattia dalla quale verrà colpita: gli stimoli in questione dunque ‘sono segni di quel che capita al corpo’  [Della divinazione nel sonno, 463°5]. Gli stimoli in questo caso provengono dal corpo e raggiungono l’anima che li percepisce, evidentemente non l’anima intellettiva, che durante il sonno è messa un po’ fuori gioco, bensì l’anima nutritiva o vegetativa. Problematico comunque risulta dove situare la percezione, se interamente nell’anima nutritiva, o non anche nell’anima concupiscibile o addirittura intellettiva. A ogni modo, questa parte dell’indagine, pone un legame tra corpo e anima che, con termine attuale, si direbbe psico-somatico. Ma perché questi stimoli predittivi di malattie del corpo si verificano di notte piuttosto che non di giorno? Perché ‘i movimenti che hanno luogo di giorno, se non sono molto grandi e intensi, sono occultati dai movimenti più grandi dello stato di veglia; dormendo accade invece il contrario, perché anche i piccoli movimenti sono ritenuti grandi’ [Della divinazione nel sonno, 463°5-10].

 2. Le immagini di un sogno in quanto causa di un evento predetto [aition]. Per spiegare la relazione di causa tra un’immagine del sogno e gli eventi successivi della veglia, Aristotele ricorre all’ipotesi di una continuità lineare tra: veglia di partenza ---> sonno ---> veglia successiva. ‘Infatti, come quando stiamo per compiere azioni o le abbiamo compiute spesso siamo coinvolti in esse e le compiamo in sogni lineari - causa di ciò è il fatto che il movimento si trova la strada preparata dai principi diurni - così viceversa è necessario che anche i movimenti durante il sonno spesso siano principi di azioni diurne, perché a sua volta anche il pensiero di esse si trova la strada preparata nelle immagini notturne’ [463 a25-30]. Se poi questi movimenti, pensieri o emozioni, che, a partire dal sonno, saranno causa delle azioni future nella veglia successiva, siano a loro volta causati da movimenti della veglia precedente, nel senso di residui di precedenti percezioni [vestigia] della veglia, è un altro discorso.

 3. Le immagini di un sogno in quanto coincidenza [symptoma] tra sogni e eventi della veglia. La relazione di predizione delle immagini e pensieri del sogno rispetto a eventi futuri della veglia, si ha, a esempio, quando nel sogno il sognatore vede una battaglia navale o un altro evento che poi si verificheranno. Secondo Aristotele, o, almeno, secondo l’Aristotele dei due capitoli Della divinazione nel sonno, si tratta in questi casi di esperienze analoghe a quelle  con le quali ciascuno di noi si confronta quando, pensando a una persona, poi ci accade di incontrarla. ‘Come quindi il ricordarsi di qualcuno non è né causa [aition] né segno [semion] del suo presentarsi, neppure in quel caso il sogno è per chi lo vede segno o causa del suo realizzarsi, bensì é una coincidenza [symptoma]’ [Della divinazione nel sonno, 463b1-463b10]’. L’attribuzione ai sogni divinatori della proprietà della coincidenza, spiega facilmente il fatto che molti sogni non si realizzano: ‘infatti le coincidenze non hanno luogo né sempre né per lo più’ [463b 10]

 4. Punti di vista empiristi-razionalisti e punti di vista metafisici o parapsicologici in Aristotele. Il punto di vista espresso da Aristotele nei capitoli di Della divinazione nel sonno sembra per lo più essere dettati da un atteggiamento di buon senso e scettico empirismo. In altre opere, tuttavia, Aristotele sembra adottare una concezione metafisica che potrebbe giustificare un’adesione alla parapsicologia.

 5. Tutto quanto sono venuto riassumendo, trova una trattazione ampia e documentata nel bel libro a cura di Luciana Repici Aristotele. Il sonno e i sogni. Il sonno e la veglia, I sogni, La divinazione durante il sonno, edito da Marsilio, Venezia, 2003, pp. 205, € 12,00. Il libro si compone di un’ampia introduzione, seguita dalla traduzione dei tre testi di Aristotele con testo greco a fronte, e di un apparato critico di note attraverso le quali la curatreice stabilisce relazioni precise non solo tra altre testi di Aristotele, ma anche con altri testi che hanno a che fare con il sogno e in particolare la divinazione, segnatamente di Cicerone De Fato e De divinatione.