Due
o tre cose su ....
Gli
elementi dello spazio urbano - 6
di Gianni Manis
"Il futuro non appartiene alla città ma alla periferia."
Charles Zueblin, 1905
Se la residenza è una funzione che,
paradossalmente, ogni parte del territorio può assolvere, ve ne sono
altre che sono proprie della città e che la caratterizzano
sia dal punto di vista visivo e sia dal punto di vista funzionale.
Il centro commerciale
La città, con la sua moltitudine
di potenziali acquirenti, è il centro naturale per comprare e vendere,
è il luogo dove si creano e si soddisfano i bisogni. Questa sua funzione
di mercato è sempre stata importantissima.
L'antico Forum romano era più di una semplice piazza dove
si svolgeva il mercato: era tanto il centro politico quanto quello commerciale
e culturale della città.
Anche nel medioevo la funzione commerciale e quella amministrativa
e dei pubblici affari si svolgevano in spazi urbani limitrofi tra loro.
Ora alle case-botteghe degli artigiani medioevali si sono sostituiti
i negozi, ma la funzione commerciale del centro storico è rimasta prevalente:
il centro commerciale che si è lentamente formato nel nucleo più antico
della città possiede in genere un carattere più elegante degli altri.
Andare al "centro" a fare acquisti o semplicemente passeggiare
e guardare le vetrine è un rito della nostra società. Di conseguenza
i centri storici devono affrontare tutti i problemi di congestione e
di traffico che conosciamo e si cerca quindi di localizzare i nuovi
centri commerciali anche in altre zone della città.
Accade che in aree periferiche, assolutamente prive di
servizi, si organizzino le attività commerciali in un solo edificio
o gruppo di edifici, così da permettere l'acquisto di qualsiasi prodotto
in un unico punto del quartiere. E' facile trovare esempi del genere
in quasi ogni città: quando un centro commerciale comincia ad affermarsi
crea un polo di richiamo per altre rivendite così che questo si amplia
lentamente, aumenta il proprio raggio d'influenza e stabilizza il numero
dei propri clienti abituali.
Il centro direzionale
Nel corso dei secoli la città si
è sviluppata attorno ad un primo nucleo originario; quindi la sua stessa
struttura suggerisce la localizzazione del centro direzionale.
Dall'antico Forum romano alla Piazza del XII e XIII secolo
con i Palazzi della Signoria, delle Corporazioni, del Vescovo, ...,
la sede degli affari e dei pubblici uffici è sempre stata la zona più
antica, nel punto centrale, facilmente raggiungibile da ogni parte della
città. La sede del governo cittadino, ora del municipio e degli uffici
comunali, è rimasta sempre negli antichi palazzi, per questioni di prestigio,
di tradizione, perché questi possiedono un notevole valore storico ed
artistico e sono patrimonio comune di tutti i cittadini.
Durante il XIX secolo l'industria viene progressivamente
espulsa dalla città per ragioni di carattere igienico-sanitarie, ma
gli uffici direzionali rimangono ubicati nel centro. Contemporaneamente
le vecchie case, diventate spesso insalubri per la abitazione, vengono
adibite ad uffici oppure demolite per far sorgere , al loro posto, edifici
a molti piani che offrono una rendita maggiore.
Così nel centro storico della città si è creato, con il
passare del tempo, quello che viene definito centro direzionale, che
comprende i pubblici uffici, le sedi di banche e compagnie di assicurazione,
compagnie di trasporto aereo, navale, fondazioni e istituti culturali
di notevole importanza, ....
Nell'antico nucleo originario abbiamo così un notevole
sovrapporsi di funzioni poiché è rimasta la funzione residenziale cui
si sono aggiunte quella amministrativa e commerciale.
Tutto ciò contribuisce a creare i problemi di congestione
e traffico che caratterizzano le zone centrali di tante città.
In un primo tempo, per ovviare a questi inconvenienti,
si sono operati grossi sventramenti, cioè demolizioni, allargando il
tracciato delle strade, rettificando quelle più tortuose, distruggendo
in pratica l'ambiente dei centri storici. Ora invece si tende a non
introdurre forzatamente nel centro funzioni che questo, per la sua stessa
struttura, non può assolvere e si tenta di localizzare i nuovi centri
direzionali in posti dove si possa costruire edifici a molti piani,
funzionali per la loro destinazione.
Non si cerca più di organizzare tutte le attività insieme
e si tende alla diffusione piuttosto che alla concentrazione. Spesso
però ci si deve accontentare di decentrare solo parzialmente alcune
attività e moltiplicare i centri direzionali per creare una alternativa
a quelli esistenti.
I percorsi
Grandi circonvallazioni, tangenziali,
viali, strade, percorsi pedonali, sono tutti una complessa maglia di
spazi pubblici che collegano e distribuiscono gli spazi privati.
In epoca medioevale le strade erano strette, tortuose,
sorgevano spontaneamente come spazi lasciati liberi tra le case.
Nel '500 si cominciano a disegnare strade rettilinee con
percorsi ben precisi, si studia lo scenario delle piazze e la visuale
delle strade.
In epoca barocca il gusto per i grandi assi rettilinei
si esaspera e si progettano tutta una serie di strade che tagliano geometricamente
l'irregolare tessuto urbano preesistente.
Nel nostro secolo lo sviluppo del traffico motorizzato
ha reso rapidamente insufficiente la rete stradale, soprattutto nella
parte più antica della città.
Oggi si cerca di realizzare il concetto dei percorsi diversi
secondo il diverso tipo di traffico. Si sperimenta quotidianamente che
la maglia stradale del centro storico non riesce a smaltire un grosso
traffico motorizzato, mentre sarebbe impensabile percorrere a piedi
le ampie e veloci strade di circonvallazione delle grandi città.
Ognuna di queste strutture richiede un tipo di traffico
diverso. Seguendo questa politica si è cominciato già da tempo, in alcune
città, a chiudere parte del centro storico al traffico motorizzato.
Bellissime piazze che erano diventate solo enormi parcheggi
hanno potuto riacquistare la loro vera dimensione. (Non viene da chiedersi:
e le automobili dove sono state parcheggiate?)
Gianni Manis
(continua sul prossimo numero, forse!)