Gli indicatori predittivi nella consultazione magica

di Monica Matarazzo, Silvia Mattarini, Romina Peretti

(dal volume "Le parole della magia", a cura di Rodolfo Sabbadini, in corso di stampa)

 

 

 

Nel più ampio progetto dell’Accademia delle Tecniche Conversazionali sul tema: "Divinazione, oracoli profezie e predizione del testo" che farà parte del convegno di Venezia del 2004, il nostro gruppo di lavoro si è occupato principalmente di analizzare i testi delle consultazioni telefoniche di sedicenti "maghi".

Le conclusioni che andremo ad esporre in questo scritto sono il risultato di diversi mesi di lavoro, mesi che ci hanno coinvolto e trasportato in un mondo nuovo, un mondo che si è rivelato di particolare interesse per tutte noi.

La base teorica che ha fatto da sfondo al nostro lavoro è stata l’Analisi Conversazionale.

Il Conversazionalismo, come ricordato da Sabbadini in "Ho trovato uno strano oggetto…" non ritiene che ci sia una conversazione e poi, perché bisogna sviluppare uno studio o una ricerca, ci sia un registratore, in questo caso un videoregistratore, che la fissa su di un nastro. Al contrario considera il supporto tecnologico come l’elemento che consente l’accesso al secondo stato della conversazione: lo stato immateriale che si affianca al primo, lo stato materiale quello fatto delle parole dette e udite nel momento in cui sono state pronunciate. La conversazione immateriale è quella risultante dalla trascrizione del brano registrato. Il passaggio dal primo al secondo stadio è un passaggio necessario, implicito, costitutivo della teoria conversazionalista.

Sulla base di questa premessa il primo passo della nostra ricerca è stato la videoregistrazione e la seguente sbobinatura di un ampio numero di consultazioni di "maghi" tra quelle che quotidianamente, potremmo dire in maniera quasi ossessiva, occupano, assieme alle televendite, largo spazio sui palinsesti di un gran numero di televisioni locali.

Successivamente abbiamo cercato di selezionare i testi maggiormente adatti per la nostra indagine, scartando quelle consultazioni che ci sono parse "costruite" o quelle che presentavano dei turni verbali troppo brevi per permettere una loro analisi soddisfacente.

Sui testi così prescelti abbiamo condotto l’analisi del testo.

 

 

Prima di proseguire vorremmo riportare uno dei testi sui quali abbiamo lavorato, dal titolo "Fai la cresta su tutto…", poiché a nostro avviso è uno dei maggiormente significativi e ci permetterà di illustrare meglio i risultati ai quali siamo giunte.

Fai la cresta su tutto…

1 Cartomante: pronto? A voi…

 

Stefania: pronto?

 

2 Cartomante: pronto chi sei?

 

Stefania: … ah ciao… sono Stefania.

 

3 Cartomante: ciao Stefania?

 

Stefania: ciao come state?

 

4 Cartomante: bene! E tu?

 

Stefania: io bene, bene… grazie!

 

5 Cartomante: e ha anche una bella voce ‘sta Stefania!

Stefania: e… sono vispa… perché io e te ci siamo sentiti un paio di settimane fa… mi avevi fatto un consulto sul Lotto e mi avevi detto che sarebbe stata una vincita mancata a causa di una perdita…infatti li ha giocati mio fratello però logicamente ha perso il fogliettino…

 

6 Cartomante: ma quante volte vi dico di giocarveli voi ‘sti numeri!

 

Stefania: e va beh… però è stata una distrazione… e…

 

7 Cartomante: una distrazione?

 

Stefania: così spontanea…

 

8 Cartomante: così ti sei mangiata le dita?

 

Stefania: ma sì! Perché sono anche usciti quindi mi sono arrabbiata…

 

9 Cartomante: ecco!

 

Stefania: ecco e siccome in queste notti ripeto spesso un sogno molto strano… volevo sapere da te… appunto se vedevi un qualche numerino qua… là?

 

10 Cartomante: umh! Vediamo un attimino…

 

Stefania: quindi?

 

11 Cartomante: ok… vediamo un attimo la situazione?

 

Stefania: mh… mh! Così tanto per …

 

12 Cartomante: quando è accaduto ‘sto fatto del… che hai perso il bollettino?

 

Stefania: eh… circa due settimane fa!

 

13 Cartomante: quindi non è tanto distante dal sogno?

 

Stefania: no… no…

 

14 Cartomante: Stefania mi ripeti il tuo segno?

 

Stefania: io sono della vergine.

 

15 Cartomante: della vergine… e come al solito non incrociare braccia e gambe… e dimmi stop quando vuoi?

 

Stefania: va bene.

