Quirino De Ieso

Pittore  – Scultore

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Chi è Quirino  De Ieso
 CURRICULUM
  Quirino  De Ieso nasce a San Giorgio La Molara (BN) il 21 – 08 – 1926 . Sin dalla giovanissima età mostra passione per le arti e in particolare per la pittura e la musica. Vivendo in campagna, lontano dai centri culturali, per realizzare i suoi sogni è costretto ad affrontare infiniti sacrifici viaggiando tra la sua abitazione e la città di Benevento con tutte le difficoltà presenti all’epoca. Compiuti gli studi medi a Benevento, poiché le condizioni familiari lo permettevano si trasferisce a Napoli dove s’iscrive al Liceo Artistico. Segue i corsi di Nudo e di Paesaggio presso la locale Accademia di Belle Arti, e frequenta lo studio del pittore Nicola Ciletti. Successivamente s’iscrive alla facoltà d’Architettura. Appassionato di musica, Quirino all’età di 16 anni segue un corso di pianoforte, di fisarmonica e di violino; segue inoltre anche un corso di recitazione. Nello stesso periodo pratica un’intensa attività sportiva: nuoto, ciclismo, scherma. Si collocano nel periodo liceale i disegni a matita raffiguranti non solo ritratti ma anche facciate di chiese barocche. Dal 1953 vive e opera a Noto dove svolge un’intensa attività artistica. Dal 1957 è presente in numerose mostre collettive e personali sia in Italia sia all’estero. Dietro invito a presa parte a diverse rassegne d’arte presentate in parecchi paesi del mondo tra cui vanno ricordati: Francia, Inghilterra, Belgio, Polonia, Stati Uniti, Malta, Giappone. In parecchi casi, ha conseguito favorevoli consensi di critica e di pubblico tanto che in 50 anni d’intensa attività artistica i premi e i riconoscimenti avuti non possono essere più quantificati. Nella sua città adottiva ha realizzato originali opere largamente apprezzate dai visitatori stranieri e dai critici. Il suo curriculum artistico è costellato di numerosi Premi e Riconoscimenti che lo pongono in primissimo piano nel diorama dell’Arte contemporanea. Sue opere fanno parte di numerose collezioni , tra le quali vanno senz’altro ricordate: la collezione della Regina d’Inghilterra, quella del Re del Belgio , del Cardinale Pappalardo e quella del Cardinale Casaroli.

E' in preparazione la Monografia dell'Artista "Percorsi Pittorici di

Quirino De Ieso" a cura di De Ieso Quirino II°.


