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Quaderni di Quartucciu
Anno I - Numero 2 - Agosto 1997
 

 

Due o tre cose su ....

Lo spazio intorno a noi / 2
di Gianni Manis

"E' una catastrofe, ma una catastrofe bella e degna. Cento volte io ho pensato: New York è un disastro; e cinquanta: che bel disastro". Le Corbusier, 1936

Abbiamo fissato come punto di partenza esemplificativo per la presente analisi la misura dell'uomo; poi abbiamo focalizzato le connessioni tra questa e lo spazio minimo costruito: la stanza.

L'appartamento
Dal raggruppamento di varie stanze, approssimativamente dimensionate per lo svolgersi di diverse attività quotidiane, derivano le caratteristiche dell'alloggio. L'appartamento può essere così definito anche se composto da un'unica stanza (più i servizi: cucina e bagno); in tal caso si svolgono nello stesso spazio tutte le attività, dal dormire al mangiare, a quelle più varie del giorno.

Maggiore è il numero di stanze, maggiore è la possibilità di svolgere numerose attività in ambienti idonei ed arredati esclusivamente allo scopo di accoglierle. Questa situazione ottimale è praticamente irrealizzabile nelle città, dove il costo delle aree fabbricabili sottende l'esigenza del restringimento e l'accorpamento degli spazi a disposizione di ciascuno di noi.

Prima che un appartamento venga abitato deve essere costruito; prima ancora deve essere progettato.

Progettare non significa solo redare un disegno, calcolare delle strutture e la riscuotere una parcella; bensì significa anche tenere conto e stabilire molte cose che riguardano coloro che poi abiteranno la casa e che difficilmente potranno cambiare. Occorre pertanto che la fase di progetto avvenga in stretta collaborazione tra la parte committente e la parte prestante l'opera tecnico-teorica: alla prima spetta la funzione di indirizzo e scelta finale tra le, eventuali, soluzioni prospettate; alla seconda spetta, in accordo coi principi della progettazione ambientale, la funzione di ricerca di soluzioni tecniche e teoriche che meglio rispondano alla esigenze insite nella richiesta d'opera, avanzatale dalla prima.

Spesso, a tutti noi, è capitato di riscontrare, nelle piante di diversi appartamenti già realizzati, elementi componenti simili, diversificati solo da qualche misura variata. Ciò, nella maggior parte dei casi, è dovuto al perpetrarsi di una tipologia ben oltre lo spazio fisico-temporale nella quale è nata, come soluzione tecnico-teorica, funzionale, valida dal punto di vista statico ed esteticamente accettabile.

Così molti appartamenti sono composti da due zone: giorno (soggiorno, cucina, eventuale servizio) e notte (camere da letto, bagni). Talvolta, però, succede per mancanza di spazio, di dover modificare queste zone, generando una grande confusione: qualcuno di noi ha dovuto dormire in soggiorno e spesso non ha avuto un posto dove studiare o incontrarsi con gli amici.

L'insieme degli appartamenti
Così come le stanze vengono messe assieme, con le varie attività che in esse si possono svolgere, anche gli appartamenti vengono aggregati tra loro e collegati alle strade, alle piazze, alle zone commerciali, ecc.
Il modo in cui vengono aggregati gli appartamenti definisce la tipologia degli edifici, funzione della organizzazione dello spazio che vuole darsi all'ambito territoriale di intervento.

Nelle campagne, dove vi è disponibilità di spazio, troviamo case ad un piano, o due, attorniate da grandi giardini.. Mentre, via via che ci si avvicina alle grandi conurbazioni lo spazio diventa sempre più prezioso, le case si avvicinano, il numero dei piani cresce, e contemporaneamente diminuisce la porzione di spazio che ciascuno ha a sua disposizione.

Strade, slarghi e piazze
Rappresentano il vuoto tra il pieno del costruito, il tessuto connettivo tra gli edifici, il legame tra l'appartamento e il resto della città. Sono gli spazi dove trascorriamo molta parte della giornata, lungo i quali troviamo i servizi di cui abbiamo bisogno, i negozi, le scuole, i luoghi di ritrovo: sono essi stessi un servizio ed un luogo di ritrovo, talvolta anche gradevole.