 

16 Cartomante: ok.

 

Stefania: basta!

 

17 Cartomante: oh! Beh! Oddio c’è una situazione un po’ così… di fortuna… e … ci sono un po’ di titubanze, un po’ di circostanze… un po’ così… di alti e di bassi… e tu sei comunque semplicemente una persona che tiene estremamentemente ai soldi…

 

Stefania: eh… abbastanza…

 

18 Cartomante: infatti fai sempre i conti… cresta dappertutto… i conti in tasca alla gente o no?

 

Stefania: scusa? Non ho sentito?

 

19 Cartomante: fai i conti in tasca alla gente, fai la cresta su tutto.

 

Stefania: ah! Ecco! Sì abbastanza.

 

20 Cartomante: dimmi presuntuoso ma è così!

 

Stefania: no, no… me lo dicono anche i miei.

 

21 Cartomante: e beh! Però bisogna anche vivere nella vita…

 

Stefania: sì… e lo so…

 

22 Cartomante: una cosa più equilibrata insomma… una posizione un po’ più corretta!

 

Stefania: e lo so! Però… va beh… comunque è vero!

 

23 Cartomante: senti un po’ com’è che in famiglia c’è un 83?

 

Stefania: e un 83 è mio fratello… fratellino…

 

24 Cartomante: e dimmi la data completa?

 

Stefania: 25 giugno.

 

25 Cartomante: 25 giugno. Oh! Guarda 25 – 83 lo vedo in positivo…

comunque come ambo…

 

Stefania: ah! Sì???

 

26 Cartomante: come si chiama tuo fratello?

 

Stefania: Paolo.

 

27 Cartomante: e beh! Quindi, secondo me, Palermo direi che è positivo e poi tu da dove chiami?

 

Stefania: io ti chiamo da Torino!

 

28 Cartomante: da Torino. E te li giochi su Torino. Abbi pazienza se non mi ricordavo più… perché qui le telefonate a "Cartomanti Italiani" sono talmente tante… che…

 

Stefania: non preoccuparti…ruota fissa su Torino?

 

29 Cartomante: Torino e Palermo. Io, lo sai, non dico tutte perché tanto non si prende niente… quindi…

 

Stefania: no, no, no. Va bene su ruota fissa infatti i numeri che mi avevi detto erano su ruota fissa…

 

30 Cartomante: su ruota fissa… ecco!

 

Stefania: sì… infatti… e invece qualcosa riguardante questo sogno qui… delle scale?

 

31 Cartomante: ma le scendevi o le salivi?

 

Stefania: le salivo.

 

32 Cartomante: beh! Quindi diciamo che è una situazione che risolverai… nella fase imminente… io vedo comunque un’apertura… ma tanto comunque c’hai anche una… un occhio di tigre che è una pietra di apertura e di chiarimento per quanto riguarda la tua posizione… quindi tutto sommato c’è un sogno abbastanza positivo.

 

Stefania: ah! Speriamo, guarda, perché ne ho proprio bisogno!

 

33 Cartomante: beh! Comunque, secondo me, c’è una situazione che… anche del fattore che tu sei sempre… quest’ansia del denaro… e tutto quanto. Per me, è una cosa regressa che hai comunque…

 

Stefania: è vero, è vero…

 

34 Cartomante: è vero?

 

Stefania: tu mi consigli di essere più passiva? Più generosa?

 

35 Cartomante: ma non è un fatto di essere… è di vivere… di vivere la tua vita… perché ti privi di determinate cose che comunque insomma sono abbastanza normali, no? E quindi è una situazione abbastanza positiva.

 

Stefania: va bene. Ok.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ad una prima lettura, il testo può sembrare una "normale" conversazione, al di là del contenuto specifico, tra due persone; ma in realtà il nostro lavoro ha messo in evidenza quanto esso si discosta da quella che possiamo definire una conversazione "normale".

A questo punto una domanda sorge spontanea: cosa si intende per conversazione normale? Rifacendoci alla teoria Conversazionalista, il cui più noto esponente in Italia è Giampaolo Lai, è definibile "normale" una conversazione, che analizzata nei suoi differenti turni verbali, prestando particolare attenzione al numero di sostantivi, di predicati e all’indice di riferimento rientri nei parametri che vengono presentati nella griglia che segue.