Alcune Critiche

Quirino De Ieso è un pittore della terza generazione , la sua personalità artistica , da collegare attorno agli anni ’50 , non sfugge pertanto a quella che è la sua problematica umana ed artistica di tale generazione : l’arte come concreto fare umano , in cui il rapporto soggetto – oggetto non è più da porsi secondo in canone tradizionale dell’artista spettatore e testimone di verità , ma  com’esperienza  diretta , problematica  partecipazione  alla  vita  del  suo  farsi   e  quindi  come  dimensione  reale  dell’uomo. Tale  dimensione  soggettiva  e  oggettiva  assieme  dell‘uomo artista e la nostra stessa condizione storica , come sintesi di passato e d’avvenire , di quel che di vivo è valido offre il passato per andare avanti e di quel che è il nostro operare aggiunge per protenderlo verso l’avvenire . La scelta che fa tuttuno con questa resa dei conti ma col passato operata da De Ieso si precisa come richiamo al cubismo in tutta la sua ricca storia , le cui principali diramazioni portano verso l’astrattismo , il surrealismo e la nuova figurazione. Nel suo fare perciò Quirino si mostra artista di ricca e viva cultura storica , perché il suo richiamo ala costruzione geometrica è già un modo di scartare l’oggettivismo impressionista , per un’attiva presenza del soggetto nella rappresentazione della realtà , nella sua ricchezza di forme movimenti , analogie , colori. Così la sua opera nasce ricca d’umori e atteggiamenti interiori , d’assorta meditazione , di trasfigurazione incantata o di commossa elegia e misura tristezza . Lo sperimentalismo della sua generazione lo spinge a ricerche diverse nel suo operare artistico e nella sua problematica riflessione sul significato della realtà , sul rapporto dell’uomo con l’universo , con la società e la storia , e le sue responsabilità morali . Da ciò la diversa tematica di De Ieso , ora sensibile ad un figurativo cubista più libero e mosso , ora all’astratta purezza dell’ultimo Mondrian continuato dall’astrattismo d’oggi , non senza , avvolte , un vagheggiato rifugio  nel religioso rapporto d’amore con gli uomini , del cristianesimo evangelico immediato e diretto. A nostro parere più ricca di sostanza umana e di resa poetica è l’ultima produzione di Quirino che il pubblico ha avuto modo di conoscere nella mostra personale che lui ha organizzato nell’ottobre del 1966 alla galleria Sud-Est di Ragusa . Questa nostra impressione risulta da quella che noi sempre una componente essenziale della sua arte e perciò un filo conduttore e legante delle sue ricerche artistiche e umane: l’esigenza conoscitiva e razionale che guida l’attività artistica di Quirino e fa della sua intera opera un dialogo significativo ed efficace volta a cogliere il senso del reale e tradurlo ogni volta in forme compiute  liberate da ogni allegorica cifra e da ogni misticismo . Quelle stesse ragioni che lo spingono dal tirarsi fuori dal fascino della metafisica lo inducono sempre a fare i conti con la realtà e la vita , a volgersi all’uomo e alle cose , alla concreta reale esigenza umana e naturale . Si coglie nell’attuale produzione di De Ieso il fermo proposito di agganciare la realtà senza evasione e senza la superba pretesa , di sapere già tutto di lei , dopo il primo contatto dei sensi . C’è innanzitutto l’invito a capirla , ricostruendola con intelligenza ed amore , consapevole che l’uomo moderno , l’uomo della scienza e della tecnica è faber , ordinatore della bruta materia .L’opera così traduce con fiducia chiarezza quel discorso razionale cui prima si alludeva , sull’arte e sugli artisti in relazione al proprio essere nel mondo e nella storia con gli altri uomini . Il discorso si snoda chiaro e senza divagazioni nel nitore del segno , nell’ordine della composizione , nell’aderenza al tema e al paesaggio , rivissuto con intelligenza penetrante , fresco senso del colore e delle forme . Pertanto il paesaggio netino , con i sui delicati ricami d’alberi e colline , l’estivo colore giallo oro imbevuto d’azzurro – cielo della nostra Sicilia orientale , vive nell’opera di De Ieso  , che svela con gradita sorpresa un mondo a noi famigliare dove sono salde le radici della nostra esistenza e vivi e radicati i nostri affetti. E in fondo uno stile personale che fa pensare ad un sentimento della vita sostanziato d’amore e umiltà in cui sono presenti le ansie , le contraddizioni del nostro tempo , dal quale non si può evadere senza perdere se stessi e le proprie ragioni artistiche , ma da cui non se n’esce ghiacciati o disperati. Un umanesimo, il suo sostanziato d’elegia e di temperata tristezza , ma con un suo fondo d’aperta fiducia nella vita che lo porta , attraverso la natura , al dialogo con gli uomini; un dialogo sempre vivo e pienamente espresso nell’opera che risulta pervasa da un pacato ottimismo

VINCENZO MAROTTA DAL VOL. “SELECTA” – ANNUARIO  N. 10 – 1966 ED. IST. MAG. STAT. MATTEO RAELI  NOTO.

 ANGELO FORTUNA. 

