Gli Oscar del Pugilato

Leonard Bundu

MONTECATINI (PT) - Per la prima volta nella storia della boxe italiana un pugile dilettante fiorentino ha vinto l'Oscar come miglior atleta della stagione. Erano più di cinquecento i rappresentanti della federboxe ed i campioni presenti al "Nuovo teatro Verdi di Montecatini" e i pronostici sui vincitori delle ambite statuette rimanevano l'argomento di conversazione principale tra gli ospiti della serata. I due finalisti per l'Oscar del pugilato 2000 nella categoria "miglior pugile dilettante" erano il supermassimo Paolo Vidoz ed il fiorentino Leonard Bundu. Entrambi hanno conquistato il bronzo agli ultimi campionati mondiali in Texas e grazie agli ultimi successi hanno ottenuto con molto anticipo la qualificazione per le olimpiadi di Sidney. La giuria, formata da dodici giornalisti specializzati e dal voto popolare espresso via internet (dal sito www.fpi.com), ha optato per il campione fiorentino che, nel corso della sua brillante carriera, ha conquistato un'incredibile serie di successi internazionali. Sicuramente la grande spettacolarità del pugilato di Bundu è stato un'elemento decisivo per la conquista di questo ambito trofeo. Leonard possiede una boxe fantasiosa, imprevedibile e molto incisiva. E' uno dei pochi pugili in grado di esprimersi al meglio sia in guardia normale che in guardia destra e riesce sempre ad imporsi grazie ad una potenza devastante frutto di un'accurata preparazione atletica. Nei 92 incontri diputati in carriera non ha mai subito una sconfitta prima del limite, segno evidente delle grandi capacità difensive maturate grazie ad una velocità superiore alla media, e ad una scelta di tempo perfetta. All'Accademia Pugilistica Fiorentina del maestro Boncinelli va riconosciuto l'indiscutibile merito di aver saputo guidare nel migliore dei modi Bundu verso i primi successi in campo nazionale, riuscendo ad imporre al campione originario della Sierra Leone le giuste metodiche di allenamento, indispensabili per raggiungere grandi risultati in questa difficile disciplina. Il commissario tecnico della Nazionale, Patrizio Oliva, ha "scoperto" il talento di Bundu solo nel 1996 quando Leonard aveva già messo a segno moltissimi successi sui ring della Toscana. Dopo il secondo posto conquistato ai campionati italiani '96 è iniziata l'avventura in maglia azzurra per Bundu che non ha mai deluso le spettative del c.t., tanto da rimanere fino ad oggi il titolare nella categoria dei pesi welter. Il successo ai giochi del mediterraneo nel 1997 lo ha proiettato nella top ten mondiale rendendolo uno dei pugili più temuti a livello mondiale. A Marzo ha patrtecipato all'Olympic Cup di Liverpool, tentando di ottenere una difficilissima qualificazione olimpica. In Inghilterra Leonard sapeva di aver un'occasione imperdibile e si è saputo esprimere al meglio. Ha vinto quattro incontri in quattro giorni spazzando via i suoi rivali: è entrato nella storia del torneo segnado, prima della finale, uno score complessivo di 28 punti a segno, contro solo 2 subiti. Di fronte a risultati di questo spessore l'Oscar del pugilato arriva come il giusto riconoscimento per un campione che ha sicuramente ancora molto da dire. A Sidney Bundu avrà finalmente l'occasione di conquistare un podio olimpico che in Italia manca da dodici anni: le possibilità ci sono e tutti gli appassionati di boxe fiorentini non smetteranno mai di credere in questo grande campione.

Fabio Cimmino