 

 

 

 

SOSTANTIVI

10-15%

PREDICATI

20-30%

INDICE DI RIFERIMENTO

0.5

 

Tabella 1

 

 

 

L’indice di riferimento secondo G. Lai è "…il riferimento al mondo, da parte del parlante, calcolato attraverso la divisione del numero dei nomi di un testo per il numero dei predicati del medesimo testo…" ("Tecniche Conversazionali")

 

Sulla base di quanto fin qui esposto abbiamo analizzato i turni verbali del testo precedentemente riportato che a nostro avviso sono parsi maggiormente rilevanti. In particolare sono stati presi in considerazione i turni verbali n°15, 17, 28, 32, 33 e 35.

 

 

 

 

Vediamoli nello specifico nella griglia che segue:

 

 

TURNO 15

TURNO 17

TURNO 28

TURNO 32

Turno 33

TURNO 35

SOSTANTIVI

4 25%

9 21.4%

5 19.23%

10 19.23%

5 15.62%

4 11.42%

PREDICATI

3 18.75%

4 9.5%

4 15.38%

9 17.31%

4 12.50%

8 22.85%

AFF. ALL’IO

0 0

0 0

1 25%

1 1.11%

0 0

0 0

PRESENTI

1 33%

4 100%

2 50%

7 77.7%

4 100%

5 62.5%

PASSATI

0 0

0 0

1 25%

0 0

0 0

0 0

FINZIONALI

0 0

0 0

0 0

1 11.11%

0 0

0 0

INDEFINITI

1 33%

0 0

0 0

1 11.11%

0 0

3 37.5%

IMPERATIVI

1 33%

0 0

1 25%

0 0

0 0

0 0

NEGAZIONI

1 33%

0 0

1 25%

0 0

0 0

1 12.5%

I.R.

4/3 1.3

9/4 2.25

5/4 1.25

10/9 1.11

5/4 1.25

4/8 0.5

 

Tabella 2

 

Anche ad un rapido sguardo della griglia precedente, quello che maggiormente colpisce è l’elevata presenza di sostantivi e, al contrario, lo scarso numero di predicati che fa impennare l’indice di riferimento fino ad un valore quale 2,25 (turno 17).

 

Emerge inoltre un’elevata percentuale di predicati al tempo presente che in alcuni turni verbali (17, 33) raggiunge addirittura il 100%.
Altra particolarità che emerge è la scarsa, quasi inesistente, presenza di afferenti all’Io.

 

 

 

Una possibile interpretazione

 

 

A nostro avviso, l’elevato indice di riferimento che caratterizza la maggior parte dei turni verbali del "mago", non solo nel testo qui riportato, ma in tutti i testi da noi presi in esame, è da ricondurre ad una duplice necessità. Da un lato, al bisogno di un cliente - solitamente confuso, disorientato, in difficoltà - di "sapere", di avere certezze a riguardo di eventi che sfuggono al controllo umano. Dall’altro lato, speculare a questo bisogno, vi è quello da parte del "mago" di rendere quanto più concreto e tangibile il proprio "responso".

L’ancoraggio ad una dimensione quanto più tangibile si ha proprio attraverso l’uso di un elevato numero di sostantivi, che vanno a dare concretezza ad un discorso che non poggia su alcuna reale certezza. Come evidenziato da G. Lai e da L. Sedda "… i nomi sono i primi e in qualche modo specifici elementi della parola attraverso i quali il parlante si riferisce al mondo, una diminuzione di nomi in un testo indicherebbe un distacco/ ritiro dal mondo…" (Tecniche conversazionale, 2000). A conferma, nei testi analizzati, si evidenzia un’elevata percentuale di sostantivi che vanno a indicare nei nostri soggetti un attaccamento/ partecipazione al mondo.

In coerenza anche l’elevata presenza di verbi al tempo presente può essere letta nella stessa direzione, più precisamente come l’esigenza del "mago" di mantenere un rapporto basato sul qui ed ora e quindi sulla tangibilità del presente.

Tra l’altro è anche identificabile una sorta di deresponsabilizzazione del "mago" che affida alle carte, alle pietre, ai segni zodiacali, in alcuni casi addirittura alle conchiglie, il responso. Egli si pone, infatti, solo come mezzo, come colui che è in grado, grazie alle sue doti di sensitivo, di leggere quella che è la risposta avuta dai suoi diversi strumenti di lavoro. A conferma di questa deresponsabilizzazione, vi è la scarsa presenza di afferenti all’io nei suoi turni verbali che può essere letta nell’ottica di un sapere scarsamente opinabile, che va preso così com’è.