Ogni china di De Ieso artista Netino di origine Campana è una sinfonia , la cui tematica esistenziale profondamente vissuta nel suo spirito inquieto , si traduce in linee geometriche , che nel loro frenetico ed ad un tempo composto intrecciarsi fissano sensazioni ed intuizioni . Il risultato non è la stasi    né l’impersonalità dell’osservatore disincantato ,  ma il movimento , l’irrazionalità dei comportamenti , la lotta , la caduta della creatura umana non disgiunta dall’anelito dell’infinito . La tecnica del retinato da modo all’artista di raffigurare i limiti inesorabili , il muro contro cui si infrangono i sogni di chi delle cose non riesce a cogliere il senso profondo , l’ultima connessione con la realtà trascendente . Esistono , tuttavia ,  nei reticolati geometrici di Quirino squarci improvvisi , richiami dell’ignoto , che consentono alle creature  di sfuggire alla logica  della desolazione , alla vertigine  di morte che ossessiona l’uomo del XX secolo ,  << liberato >> dai legami con l’assoluto , e ,  in realtà  , profondamente infelice . Quirino De Ieso è attratto  anche lui dal vortice dell’annientamento , vive lucidamente  l’abisso di disperazione del nostro tempo ,  ma conserva la speranza della liberazione dall’ abbrutimento  del nostro tempo. In ogni suo lavoro  emerge quest’anelito  che si materializza  visivamente  in profili classici  di eccezionale forza  espressiva , suprema sintesi  di capacità tecniche , sensibilità  e tensione poetica. Lo scandalo dell’aborto volontario , soggetto  di una delle sue chine ,  provoca in lui una riflessione  sul tema della creatura  alienata dai miti delle ideologie alla moda   , la quale , dopo la caduta , pone  le basi della sua reale emancipazione . E’ un dramma in cui la disumanità di certa scienza scissa dai valori morali  che sotto un’area professionale nasconde la sua insensibilità , viene personalizzata dallo sguardo metallico ed ambiguo di un operatore sanitario . Nei suoi occhi è dipinta la monovalenza freddezza – perfidia  , sottofondo necessario di ogni azzeramento ei valori della persona . L’inferno dell’uomo ha perso , in questa china  , i toni da tregenda . Né fiamme né tenebre  , né demoni , né streghe .  Ma il risultato non è meno allucinante allorchè la malvagità indossa  i panni di un impeccabile ginecologo che agisce nel silenzio di un asettico e lindo ambulatorio medico Solo gli occhi evidenziano una sua natura perversa , gli occhi èe un contrassegno di morte che spicca nel suo camice bianco .La paziente , la donna che è stata appena <<liberata>> dalla sua indifesa creatura , ancora sotto narcosi e tranquilla nella sua incoscienza  . Il rito della soppressione dell’innocente è stato  consumato , ma ella non é ancora  consapevole. Appena sveglia ,  quando l’ottudimento  delle facoltà mentali si attenua , si fa luce lento ma inesorabile lo smarrimento che , nelle immagini successive si elevano con movimento semicircolare diventa stupore ,  poi disperazione , poi angoscia irrefrenabile , che si concretizza con un urlo di terrore e di rivolta . Contro se stessa , contro l’ imponimento dei massmedia  contro il terrorismo culturale di chi l’ha indotta a rinnegare col figlio la propria umanità contro i profeti del nulla . Il grido della madre coinvolge tutta la natura violentata nelle sue leggi  ; la disperazione da personale  , tramite un movimento rotatorio  , si fa cosmica e viene simboleggiata  da una doppia croce realizzata  con un pugnale e una siringa . Da un tradizionale e rozzo strumento  di morte , si  aggiunge l’asettica  siringa che da simbolo  di una speranza di guarigione  è stata tramutata  dalla malvagità umana  in arnese di un mondo senza luce . Ma la creatura tradita , è questo il messaggio di Quirino  , può sfuggire al moto circolare  , al vicolo cieco del materialismo . Il lieto fine , oltre i confini della desolazione  , è alla sua portata . Al di là  del muro della disperazione  ci si può inoltrare  nei sentieri della speranza  . Con un vigoroso colpo d’ala  è possibile imboccare , attraverso i buchi neri  del retinato dell’artista  , gli spazi dell’inconoscibile  , che attendono chi non cede  alla desolante visione della meschinità  , chi non resiste al richiamo  della liberazione e dell’amore .

ANGELO FORTUNA DAL GIORNALE “ LA VITA DIOCESANA “10 MAGGIO 1981 – NOTO.


