Banner Pubblicitario
Quaderni di Quartucciu
Anno II - Numero 6 - Luglio 1998
 

 

Ritorno al passato per Vasco Rossi
CANZONI PER TUTTI
di Gianni Manis

C'era una volta una favola antica
quasi da tutti dimenticata
che continuava a volare nell'aria
aspettando colui
che l'avrebbe raccontata ....

Comincia così la canzone - filastrocca "Una favola antica", emblema della ritrovata vena rock-romantica di Vasco Rossi.

Nella sua "antologia di inediti" "Canzoni per me", pubblicata i primi giorni di maggio, l'ex-ragazzo di Zocca ha riannodato i fili col suo passato, scrivendo con la semplicità degli esordi tutti gli otto brani. La grinta -"quella no"- è comunque quella di sempre.

Per molte canzoni dell'album due accordi, "trovati su una chitarra davanti al camino", sono stati sufficienti per imbastire melodie capaci di scatenare grandi emozioni. E soprattutto se contornate dagli arrangiamenti del maestro Celso Valli.

I testi, .... le canzoni, si sa, "vengono fuori già con le parole". Almeno per alcune è stato così. Le canzoni Idea 77 e Rewind chiudono l'album con quell'inconfondibile "stile STADIO" che imperversa per tutto l'album.

Confessa Vasco: "davanti al camino c'era anche lui, quel gran pezzo di animale da musica e da fronte del palco, Gaetano Curreri".

Va bene, va bene così.

Gianni Manis*


* Realizzato grazie a RadioDue (Rai - 92.70 MHz)

 


 


 

GIOVANI SENZA MUSICA
di Giorgio Ledda

L’estate è la stagione dei grandi concerti all’aperto con folle oceaniche e ritorni epocali; quest’anno è stata al volta di Claudio Baglioni all’Olimpico e Vasco Rossi ad Imola e, meno eclatante ma probabilmente più eccezionale, il concerto dei Deep Purple alla Fiera di Cagliari.

A Quartucciu, a parte la breve parentesi rappresentata dal Festival di Musica Giovane, niente.

Il Festival nacque nell’estate del 1993, allorquando l’amministrazione appena insediata decise in attuazione del Piano Socio-Assistenziale di accogliere la proposta di un gruppo di giovani che chiedeva un’occasione per ascoltare un po’ di musica e stare insieme.

La risposta fu entusiastica sia da parte del pubblico che dei gruppi. Per una volta i movimenti e le tendenze che percorrono in continuazione il mondo giovanile passarono per Quartucciu grazie all’adesione di gruppi aderenti ai più svariati generi musicali, dal trash (macabro e blasfemo) al demenziale passando per il pop, il raggae, il rap e l’emergente cross-over.

Il pubblico in parte costituito dai gruppi e dai loro amici era coloratissimo, gasatissimo ma al tempo stesso corretto e rispettoso; in tre edizioni di cui una svoltasi in Piazza S.Giorgio e due in Piazza Mandas, ognuna di due o tre serate, non si verificò nemmeno un incidente.

Allora perché non si è più fatto?

Sicuramente non perché troppo costoso: costava pochi milioni dato che i gruppi non venivano pagati e l’impianto, considerato il livello degli artisti, non era particolarmente ricercato.

Neanche si può dire che non fosse seguito, dato l’alto numero di gruppi e spettatori registrato.

È rimasto un vuoto ed anche se è da poco che non si fa più io ne sento la mancanza.

Giorgio Ledda


  Pagina Precedente   Pagina Successiva