Manzini Convocato per un raduno con la nazionale e stage alla Robur di Scandicci

SCANDICCI (FI) - Dopo i grandi successi dei vari Bundu Dagliana, la boxe fiorentina si dimostra una scuola fertile anche tra le società della provincia. La Boxe Robur Scandicci rappresenta uno degli esempi più significativi di quelle piccole società pugilistiche alle porte di Firenze che riescono a distinguersi per volontà e voglia di fare. Proprio l'attuale portacolori della società del maestro Ghirlanda, Tommaso Manzini, è stato appena convocato per un raduno con la nazionale seniores ad agosto. Manzini, non ancora diciottenne, avrà quindi la grande opportunità di allenarsi con i veterani della boxe azzurra, cercando di acquisire quell'esperienza indispensabile per il proseguimento della carriera. Varrà sicuramente la pena di sacrificare un po' di vacanze pur di poter salire sul ring (anche se solo in allenamento) con i migliori dilettanti d'Italia sotto lo sguardo vigile del c.t. Oliva. Si punta molto sugli juniores in questo momento. Dopo l'avventura olimpica ci sarà bisogno di nuove leve, indipendentemente dall'esito del torneo di Sidney. Manzini ha dunque un occasione d'oro per mostrare i suoi progressi tecnici e la grande scioltezza di braccia maturata in palestra. Ma la Boxe Robur è anche una delle società più attive nell'organizzazione di stage d'aggiornamento per la preparazione dei maestri di pugilato in tutta la regione. Nell'ultimo incontro tenutosi nei locali della Robur, sono state affrontate interessanti problematiche sui problemi fiscali ed organizzativi del pugilato dilettantistico. La collaborazione del presidente del CONI provinciale di Firenze, Paolo Ignesti, ha consentito la presenza di due esperti in materia: il dottor Stefano Cappelli (consulente fiscale del CONI) e il dottor Carbone (psicologo dello sport). Tenere il passo con le nuove normative in materia d'associazionismo e l'importanza di instaurare un rapporto più equilibrato ed aperto con i giovani pugili, sono stati i due punti chiave del meeting. Capire che il pugilato è uno sport che deve assolutamente adeguarsi alle dinamiche della società contemporanea: questo il significato ultimo del tema "L'insegnate sportivo nel rapporto con il bambino, l'adolescente e l'atleta evoluto nel 2000".Cercare di instaurare uno scambio culturale tra allenatori ed atleti rimane un obiettivo fondamentale. L'epoca del maestro visto come unico depositario dei segreti e delle "verità" nella boxe è finita. D'ora in poi il successo si otterrà solo coniugando capacità didattiche a doti umane e psicologiche in una continua ricerca del giusto equilibrio tra gioco ed agonismo.

 

Fabio Cimmino