Per qualsiasi informazioni rivolgersi al Responsabile Vendite e Pubblicazioni 

-De Ieso Quirino II°- 

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Importanti rassegne internazionali:

*IV Biennale Europea d’arte contemporanea – Bruxelles – 1976;

*l’VIIª Rassegna Primavera , presentata a Palazzo dell’UNESCO a Parigi nel  1977;

*S.E.A. Salone Europeo d’Autunno, omaggio al Silver Jubilee di S.M. ELISABETTA II D’INGHILTERRA – Londra – 1977;

* IIIª mostra d’arte sacra in onore a S.S. GIOVANNI PAOLO II – Krakow – 1979;

*Centenario de la SALLE GARNIER , Atrium – Casinò di Monte Carlo – 1979;

*S.E.A. Salone Europeo d’Autunno, Museo Nazionale delle Belle Arti di Valletta – Malta - 1980


  OLIO SU TELA 

CM. 100 X 120 ANNO 2000

IL MISTERO DELLA VITA  E DELLA MORTE

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  China retinata 

cm. 60 X 80 ANNO 1974

 ERUZIONE DELL' ETNA 

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  OLIO SU TAVOLA 

       CROCIFISSIONE      

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China retinata  cm. 50x70 

 RITRATTO DI RAGAZZA TRA SOGNO E REALTA' 

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Alcune Critiche (continuazione)

Alla luce dei più recenti e significativi traguardi raggiunti , non sarebbe facile  <<ricostruire>> il lento ma sicuro processo di revisione  - critica ed autocritica  - delle proprie forme espressive  in Quirno De Ieso  se non si mettesse in evidenza  tutta  quella interiore maturazione  che negli anni 1970 – 74  l’Uomo ha vissuto e l’Artista  ha concretizzato  in un personalissimo  e non facile linguaggio , la cui nascita fu sottolineata  da Enzo Papa in occasione d’una personale che il Maestro tenne  in quegli anni a Venezia . Né è superfluo – volendo solo a grandi linee <<ripercorrere>> le tappe misteriose d’un itinerario in continua evoluzione  - rilevare come siano stati  proprio gli APPUNTI PER UNA TEORIA DELL’AMORE uno dei primi passi  artisticamente più caratterizzanti  di tutta la successiva produzione , alla quale De Ieso si vorrà  dedicare in maniera  costante ed esclusiva  - se non profondamente ossessiva  nel senso migliore  . Egli è passato attraverso molteplici esperienze , grazie ad una notevole versatilità e ad una sorprendente  capacità di assimilare  le vicende artistiche della nostra epoca  dal neorealismo  al cubismo , al surrealismo , all’astrattismo  per pervenire infine ad un simbolismo  esistenziale , personale , a cui la tecnica  del “retinato” , che consiste nel creare immagini e spazi atemporali  grazie  ad una sapiente intersecazione e sovrapposizione di linee , conferisce  compiutezza ed originalità Ancora giovinetto , dopo alcuni oli di stile neorealista , che risalgono agli anni Cinquanta , in cui è già visibile  la sicurezza di una mano esperta  , mossa da vere esigenze  artistiche , quirino fu affascinato  dall’arte cubista  , che trova la sua massima espressione  in una stupenda crocifissione , in cui  l’essenzialità della linea  e del colore rendono  perfettamente l’atmosfera  di doloroso stupore  presente nell’ultimo grido di Cristo : “ Elì , Elì , lama sabactani “ . La parentesi astratta che segue è un momento , se si vuole , un’illusione di cogliere l’Idea nella disintegrazione  della forma attraverso  la creazione di un mondo  a misura di immaginazione .  Un momento estetico egoistico , direi ,  di cui Quirino prende subito  coscienza  operando  un’inversione  di rotta  che lo riporta  alla scelta del  figurativo , che in lui si manifesta  come esigenza di ritorno  alla luce interiore dell’essere . Siamo così pervenuti al salto di qualità più importante  per Quirino , decisivo per la sua espressione artistica , almeno fino a questo momento . Attraverso la riscoperta della natura  per il tramite della donna  , intuita come strumento  e via dell’Assoluto  egli comprende la portata dell’amore  per l’elevazione del destino dell’Uomo in una prospettiva  trascendente . Infatti , nei ritratti femminili  il denominatore comune è lo splendore della giovinezza , la bellezza , l’armonia , l’amore  e il sogno tutto spirituale di un eterno femminino da inseguire , quale strumento di elevazione morale. Il mistero dell’amore divino , della redenzione , della salvezza soggioga definitivamente Quirino. Vivendo in una realtà precaria , egli parte , guidato dalla speranza cristiana , alla ricerca dalla Realtà in cui tutto acquista senso , in cui il destino dell’Uomo trascende il limite della morte e travalica gli orizzonti terreni . L’opportunità di esprimere  le sue nuove convinzioni  gli è data dalla realizzazione  di una grandiosa opera  murale  nella canonica della Chiesa della Rotonda a Noto , il cui tema è la storia della salvezza , della creazione ad oggi . E’ un discorso impegnativo dal risultato esaltante. Al centro delle chine di Quirino, create in questi ultimi anni , sta il dramma esistenziale con le sue sconfitte , con le sue  cadute  , con le sue inevitabili lacrime . Agli angoli o in alto , il sublime della realtà assoluta  è ricomposto  in stupendi profili classici , illuminati da luce interiore . Sullo sfondo , una meravigliosa  intersecazione di linee , finissimi ricami ,  accurati lavori di cesello , che fanno pensare  alla meticolosità  certosina  degli amanuensi  del Medioevo . Si tratta  di veri e propri  reticolati geometrici  anche se non  prospetticamente  legati alla geometria  euclidea , che stanno simbolicamente ad indicare i limiti , le barriere  dell’uomini , le colonne d’Ercole del nostro tempo. Sono i limiti esistenziali  contro cui urtano  sia coloro che soffrono  della alienazione materialista , sia i timidi  e i paurosi  , sia coloro che ricercano  e non hanno ancora trovato . Ma  esistono  per costoro  ed anche per coloro  che anelano  alla conoscenza  piena improvvise  aperture  , dei buchi , dei gorghi con cui Quirino spezza i suoi  ricami. Attraverso loro è possibile  spiccare il volo  verso l’inconoscibile  per dare un senso concreto  alle nostre istanze  di liberazione totale. Pur imprigionato  nel tempo e nello spazio , è questo il messaggio  di Quirino , l’uomo può attraverso questi provvidenziali  spiragli , novello Icaro , fornito delle solide ali della speranza cristiana , completare il proprio processo liberatorio. Nulla di ciò che è umano  viene rinnegato nell’opera di Quirino , ma collocato nella prospettiva dell’emergenza dell’Assoluto , verso cui corre , dopo la caduta e forse proprio in forza della caduta , l’anima umana .