Il quartiere
Il quartiere è una porzione di città che, per gli elementi che lo compongono, può spesso essere considerata autonoma, cioè indipendente da tutto il resto. Le caratteristiche del quartiere, spesso, sono riconducibili al tipo di società che ci vive ed alle sue disponibilità economiche; così, il quartiere dove si abita, spesso, diventa di per se uno stato sociale: qualcuno, per seguire questo schema, preferisce rinunciare ad una stanza ed abitare in una casa più piccola, ma situata in un quartiere elegante che meglio lo classifica.

Proviamo a considerare il quartiere dal nostro punto di vista di abitanti. Probabilmente non ne conosciamo i limiti, ma sicuramente abbiamo chiari alcuni punti particolari che lo caratterizzano, per descriverlo a chi non lo conosce: una strada importante o particolare, una piazza, un monumento, un edificio pubblico.

Oltre a questi caratteri visivamente importanti, esistono altri piccoli particolari che ci fanno capire in che tipo di quartiere ci troviamo. Sono elementi che possiamo trovare nelle strade, nelle piazze: un certo tipo di negozi o di attività artigiane, un certo tipo di lampioni, panchine, le fontanelle, ecc.

Occorre però capire come funziona un quartiere. A tal fine, riferiamoci al nostro appartamento ed alla città, dove i servizi sono senz'altro più visibili.

Ad ogni attività possiamo far corrispondere un ambiente dell' appartamento ed uno della città: guardare una partita alla televisione è uno svago, che possiamo fare, da soli o con pochi altri, in soggiorno, in cucina o dove comunque abbiamo il televisore di casa; guardare la partita allo stadio è lo stesso uno svago, che però facciamo in compagnia di molte migliaia di persone. Un qualunque servizio di quartiere deve occupare quella fascia intermedia compresa tra "il televisore" e "lo stadio".

Talvolta è la presenza di un servizio particolare, di interesse ampio, di livello comunale o sovra-comunale, che qualifica un quartiere e ne caratterizza la funzione rispetto al territorio; molto più spesso, al contrario, è l'assenza dei servizi propri del livello quartiere (asili per l'infanzia, attrezzature di svago col-lettivo, attrezzature sportive, aree verdi, servizi commerciali, ....) che "squalifica" un quartiere e lo caratterizza in negativo, rendendolo vuoto, spoglio, quartiere dormitorio.

La città
La città è un organismo complesso, assimilabile ad una somma di quartieri o di spazi dove si svolgono le più disparate attività; dove si incontrano le richieste di servizi che non possono trovare risposte negli ambiti locali di livel-lo inferiore.

Dove inizia la città?

La città inizia là dove finisce il suo territorio.

Uscendo dalla zona centrale gli autobus diventano più rari; le case, dopo la serie dei grossi palazzi, diventano più rade; la gente non cammina più ai bordi delle strade e spesso non esistono nemmeno i marciapiedi; le cabine telefoniche sono poche, i negozi distanti gli uni dagli altri oppure concentrati in piccole zone. Si cominciano a vedere piccoli campi, case sparse e grossi camion, piccoli gruppi di persone che in certe ore del giorno attendono i pullman che collegano tra loro i paesi.

La città è finita, inizia il suo territorio.

Conclusioni
La definizione di città, data nel punto precedente, ha ancora senso?

O piuttosto sarebbe necessario parlare di uno spazio in cui vi siano più punti di risposta, diversificati nelle funzioni ed organizzati in modo che la loro gestione sia armonica ed estesa fino agli effettivi limiti di influenza?

E quali sono i reali limiti di influenza?

La conclusione naturale di questa breve ed elementare escursione attraverso i concetti guida dell'architettura ambientale e dell'urbanistica, sarebbe un'analisi altrettanto elementare dei principi che portano a parlare di area metropolitana e di quelli che sono i suoi caratteri.

Un'analisi che tendesse ad evidenziare la necessità della interconnessione delle scelte politiche tra entità amministrative diverse; la necessità di una pianificazione sovracomunale o metropolitana.

Ma il discorso si farebbe lungo e complesso, ed andrebbe ben oltre quella semplicità con la quale si è parlato di spazio, funzione, attività, città e territorio.

Allora, è superflua una conclusione!

In fondo, ci si può accontentare di volare alto, distanti dai problemi specifici, ma tra alcuni dei principi che conformano lo spazio intorno a noi.

Gianni Manis

 


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