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Quaderni di Quartucciu
Anno II - Numero 9 - Dicembre 1998
 


Botta e...

Sig. Beppe Pisu

È con vero rincrescimento che leggiamo sul suo articolo del mese di Ottobre 98, un coinvolgimento della nostra Associazione relativo alla diaspora sul Centro Sportivo di Via Delle Serre.

Pur essendoci stato un chiarimento telefonico, riteniamo comunque doveroso precisare quanto segue:

1) durante il 1997, ci è stato richiesto il rilascio della Sede situata in Via Quartu 2, che come lei saprà appartiene alla Parrocchia di S.Giorgio.

2) Le Autorità Comunali hanno individuato nel Centro Sportivo, un locale atto al trasferimento della nostra Associazione, che pur nei suoi limiti di spazi ci può consentire di continuare a svolgere la nostra attività di Primo Soccorso Sanitario a Quartucciu. Questo spiega perché siamo presenti nel Centro.

3) Non ci è stato, ne’ mai lo sarà, affidato COMPITO DI VIGILANZA degli impianti sportivi.
Affermazione contraria può essere basata solo su voci di corridoio prive di qualsiasi realtà.

4) Certamente non è nostro compito far “vivere” la Cittadella, visto che il nostro Statuto riporta unicamente lo scopo di prestare soccorso sanitario.
Per quanto ci riguarda ben venga che può far “vivere” il Centro.

5) Ancora più eclatante mi pare sia la sua affermazione “LA SUA PRESENZA E’ DIVENTATA INGOMBRANTE PER CHI VOLESSE FAR SPORT”.

Vorrei precisarLe che senza la nostra presenza non si può fare sport, nel senso che diventa sempre più obbligatoria l’Assistenza sanitaria tramite presidio di Ambulanza.

Se il senso della sua affermazione riguarda gli spazi che occupiamo, vorrei invitarLa a verificare di persona, ma posso anticiparLe che la nostra presenza non preclude affatto l’uso di locali atti a svolgere attività agonistica od amatoriale.

La ringrazio in anticipo per la pubblicazione della presente con l’uscita del prossimo numero.

Distinti saluti.

Per il Direttivo Angelo Meloni


...risposta

Ringrazio la Fraternità Misericordia per la lettera che ci ha fatto pervenire sia perché ci conferma l'utilità della presenza del nostro giornale nel tessuto sociale di Quartucciu - quale luogo di confronto e dibattito - sia perché mi consente di specificare meglio il mio pensiero.

Trattando l'argomento sull'impiantistica sportiva non pensavo assolutamente di offendere la suscettibilità di chicchessia, men che meno della Fraternità della Misericordia, che tanti encomiabili servigi rende e deve continuare a rendere alla nostra comunità.

Mi spiace che le mie parole siano state interpretate solo nel loro senso letterale estrapolandole dal contesto generale dell'articolo. Il mio intento era quello di richiamare, all'attenzione di chi ha la responsabilità della gestione della cosa pubblica, il problema relativo all'utilizzo dell'impianto sportivo di via Delle Serre e proporre delle soluzioni definitive, prendendo in esame il regolamento sulla concessione delle strutture e delle aree destinate ad uso sportivo.

Presumo che l'Associazione della Fraternità della Misericordia, nel soddisfare il suo giusto bisogno di trovare una sede, suo malgrado, sia stata "usata" dai nostri Amministratori pubblici come soluzione economica e provvisoria al problema della vigilanza sui campi sportivi.

E' del tutto ovvio che l'amministrazione comunale per vari motivi non poteva affidare ufficialmente il servizio di vigilanza ad una associazione di volontariato, come è del tutto scontato che la presenza continua ed abituale dei soci dell'associazione, lo vogliano o no, avrebbe svolto il ruolo di deterrente contro eventuali atti di teppismo o di microcriminalità.

