I.C.I.:
CAOS SOTTO LE 100.000 LIRE
Un’interrogazione
in Consiglio Comunale solleva il problema relativo alle aree fabbricabili
a Quartucciu. Fortunatamente ogni tanto assistere ai Consigli Comunali
regala curiose sorprese e permette di venire a conoscenza delle beffe
perpetuate dal Municipio nei confronti del cittadino-contribuente.
Il consigliere Cenzo
Vargiu nella interrogazione presentata nella seduta del Consiglio Comunale
di lunedì 3 luglio ha accusato la società incaricata della riscossione
di aver preteso dai cittadini somme che non poteva pretendere. Queste
somme riguardano gli accertamenti dell'I.C.I.. Essendo queste somme
inferiori alle 100.000 lire è antieconomico per l'amministrazione chiederne
il pagamento.
L'antieconomicità
è definita dall'articolo n°3 del regolamento approvato con delibera
n°1 del Consiglio Comunale del 4 Marzo 1999.
Questo articolo
recita che “il potere di rinuncia all'imposizione viene esercitato
in considerazione di criteri di economicità relativi ed assoluti, definiti
anche dal rapporto dei costi amministrativi connessi all'importo ritraibile
del tributo ovvero alla pretesa della difesa tributaria”.
Al comma n°3 del
medesimo articolo vengono definiti i criteri di economicità assoluti.
A noi interessa la lettera “d” che definisce tale criterio “in lire
100.000 per l'imposta comunale sugli immobili riguardante le aree fabbricabili”.
Poiché in consiglio l'assessore competente non ha dato risposte vorremo
esporre alcune considerazioni e porre alcune domande.
Come tutti sanno
gli accertamenti tributari per l'I.C.I. sono stati effettuati dalla
società Publiget.
La Publiget è una società specializzata nella gestione e nel recupero
dei tributi, che proprio in virtù della sua esperienza ha vinto l'appalto
per il Comune di Quartucciu. Da
ciò ci pare inverosimile che non fosse a conoscenza del regolamento.
Questo è comunque
ininfluente per la nostra analisi, anche perché gli avvisi di accertamento
dovrebbero essere stati verificati dal funzionario responsabile del
Comune, come risulta dalla firma sugli stessi.
A noi importa capire
cosa intende fare l'amministrazione per rimborsare le somme ai cittadini
che hanno già pagato, e come intende avvisare quelli che ancora devono
pagare.
Ma soprattutto sarebbe
doveroso restituire le somme in tempi celeri, almeno pari a quelli richiesti
per il pagamento, nonché opportuno sapere quali sanzioni l'amministrazione
adotterà nei confronti della Publiget qualora abbia vessato arbitrariamente
i cittadini.
È finalmente ora
che qualcuno cominci a pagare per i propri errori ed omissioni.
Inoltre poiché la
Publiget incassa il 42% dei tributi recuperati ci chiediamo se ha già
incassato le percentuali relative a queste somme, e se si cosa si intende
fare per recuperarle.
In ultimo vorremmo
fare qualche osservazione all'assessore Ricci.
Caro assessore
non le pare offensivo nei confronti dei suoi compaesani e in particolare
dei suoi elettori non fare luce su questa vergognosa vicenda.
Non le pare di dover rispondere in modo più esauriente anche sulla seconda
questione sollevata dal consigliere Vargiu relativa all'uso che la Publiget
fa dei locali di casa Angioni?
Queste risposte
ci sono dovute sia per rispetto nei nostri confronti sia per quel principio
di trasparenza che avevate richiamato più volte nel vostro programma.
Giovanni
Secci
giowell@tiscalinet.it