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Duemila...
e oltre
a
cura di Marco Melis
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CON
IL NASO ALL’INSÙ
Le
comete sono, probabilmente, gli oggetti più affascinanti del nostro
sistema solare. Questi
primitivi astri luminosi catturarono la fantasia dell'uomo fin dall'antichità,
suscitando paura e ammirazione.
Sono "palle di
neve" che provengono dai confini del sistema solare. Alcune arrivano
dalla cosiddetta "nube di Oort" , una nuvola cometaria di circa
100 miliardi di comete che ha il centro sul nostro sole e che lo segue
nel suo moto. Altre giungono fino a noi dalle regioni più esterne.
Appaiono
nel cielo come punti luminosi che crescono pian piano nel loro moto
di avvicinamento alla terra; percorrono traiettorie a forma di uovo
mostrandosi sempre più luminose e attraenti, per poi scomparire nuovamente
nell'oscurità del cielo. Alcune torneranno a farci visita a distanze
di tempo regolari, altre ci saluteranno per sempre, come se il loro
cammino a forma di uovo fosse tanto esteso da non riuscire a chiudersi
mai.
In queste notti
d'estate, nel cielo stellato di luglio, potremo osservare, forse anche
ad occhio nudo, un nuovo oggetto luminoso che per la prima volta si
avvicina al nostro sole: è la nuova cometa Linear C/1999 S4.
È stata scoperta, lo scorso settembre, dall'Osservatorio LINEAR (Lincoln
Laboratory Near Earth Asteroid Research).
In Italia è già
visibile da qualche tempo con un piccolo telescopio. Nel mese di Giugno
la si poteva trovare abbastanza bassa sull'orizzonte, poco prima dell'alba,
in direzione Est, nella costellazione di Andromeda, mentre dal mese
di Luglio è entrata nella costellazione del Perseo e può essere vista
tutta la notte. Ma solo nei giorni tra il 20 e il 25 luglio, essa si
avvicinerà alla Terra (si fa per dire) fino a 56 milioni di chilometri.
Sarà quello il periodo di migliore per l’osservazione.
Un'occasione
da non perdere, visto che solamente fra 21 milioni di anni la si potrà
rivedere dalle nostre parti, per una seconda visita. Se le previsioni
sono esatte, Linear S4 sarà abbastanza luminosa da poter essere vista
e ammirata anche ad occhio nudo.
Sarà sufficiente
allontanarsi dalle luci della città, e, con il naso all'insù, guardare
in direzione dell'Orsa Maggiore; sempre che, nel passaggio vicino al
Sole (il 25 luglio raggiungerà il punto di minor distanza a 114 milioni
di chilometri), la nuova ospite non si esaurisca, "spegnendosi", assieme
alle nostre speranze. Alcune comete, infatti, passando vicino al Sole,
tendono a scindersi. Ciò perchè probabilmente i materiali che costituiscono
il nucleo sono relativamente fragili.
In prossimità della
nostra stella (più o meno quando si trova ad una distanza pari a tre
volte la distanza Terra-Sole, e cioè pari a tre "unità astronomiche"
così come la chiamano gli astronomi), la superficie del nucleo si riscalda
e le varie sostanze ghiacciate in esso presenti, quali ghiaccio d'acqua,
ghiaccio di anidride carbonica, ecc., cominciano a vaporizzare andando
a formare, assieme a dei granuli solidi, la "chioma". È questa
la parte più evidente della cometa. Ma la parte più caratteristica,
ed anche più affascinante, è certamente la "coda".
Essa è, sempre,
rivolta nella direzione opposta al sole. Perciò, allontanandosi da esso,
la cometa viaggia curiosamente con la coda rivolta in avanti. Infatti
la coda si forma grazie all' interazione fra il "vento solare" e la
chioma.
La pressione della
radiazione del Sole sospinge i gas ed il pulviscolo più sottile fuori
dalla chioma in una sorta di prolungamento, per oltre 150 milioni di
chilometri.
Ad ogni passaggio
vicino alla nostra stella, quindi, le comete perdono gran parte della
loro massa. E dopo un certo numero di passaggi tendono a disgregarsi.
Anche nei
casi in cui si abbia la spaccatura del nucleo, però, non si può essere
certi della totale disintegrazione. In molti casi, infatti, i frammenti
continuano a orbitare generando nuove code e dando origine a nuove comete.
La Linear S4, fin
dall'inizio ha assunto un comportamento, per così dire, un po’ eccentrico.
Nel novembre scorso il suo splendore è aumentato repentinamente, illudendo
gli osservatori appassionati; ma nei mesi successivi la sua luminosità
si è mantenuta costante, spegnendo gli entusiasmi. Solo dalla fine di
gennaio la cometa ha ripreso ad aumentare di luminosità con un ritmo
pressoché regolare.
Sembra che la nostra
nuova ospite abbia voglia di scherzare. Speriamo che alla fine si conceda
alla nostra curiosità e ci regali la sua luminosa compagnia, lontano
dalla città, in un finale di serata domenicale, alternativo.
Marco
Melis
mr.melis@tiscalinet.it