Il
teatro degli Olata
di Giovanni Secci
La
Cooperativa Teatro Olata ha trasferito la propria sede in via Selargius
n°48.
Dopo oltre venti anni si è concretizzata la possibilità di allestire
un piccolo teatro di 50 posti.
Questo permetterà agli "Olata" di provare le scene e le luci in un vero
e proprio palcoscenico (circa 30 metri quadrati) e di offrire agli abitanti
di Quartucciu le anteprime dei loro spettacoli.
A questo si aggiunge la possibilità di allestire apposite rappresentazioni
e laboratori teatrali per le scuole nonché di ospitare altri gruppi
teatrali.
Gli attori ricevono il meritato applauso (foto
G.L.Casu)
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La Cooperativa
Teatro Olata nasce nel 1976 come "Gruppu de Cultura Popolari".
Dopo aver messo in scena alcune opere di Garau, sentendo la necessità
di affrontare un teatro più attento alla realtà e alle moderne problematiche
sociali, la compagnia nel 1978 mette in scena "M'anti promitiu unu
postu" di Salvatore Vargiu, nella quale si presenta la realtà desolata
di "Nazarenu Frigau" e della sua patetica attesa di un posto
di lavoro che non arriva mai. L'ampio successo di pubblico (oltre centocinquanta
repliche) e di critica cementa la collaborazione tra l'autore, che da
allora curerà anche la regia delle opere, e la Compagnia.
Dopo "Baja
Tiria" del 1981"e "Lazarinu Lazaroni" del 1983, definito
dallo stesso autore "jogu teatrali", dove si susseguono un gran
numero di scenette nelle quali gli attori recitano diverse parti, la
svolta avviene con la postmoderna "Abetendi a intrai" del 1984.
L'opera fortemente innovativa mostrava in forma desolata e grottesca
la kafkiana attesa di un emarginato nello squallido corridoio di un
misterioso ufficio. Il successo fu eclatante ed ebbe il suo naturale
apice nel 1986 con la vittoria del 1° premio nella rassegna "Canonico
Matta" a Gergei.
Gli anni ottanta
si chiudono con "Portas serradas", drammatico e comico incontro
tra due coppie di coniugi, una borghese e una proletaria, e con "S'intradedda".
Ai successi
delle opere si accompagnano sempre più frequenti premi per gli attori
a testimonianza delle loro qualità.
Il
1990 vede la Compagnia portare in scena "Refugium Peccatorum",
vincitrice del "premio Virzì" e del "Canonico Matta".
L'anno seguente viene presentata "Su Scriidori", anch'essa vincitrice
del premio "Canonico Matta", in cui il protagonista è un anziano
scrittore in sardo che, non attrezzato a cogliere i segni del presente,
risulta alieno alla realtà che lo circonda.
L'attività
della Compagnia continua con assiduità anche negli anni novanta con
"Cena po sola", "Mali malu" e con la esilarante "Dona Cecilia
Virgini". Il 1998
vede il successo di "Prognosi".
Oggi gli "Olata"
stanno preparando la commedia "Grazia Celesti", anche questa
come tutte le precedenti scritta da Vargiu, nella quale una "donna
devota e timorata" convince il marito "feminaxu" ad andare
con lei a Lourdes nella speranza "ki Nostra Sinniora ddu potzat cunverti
e distolli de cussu vitziu". Ma al rientro da Lourdes il marito
è cambiato in modo tanto inusuale da non sembrare opera "de Nostra
Sinniora".
L'opera verrà
rappresentata in primavera e vede tra gli interpreti oltre l'inossidabile
Giorgio Pinna, che insieme al fratello Dino e a Franco Siddi sono presenti
fin dai primi anni dell'avventura, anche delle attrici esordienti a
conferma della vitalità di una delle più importanti compagnie teatrali
sarde.
Giovanni Secci