A mio parere l'associazione prima di accettare il trasferimento di sede presso i locali dei campi sportivi di via Delle Serre avrebbe dovuto fare questo tipo di valutazione soprattutto per non divenire strumento involontario di una strategia che consentiva di prendere due piccioni con un fava: soddisfare il bisogno della Fraternità della Misericordia e, nel contempo, risolvere il problema della vigilanza.

Una soluzione che però non poteva risolvere anche il terzo problema, quello relativo all'animazione sportiva di tutta la struttura. E' questo compito non può essere assolto dai soci della Fraternità della Misericordia, ad altri soggetti spetta questa missione.

Tuttavia, pur facendo salva la buona fede della Fraternità delle Misericordia, non posso esimermi di far notare che il solo fatto di occupare locali destinati per fini sportivi lede giusti diritti degli utenti che vogliono praticare un'attività sportiva.

Pertanto, se i nostri amministratori condividono questa mia analisi, ritengo che dovrebbero adoperarsi per trovare altri locali per i soci ed i mezzi dell'Associazione di volontariato.

Da parte della redazione di "Quaderni di Quartucciu", assicuro l'impegno di sentire l'Amministrazione comunale per convocare una riunione tra le Associazioni sportive, la Fraternità della Misericordia e la stessa Amministrazione per trovare una adeguata soluzione, che soddisfi tutte le giuste esigenze che insistono sull'impianto sportivo di via Delle Serre.

Beppe Pisu.

 


 

Ai lettori di
QUADERNI DI QUARTUCCIU
(c/o pagine giornale)

 

Il Paese dei Balocchi, dicembre 1998

Cari lettori, vi scriviamo dall'alta dimora che torreggia sui palazzotti del centro, dove ancora onoriamo la sublime ospitalità della bella Fata Turchina.

Al Paese fa freddo, niente accade, niente si vede, niente si ode. E solo pioggia e forte vento di bufera riescon a dar parvenza di vita alle torte strade vuote.

Gli abitanti del Paese, entro le case chiuse 'sì da potersi a lungo conservare il lieto tepore della bella stagione ormai alle spalle, godono beati dei buoni frutti a lor concessi. E per il vero anche noi trascorriamo ore serene, avvolti dal calore che il camino emana e dalla soave voce della bella Fata che racconta ....

"....lunga e diritta correa la strada .... quando non c'era l'acqua. Poi fu la via Nazionale, lungo viale alberato, salotto buono del Paese: piazze, portici, giardini e fontane zampillanti, cafè-concerto e cinema all'aperto. Miseria e nobiltà, gli avi la vollero larga quanto due carri a buoi e poco più. Non senza umidi pentimenti vi costruirono le case, piccole basse case di fango e tetti di canne."

"Nell'evolvere dei tempi e della tecnica, colà si tenne una fiera; ggente in festa, majorette e autorità videro coi loro occhi il "taglio-del-granito-da-marciapiede-già-in-opera". E fu subito un tripudio di luci e colori, fumo e odori, gente e motori. Ossia, né più e né meno di quel ch'era sempre era stato. Ma d'un tratto, tra la folla si fece largo un druido euclideo che; con voce imperiosa, agitando il suo bordone, questi ammonì:"

"il senso di circolazione di via Nazionale,
unico o doppio che lo si voglia, sta alla viabilità di Quartucciu
come la polvere nascosta sotto il tappeto
sta alla pulizia di una stanza."

"Dopo avere udito quelle parole, un po' per magia un po' per ragionamento, la ggente capì. Si smontarono i baracconi, si spensero le luci e ritornò l'inverno.

Ggente non più in festa, majorette e autorità corsero tutti a casa, ciascuno nella sua, ciascuno per i suoi buoni motivi."

Per ora nient'altro ci è dato a vedere o a sapere dalla soave voce della bella Fata Turchina.

In attesa di buone nuove, confidiamo in un brusco risveglio di chi ancora è in balia del dolce torpore del tirare a campare, quel torpore che da sempre un po' tutti prende ne Il Paese dei Balocchi: fare per non fare, cambiare per non cambiare. Mai.

Con stima e affetto

Lucignolo, il gatto e la volpe.


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