Si vedano per maggiore chiarezza gli esempi sotto riportati, di cui solo il primo è tratto dal testo "Fai la cresta su tutto", mentre i successivi sono tratti da altri testi presi in esame:

 

"…ma tanto c’hai anche una…un occhio di tigre che è una pietra di apertura e di chiarimento per quanto riguarda la tua posizione…"

 

"…otto di coppe in cartomanzia sono le inibizioni del consultante, in effetti Stefania è inibita, è impaurita da questa situazione… ma questo nuovo incontro, questo elemento che si aggiunge il tre di bastoni che si aggiunge è risolutivo per la nostra Stefania che potrebbe andare… guardate ancora la logica delle carte, quattro di bastoni a creare un legame indissolubile…"

 

"…Saturno se non te lo ha già portato con il primo passaggio te lo porta con il secondo… quindi primavera del 2003..."

 

"…Regina di denari, cerca di recuperare fiducia in te stessa, di recuperare le redini della tua vita e guarda come le carte ci parlano in maniera chiara e precisa…".

 

 

 

Tabella 3

 

 

 

 

Se guardiamo il testo "Fai la cresta su tutto…" nel suo complesso e confrontiamo l’andamento dell’indice di riferimento nei diversi turni verbali, si può notare come esso vari da 0.5 a 2.25, ma non in maniera crescente e regolare. Infatti, nei primi turni verbali si aggira intorno all’ 1.25 con un picco nel turno centrale del 2.25 per poi scendere fino a 0.5 nell’ultimo turno verbale del "mago".

Il medesimo andamento altalenante dell’indice di riferimento è stato confermato nei dialoghi presi in esame di altri "maghi", esso si muove a partire da un valore intorno allo 0.75 fino a raggiungere nei turni centrali, quelli in cui viene dato il responso, valori molto elevati quali 2/2.5, per poi nuovamente scendere nell’ultimo turno verbale della conversazione a valori molto bassi (addirittura allo 0.14).

 

Si guardino a titolo di esempio alcuni turni centrali tratti da altri testi presi in esame:

 

 

"…basso, quattro di bastoni…beh! Questa è già una bella indicazione, abbiamo sensazioni di difficoltà e sconfitta con il cinque di spade, però il quattro di bastoni è la carta di legame duraturo eh!"

 

 

" Questo è il consiglio dei tarocchi"

 

"Elisabetta! Su forza, utilizza guarda la Luna con il dieci di coppe, la tua femminilità, bisogna che tu proprio la sfoderi completamente"

 

"Lo trovi, lo trovi,….questo è quello che mi indicano le mie carte, vediamo cosa dicono i tuoi pianeti"

 

"Ma il tuo Marte in Toro, a parte i pianeti in Capricorno, ti rendono anche molto ostinata eh!"

 

Questo dato va a confermare l’analisi fatta precedentemente sulla necessità da un lato del cliente di "sapere" e quindi allo speculare bisogno del "mago" di supplire a tale mancanza di "sapere" attraverso un linguaggio concreto, fatto per lo più di sostantivi, che ricorda in ampia misura l’analisi delle filastrocche per i bambini di Gianni Rodari svolta da Rita Marcello. Come da ella riportato "… le filastrocche, come i discorsi delle cartomanti, rivolgendosi ad un pubblico infantile, - che non sa - , presentano un elevato tasso di nomi maggiore del 20%; insieme ad un elevato indice di riferimento, maggiore ad 1, che, credo, dimostri un’elevata coesione testuale.".

Una volta che il bisogno di "sapere", ma potremmo anche dire di supporto, è stato soddisfatto è interessante come l’indice di riferimento scenda a valori compresi tra lo 0.14 e lo 0.50 in tutti i testi presi in esame.

Vediamo alcuni degli ultimi turni verbali che caratterizzano i consulti dei "maghi":

 

 

"Ma non è un fatto di essere….. È di vivere… di vivere la tua vita…. Perché ti privi di determinate cose che comunque insomma sono abbastanza normali, no? E quindi è una situazione abbastanza positiva." (I.R.= 0,5)

 

"Però anche io ti voglio dire che c’è altro, di più privato e personale che ti turba, magari chiama Marcello dopo e te lo diciamo. (I.R. = 0,16)

 

Lo trovi, lo trovi, innanzitutto devi trovare l’equilibrio dentro di te, questo è quello che mi indicano le mie carte, vediamo cosa dicono i tuoi pianeti." (I.R.=0,5)

 

Sono anche più bravi… Guarda, te lo dico sinceramente perché sono veramente molto bravi, ti ringrazio e fammi sapere.
Ciao Francesca" (I.R.=0,14)

 

 

Concludendo l’abbassarsi dell’indice di riferimento negli ultimi turni verbali sta ad indicare il soddisfacimento dei bisogni, da un lato di infondere sapere e dall’altro di sapere, riportando la conversazione ai parametri che precedentemente abbiamo definito "normali" (vedi tab. 1).