 


Titoli Accademici Acquisiti Membro Honoris Causa

 Accademia delle Scienze e Arti - MILANO;

Accademico di Merito

Accademia dei 500, Arti, Lettere, Scienze, Cultura -ROMA;

Accademico con medaglia d’Oro

Accademia Italia, Arti Lettere, Scienze, SALSOMAGGIORE TERME;

Membro della “ Columbian Academy “, Saint Louis, MISSOURI

Membro dell’Accademia Internazionale dei Discouri - AMSTERDAM, 1992;

Membro dell’Accademia Universale “ Guglielmo Marconi “ ROMA, 1971;

Membro dell’Accademia Internazionale “ CITTÀ DI ROMA “, 1991.


 Hanno scritto di lui diversi critici tra cui vanno ricordati:

 Marina Dorigo; Enrico Buda; Giuseppe Mugnone; Millet; Maria Lo Mastro; Severino Catera; Corrado Marescalco; Don Giovanni Floridia; Welma Sorrentino; Armando Galea; Lorenzo Misuraca; Gianna Pagani Paolini; Gioacchino Lentini; Salvatore Maiorca; Vincenzo Marotta; Enzo Papa; Antonio Gubernale; Aldo Carratore; Angelo La Rosa; Eurico Finocchio; Paolo Greco; Vincenzo Failla; Benito Montoya; Aurelio Ragionieri; Aliberto Signori; Michele Risolo; San Mantolfo; Angelo Fortuna; Corrado Rizza; Baldo Ratteli; Sebastiano Burgaretta; Salvatore Guastella; P. Bonaiuto; Mirella Occhipinti. 

