Risponde
Gianni Manis
Condividendo
i sentimenti che guidano l’iniziativa dei Socialisti Democratici Italiani,
riportiamo una breve biografia di Sandro Pertini, uomo che ha saputo
incarnare i grandi valori di Giustizia e Libertà che da sempre guidano
la Sinistra democratica del nostro Paese.
G.Ma.
Il
Presidente più amato
di Gianni Manis
"Voi
non avete bisogno di discorsi, ma di esempi di onestà e di rettitudine".
Sandro Pertini
SANDRO
PERTINI è nato a Stella (Savona) il 25 settembre 1896 ed è morto a Roma
il 25 febbraio 1990.
Laureatosi
in giurisprudenza, intraprende la carriera forense. Consegue successivamente
anche la laurea in scienze politiche.
· Nel 1917 partecipa
alla prima guerra mondiale operando in prima linea. Iscritto al PSI,
dopo il congedo si dedica alla attività politica.
Pubblica a sue spese l'opuscolo "Sotto il barbaro dominio fascista",
per il quale viene arrestato il 27 maggio 1925 e, sottoposto a processo,
condannato a otto mesi di carcere.
· Nel 1926 il Tribunale
Speciale lo condanna a cinque anni di confino. Riesce a sottrarsi alla
cattura ed organizza con Parri e Carlo Rosselli l'espatrio di Turati
in Corsica. Esule in Francia, a Parigi e a Nizza, sino al 1929, ne viene
espulso, quando la polizia scopre la sua stazione radio, attraverso
la quale inviava messaggi in Italia. Condannato a 11 anni di reclusione,
nel 1931 incontra nel carcere di Turi Antonio Gramsci, al quale si lega
di fraterna amicizia.
· Alla caduta del
fascismo, a Roma, combatte contro i tedeschi a Porta S. Paolo. Catturato
e condannato a morte, riesce ad evadere nel 1944. Giunto a Milano, diviene
segretario del Partito socialista nell'Italia occupata e guida le brigate
partigiane socialiste. È uno dei capi della sollevazione popolare del
25 aprile 1945. Dirige l'Avanti! fino al 1946 e dal 1950 al 1952.
·
È eletto alla Costituente e, nel 1948, al Senato, dove diviene presidente
del Gruppo socialista. Dal 1953 al 1978 è ininterrottamente membro della
Camera della quale diviene Presidente il 5 giugno 1968. Riconfermato
alla Presidenza il 25 maggio 1972 e il 4 luglio 1976, è eletto Presidente
della Repubblica l'8 luglio 1978.
Se ci voltiamo
a guardare i 10 anni che hanno segnato il periodo trascorso dalla scomparsa
del Presidente Sandro Pertini ad oggi ci accorgiamo che poco è stato
fatto per ricordarlo, sia da parte delle istituzioni che da parte della
società civile, ma soprattutto per tenere viva nella coscienza di tutti
l'importanza di quei valori che durante la sua vita ha tentato di profondere
e che dopo la morte, solo con tanta fatica, sono giunti fino a noi.
Chi di questa eredità
ne ha fatto tesoro e ha tentato di continuarne idealmente il cammino
è stato, fra diverse realtà, il "Centro di Cultura e Solidarietà Sandro
Pertini" sorto grazie ad un gruppo di ragazzi fortemente decisi a fare
in modo che tutto ciò non venisse disperso.
L'attività svolta dal Centro in questi anni ha raggiunto una discreta
posizione di rilevanza nella realtà associazionistica genovese grazie
anche ad una scelta di fondo, fatta dai suoi rappresentanti che si è
caratterizzata nel promuovere manifestazioni in favore della solidarietà
e della cultura in genere nelle quali sono sempre presenti, oltre alle
istituzioni, personalità del mondo dello spettacolo e della cultura
che, rappresentando un punto di riferimento nell'immaginario collettivo,
riescono a coinvolgere anche quella parte della società civile la quale,
in altre circostanze, sarebbe restia a partecipare.
Notiamo con preoccupazione
come i valori, sempre più raramente tenuti in considerazione e sempre
più svalutati della loro fondamentale importanza, vivono in una specie
di limbo dantesco dal quale con difficoltà alcuni tentano di tirarli
fuori. Tutto ciò dipende anche da una consolidata indifferenza verso
tutto e tutti che una società caotica mostra e spesso purtroppo con
la sua parte più giovane.
Il
problema giovani è il punto fondamentale dal quale partire per ridisegnare
il futuro della società che, ad oggi, si presenta senza possibilità
di miglioramento, sempre che una repentina presa di coscienza di tutte
le sue componenti non intervenga a modificarne gli eventi. Occorre trovare
la chiave giusta per parlare ai giovani e spesso i discorsi generalmente
retorici a loro proposti tendono a disinteressarli aumentando di conseguenza
quel senso di distacco da ciò che è stato il passato che sempre più
spesso si rivela essere fonte inesorabile di esperienze delle quali
tenere conto.
In tal senso, intitolare
un'opera pubblica a Sandro Pertini sarebbe quanto mai auspicabile; ed
ancor più se questo fosse accompagnato da una serie di "momenti di riflessione
con i giovani", indispensabili a far conoscere -a quanti di loro ancora
non sanno- l'importanza che la figura del Caro Presidente ha avuto nell'edificazione
della società contemporanea, nella quale si può ancora contare sui valori
di Giustizia e Libertà.
Gianni
Manis
* * Ampi stralci
del testo sono stati tratti dalla rubrica "L'imPERTINIente / spazio giovani"
della rivista "Il Gabbiano - n.3 del dicembre 1999" edita dal gruppo consiliare
misto Laburisti-Socialisti della Regione Liguria.