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Quaderni di Quartucciu
Anno I - Numero 1 - Giugno 1997
 

 

Due o tre cose su ....

Lo spazio intorno a noi / 1
di Gianni Manis

"E' una catastrofe, ma una catastrofe bella e degna. Cento volte io ho pensato: New York è un disastro; e cinquanta: che bel disastro". Le Corbusier, 1936

L’uomo da sempre ha modificato l’ambiente in cui vive, intervenendo sulla natura con coltivazioni, cambiando il corso dei fiumi e, soprattutto, costruendo.

Ma cosa determina la forma dell’ambiente costruito dall’uomo?

La misura dell’uomo
Che cosa definisce l’altezza, la larghezza, la lunghezza dell’ambiente in cui egli vive? Come sono determinate le misure delle stanze, delle case, degli oggetti che usiamo abitualmente?

Esse sono stabilite tenendo presente le misure delle persone che dovranno abitare quegli ambienti ed utilizzare quegli oggetti. E’ la dimensione dell’uomo che ha dato la misura di tutto ciò che egli crea.

Esistono però diversi modi per considerare la figura umana: l’uomo in piedi, l’uomo seduto, l’uomo sdraiato. Per ognuna di queste posizioni è differente la porzione di spazio che viene occupato. Cosi , se la misura di un uomo col braccio alzato è di circa due metri e venti centimetri, l’altezza minima del soffitto delle stanze sarà un po' più alta. I regolamenti ai quali le costruzioni devono sottostare per essere realizzate, i così detti standards, stabiliscono poi una misura minima che varia tra i 2.70 e i 3 metri.

Bisogna, inoltre, considerare anche l’attività che una persona svolge stando in piedi, seduta, sdraiato. Lo spazio che un uomo occupa lavandosi le mani non è solo quello di una persona in piedi davanti al lavandino, ma anche lo spazio di cui ha bisogno per prendere il sapone e l’asciugamano, lo spazio che viene occupato dai gomiti mentre si lava. La stessa cosa vale per una persona davanti ai fornelli o davanti ad un tavolo mentre scrive o legge, per tutte le situazioni cioè in cui bisogna considerare, oltre allo spazio realmente occupato dalla persona, anche lo spazio necessario alle sue azioni.

Lo spazio che viene occupato svolgendo un’attività si chiama spazio ergonometrico. Potremmo così dire che la dimensione dell’ambiente in cui viviamo è determinata, prima di tutto, dalla misura della persona umana più la misura dello spazio necessario per i suoi movimenti.

In certi casi limite, è talmente importante lo spazio intorno ad un uomo che svolge una certa attività che la posizione dell’uomo stesso viene studiata in funzione dello spazio che lo circonda e della disposizione, in questo spazio, degli oggetti sui quali l’uomo deve avere il controllo. E’ questo il caso dello spazio attorno all’automobilista, attorno al pilota d’aereo o attorno agli astronauti, ecc.

La stanza
Se pensiamo ad una stanza della nostra casa, vediamo che il suo aspetto è dato da alcuni elementi fissi , che difficilmente possiamo cambiare: le pareti, il soffitto, il pavimento, la posizione della porta e della finestra. Ma è dato anche da alcuni elementi "mobili", che vi abbiamo messo noi, rappresentati dagli oggetti di arredamento.

Se entriamo in un appartamento completamente vuoto avremo la possibilità di scegliere la destinazione d’uso di alcuni locali. Una volta deciso questo, ci procureremo i mobili necessari all’attività che abbiamo stabilito di svolgervi.

Naturalmente, questa libertà è limitata solo ad alcuni ambienti; per altri, infatti, la presenza di oggetti come la vasca da bagno, il lavandino, il lavello, impongono già un certo tipo di uso.

Nella disposizione dei mobili in una stanza abbiamo una serie di possibilità che dipendono dal nostro gusto, dalla necessità o meno di avere molto spazio libero all’interno della stanza, dal tipo di abitudini, ecc.

Guardando una stanza vuota in cui abbiamo già deciso di mettere alcuni mobili, dovremo cercare di immaginare l’aspetto finale che essa avrà a seconda delle diverse disposizioni degli oggetti di arredamento. Possiamo disegnare la stanza vuota e, al suo interno, disegnare i mobili nelle diverse posizioni finché non abbiamo raggiunto quella che più ci piace o che risulta più comoda.

Dal punto di vista delle dimensioni è sufficiente il disegno in pianta, mediante il quale si immagina di guardare la stanza da una notevole altezza, per controllare, per esempio, che i mobili non siano troppo vicini uno all’altro, che ci sia spazio per muoversi, ecc.

Se però vogliamo avere una idea reale dell’aspetto che assumerà la stanza, ma anche per controllare l’efficienza ergonometrica degli spazi, possiamo disegnarla come la vedremo dal suo interno, ovvero in prospettiva.

Gli oggetti e le attività
Se la misura degli oggetti dipende dalla misura dell’uomo, la loro disposizione in una stanza è determinata dal diverso tipo di attività che in essa si devono svolgere. Cambiando la posizione degli stessi elementi di arredamento otteniamo uno spazio diverso, adatto al diverso uso che vogliamo farne.

Anche gli oggetti, in particolare gli elementi di arredamento della sua casa, sono stati costruiti in base alla misura umana. Così, volendo determinare le dimensioni del letto occorre considerare la statura massima di una persona, la larghezza delle sue spalle; le misure principali di un uomo seduto, invece, forniscono le dimensioni approssimative di poltrone, divani, sedie. Naturalmente si possono avere molte variazioni ma ci sono alcune misure minime, legate appunto alla dimensione del corpo umano, al di sotto dei quali gli oggetti stessi sarebbero inutilizzabili o molto scomodi.

Cambiano i gusti, le mode e i materiali, ma approssimativamente le misure di questi oggetti restano le stesse.

(continua sul prossimo numero)


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