Due o tre cose su ....
Lo spazio intorno a noi / 2
di Gianni Manis
"E' una catastrofe, ma una catastrofe bella e degna. Cento volte
io ho pensato: New York è un disastro; e cinquanta: che bel disastro".
Le Corbusier, 1936
Abbiamo fissato come punto di partenza esemplificativo
per la presente analisi la misura dell'uomo; poi abbiamo focalizzato
le connessioni tra questa e lo spazio minimo costruito: la stanza.
L'appartamento
Dal raggruppamento di varie stanze, approssimativamente
dimensionate per lo svolgersi di diverse attività quotidiane, derivano
le caratteristiche dell'alloggio. L'appartamento può essere così definito
anche se composto da un'unica stanza (più i servizi: cucina e bagno);
in tal caso si svolgono nello stesso spazio tutte le attività, dal dormire
al mangiare, a quelle più varie del giorno.
Maggiore è il numero di
stanze, maggiore è la possibilità di svolgere numerose attività in ambienti
idonei ed arredati esclusivamente allo scopo di accoglierle. Questa
situazione ottimale è praticamente irrealizzabile nelle città, dove
il costo delle aree fabbricabili sottende l'esigenza del restringimento
e l'accorpamento degli spazi a disposizione di ciascuno di noi.
Prima che un appartamento
venga abitato deve essere costruito; prima ancora deve essere progettato.
Progettare non significa
solo redare un disegno, calcolare delle strutture e la riscuotere una
parcella; bensì significa anche tenere conto e stabilire molte cose
che riguardano coloro che poi abiteranno la casa e che difficilmente
potranno cambiare. Occorre
pertanto che la fase di progetto avvenga in stretta collaborazione tra
la parte committente e la parte prestante l'opera tecnico-teorica: alla
prima spetta la funzione di indirizzo e scelta finale tra le, eventuali,
soluzioni prospettate; alla seconda spetta, in accordo coi principi
della progettazione ambientale, la funzione di ricerca di soluzioni
tecniche e teoriche che meglio rispondano alla esigenze insite nella
richiesta d'opera, avanzatale dalla prima.
Spesso, a tutti noi, è capitato
di riscontrare, nelle piante di diversi appartamenti già realizzati,
elementi componenti simili, diversificati solo da qualche misura variata.
Ciò, nella maggior parte dei casi, è dovuto al perpetrarsi di una tipologia
ben oltre lo spazio fisico-temporale nella quale è nata, come soluzione
tecnico-teorica, funzionale, valida dal punto di vista statico ed esteticamente
accettabile.
Così molti appartamenti
sono composti da due zone: giorno (soggiorno, cucina, eventuale servizio)
e notte (camere da letto, bagni). Talvolta, però, succede per mancanza
di spazio, di dover modificare queste zone, generando una grande confusione:
qualcuno di noi ha dovuto dormire in soggiorno e spesso non ha avuto
un posto dove studiare o incontrarsi con gli amici.
L'insieme degli appartamenti
Così come le stanze vengono messe assieme, con
le varie attività che in esse si possono svolgere, anche gli appartamenti
vengono aggregati tra loro e collegati alle strade, alle piazze, alle
zone commerciali, ecc. Il
modo in cui vengono aggregati gli appartamenti definisce la tipologia
degli edifici, funzione della organizzazione dello spazio che vuole
darsi all'ambito territoriale di intervento.
Nelle campagne, dove vi
è disponibilità di spazio, troviamo case ad un piano, o due, attorniate
da grandi giardini.. Mentre, via via che ci si avvicina alle grandi
conurbazioni lo spazio diventa sempre più prezioso, le case si avvicinano,
il numero dei piani cresce, e contemporaneamente diminuisce la porzione
di spazio che ciascuno ha a sua disposizione.
Strade, slarghi e piazze
Rappresentano il vuoto tra il pieno del costruito,
il tessuto connettivo tra gli edifici, il legame tra l'appartamento
e il resto della città. Sono gli spazi dove trascorriamo molta parte
della giornata, lungo i quali troviamo i servizi di cui abbiamo bisogno,
i negozi, le scuole, i luoghi di ritrovo: sono essi stessi un servizio
ed un luogo di ritrovo, talvolta anche gradevole.