Referenze Bibliografiche

*Arte Italiana per il mondo Società Editoriale Nuova – Torino – 1970; 

*Gli anni ’60 e ’70 dell’Arte Italiana  Edizione Studio d’Arte – Piacenza – 1971; 

*Lui Chi E’ ?    Edizione Torinese – Torino – 1972; 

*Traguardi dell’Arte ’70  Il Faro Editore – Roma – 1972; 

*Arte Italiana Contemporanea  Edizione La Ginestra – Firenze – 1972; 

*Pittori Italiani Contemporanei  Panepinto Editore - La Spezia – 1972; 

*The Most Important People Edizione Centro europeo di Ricerche – Chieti – 1972; 

*Dizionario dei Maestri d’Arte Edizione Centro Europeo di Ricerche – Chieti – 1972; 

*  Pittori, Scultori, Critici e Collezionisti Contemporanei     Donadei Editore – Roma – 1972; 

*  Arte Guida Internazionale Il Faro Editore - Roma – 1973; 

*  Linea Figurativa Bugatti Editore – Ancona – 1973; 

*  Biennale d’Arte di Pittori e Scultori Italiani Edizione G. Bertaina – Torino – 1973; 

*  Panorama d’Arte ’73  Megalini Editora – Brescia – 1973; 

*  Eco della Critica  Edizione La Comunicativa – Roma – 1973; 

* Pittori Italiani Contemporanei – Profili e Mercato Dal 1955 al 1973 

*Linea figurativa 72/73 Dizionario degli Artisti e Rassegna  degli avvenimenti artistici  Bigatti Editore 

*  Pittori Italiani Contemporanei Profili e Mercato dal ’55 al ’73 – Edizione Litografia Polgraf    Gaglianico1974

* Eco della Critica – Dizionario – Prontuario Donadei editore 1974

* Arte Agenda ’75 Bugatti Editore – Ancona – 1975; 

* Dizionario dei Pittori, Poeti, Scrittori, Artisti dei nostri giorni Edizione La Nuova Europa – Firenze – 1975; 

* Panorama d’Arte ’75Megalini Editrice - Brescia – 1975; 

*Agenda Nazionale degli operatori d’Arte Bugatti editore – 1975. 

* Pittura e Scultura d’Oggi Edizione Panepinto – La Spezia – 1975; 

* Guida d’Arte Bollo Benevento – 1975; 

* Eco della Critica   Edizione La Comunicativa – Roma – 1975; 

* L’Arte Italiana nel XX Secolo   Edizione due Torri – Bologna – 1980; 

* Solchi di Vita    Edizioni Gabrieli – Roma – 1983; 

* C.I.F. – Centro Italiano Femminile cronaca storica di un anno sociale Vol. 1 – Noto – 1984. 

* Assetati di Te   Arti Grafiche S. Corrado – Noto – 1986; 

* Rendez Vous d’Arts et de Culture Cannes – France – Roma – Campidoglio – 1988.   

*Grote prys uan nederland 1992 Amsterdam 

* Arte e Artisti nel Tempo    Edizione La Pleiade – Milano – 1993; 

* Annuario d’Arte Moderna  ACCA (Associazione Capitolina Culturale Artisti) – Roma – 1993; 

* Top Art Edizione Rossano Massacesi – Osimo – 1994; 

* Arte e Pensiero Agenda – Edizione Miano – Pioppi (AR) – 1995 ; 

* Dizionario Enciclopedico d’Arte Contemporanea            Edizione Alba – Firenze - 1995 ; 

* Arte e Pensiero Agenda – Edizione Miano – Pioppi (AR) – 1996 ; 

* Arte e Pensiero    Agenda – Edizione Miano – Pioppi (AR) – 1997 ; 

*Arte in Video – Miami 1997 Rossano Massaccesi Editore Art Leader in collaborazione con Istituto Diffusione Arte e   Internatioal Fine Exposition Grafiche Ricciarelli – Monsano (AN) – 1997. 

*Arte e Fede (origine e crescita di una comunità cristiana)   Editrice Alveria – Noto – 1999.

 



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Ultima modifica 26/01/2002