Il quartiere
Il quartiere è una porzione di città che, per
gli elementi che lo compongono, può spesso essere considerata autonoma,
cioè indipendente da tutto il resto. Le caratteristiche del quartiere,
spesso, sono riconducibili al tipo di società che ci vive ed alle sue
disponibilità economiche; così, il quartiere dove si abita, spesso,
diventa di per se uno stato sociale: qualcuno, per seguire questo schema,
preferisce rinunciare ad una stanza ed abitare in una casa più piccola,
ma situata in un quartiere elegante che meglio lo classifica.
Proviamo a considerare il
quartiere dal nostro punto di vista di abitanti. Probabilmente non ne
conosciamo i limiti, ma sicuramente abbiamo chiari alcuni punti particolari
che lo caratterizzano, per descriverlo a chi non lo conosce: una strada
importante o particolare, una piazza, un monumento, un edificio pubblico.
Oltre a questi caratteri
visivamente importanti, esistono altri piccoli particolari che ci fanno
capire in che tipo di quartiere ci troviamo. Sono elementi che possiamo
trovare nelle strade, nelle piazze: un certo tipo di negozi o di attività
artigiane, un certo tipo di lampioni, panchine, le fontanelle, ecc.
Occorre però capire come
funziona un quartiere. A tal fine, riferiamoci al nostro appartamento
ed alla città, dove i servizi sono senz'altro più visibili.
Ad ogni attività possiamo
far corrispondere un ambiente dell' appartamento ed uno della città:
guardare una partita alla televisione è uno svago, che possiamo fare,
da soli o con pochi altri, in soggiorno, in cucina o dove comunque abbiamo
il televisore di casa; guardare la partita allo stadio è lo stesso uno
svago, che però facciamo in compagnia di molte migliaia di persone.
Un qualunque servizio di quartiere deve occupare quella fascia intermedia
compresa tra "il televisore" e "lo stadio".
Talvolta è la presenza di
un servizio particolare, di interesse ampio, di livello comunale o sovra-comunale,
che qualifica un quartiere e ne caratterizza la funzione rispetto al
territorio; molto più spesso, al contrario, è l'assenza dei servizi
propri del livello quartiere (asili per l'infanzia, attrezzature di
svago col-lettivo, attrezzature sportive, aree verdi, servizi commerciali,
....) che "squalifica" un quartiere e lo caratterizza in negativo, rendendolo
vuoto, spoglio, quartiere dormitorio.
La città
La città è un organismo complesso, assimilabile
ad una somma di quartieri o di spazi dove si svolgono le più disparate
attività; dove si incontrano le richieste di servizi che non possono
trovare risposte negli ambiti locali di livel-lo inferiore.
Dove inizia la città?
La città inizia là dove
finisce il suo territorio.
Uscendo dalla zona centrale
gli autobus diventano più rari; le case, dopo la serie dei grossi palazzi,
diventano più rade; la gente non cammina più ai bordi delle strade e
spesso non esistono nemmeno i marciapiedi; le cabine telefoniche sono
poche, i negozi distanti gli uni dagli altri oppure concentrati in piccole
zone. Si cominciano a vedere piccoli campi, case sparse e grossi camion,
piccoli gruppi di persone che in certe ore del giorno attendono i pullman
che collegano tra loro i paesi.
La città è finita, inizia
il suo territorio.
Conclusioni
La definizione di città, data nel punto precedente,
ha ancora senso?
O piuttosto sarebbe necessario
parlare di uno spazio in cui vi siano più punti di risposta, diversificati
nelle funzioni ed organizzati in modo che la loro gestione sia armonica
ed estesa fino agli effettivi limiti di influenza?
E quali sono i reali limiti
di influenza?
La conclusione naturale
di questa breve ed elementare escursione attraverso i concetti guida
dell'architettura ambientale e dell'urbanistica, sarebbe un'analisi
altrettanto elementare dei principi che portano a parlare di area metropolitana
e di quelli che sono i suoi caratteri.
Un'analisi che tendesse
ad evidenziare la necessità della interconnessione delle scelte politiche
tra entità amministrative diverse; la necessità di una pianificazione
sovracomunale o metropolitana.
Ma il discorso si farebbe
lungo e complesso, ed andrebbe ben oltre quella semplicità con la quale
si è parlato di spazio, funzione, attività, città e territorio.
Allora, è superflua una
conclusione!
In fondo, ci si può accontentare
di volare alto, distanti dai problemi specifici, ma tra alcuni dei principi
che conformano lo spazio intorno a noi.
Gianni Manis