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Quaderni di Quartucciu
Anno IV - Numero 18 - Luglio 2000
 

 

Parole al microscopio

a cura di Viviana Ricci

 

V.I.P.
Attualmente la sigla è usata anche nei discorsi comuni in modo scherzoso rivolto a persone comuni e, per estensione di significato, anche per le persone famose nel mondo dello spettacolo o dello sport…
Inizialmente il campo di riferimento era decisamente più ristretto. Designava in modo semiufficiale quei personaggi eminenti ai quali le compagnie aeree, i grandi alberghi e altri organismi interessati riservano un trattamento di privilegio, esonerandoli dalle formalità e costrizioni, cui sono costretti a sottostare i comuni mortali.
Sta per "Very Important Person", "Persona molto importante".
Un piccolo appunto è necessario farlo: è una sigla ed essendo tale, per quanto in inglese viga la regola per il plurale della "s" finale, quando intendiamo parlare di più persone non possiamo aggiungere nient’altro!

Ruffiano
Pare strano ma l’origine della parola fa riferimento al colore dei capelli: dal latino "rufus", "fulvo, rossiccio".
Da esso derivava il vocabolo di gergo "rufia" attribuito alle meretrici, che spesso portavano parrucche fulve e di qui il termine "ruffiano" attribuito agli intermediari che frequentavano tali ambienti equivoci.

Soldato
E’ il participio passato del verbo "assoldare", "assoldato", cioè pagato con il "soldo", come era chiamato in altri tempi lo stipendio spettante ai militari.
…Essendo, come detto, un participio passato, al femminile sarebbe sbagliato dire "soldatessa", ma più proprio "soldata"…

Bar/Caffè
Ii due termini si usano ormai quasi indistintamente ma il loro stesso significato attesta una differenza di origine.
Propriamente al "bar" si beve al banco, in piedi. Il nome, dall’inglese, significa "sbarra", perché il pubblico è separato dal personale dietro il banco.
Nel "caffè", invece, ci sono sedie, divani e tavolini. In questo caso si è esteso al locale in cui si consuma il nome della bevanda e del vegetale, derivato dal turco "cahve".

Galassia
Deriva dal greco "gala, gàlaktos", "latte", per via dell’aspetto di una massa lattiginosa spruzzata sul nero del cielo, così per altre nebulose. Allo stesso modo si spiega l’altro modo di chiamarla: "via lattea".

Siringa
Antico strumento pastorale greco fatto per lo più di canne tenute insieme con cordicelle o con la cera, provviste d’imboccatura allo stesso livello ma diverse per lunghezza, intonate secondo la serie del genere diatonico.
E’ detta anche "zampogna".
La "siringa" ospedaliera attesta, come l’antico strumento, il termine originario greco "syrins", "tubo". Infatti, nello strumento musicale ci sono le canne a forma di tubo, nell’utensile sanitario il tubetto che contiene l’ago e lo stantuffo.

Limousine
Potremmo dire benissimo all’italiana "limosina", cioè della città di Limoges, in Francia, o del Limosino, regione storica della Francia occidentale; ma il linguaggio tecnico ha ormai affermato il termine francese.
Limousine è il nome generico dell’automobile coperta, il tipo più comune di carrozzeria.
Il nome fu usato dai francesi perché essi chiamano "limousine" anche un tipo di grossolano mantello impermeabile indossato dai pastori della regione di Limoges, famosa per l’allevamento di bovini, ovini e suini. Dall’idea del mantello, della copertura ampia sino a terra, venne il nome di "limousine" anche per l’automobile chiusa, che in origine aveva invece la cappotta ribaltabile.

Paparazzo
Fotografo di attualità mondana, con una sfumatura di professionalità fra il furbesco e lo scandalistico.
E’ singolare che un termine moderno largamente in uso, ormai, soprattutto nei rotocalchi italiani, derivi da un famoso film… dal cognome di un personaggio del famoso film di Fellini, "La dolce vita"(1959), a sua volta coniato dallo sceneggiatore E.Flaviano, sul nome abruzzese della vongola, allusivo al continuo aprire e chiudere delle valve della conchiglia da parte del mollusco, così come fa il fotografo che apre e chiude in continuazione l’obiettivo della macchina per fotografare.

Outsider
Dall’inglese "outside" "fuori".
Nel linguaggio dello sport in generale (originariamente solo in quello ippico) indica un contendente che, sulla carta, ha scarse possibilità di vittoria, ma che potrebbe riservare sorprese.
Per estensione, si dice di chi se ne sta, volontariamente o meno, appartato da gruppi, estraneo alle mode e simili.

 

Viviana Ricci
sogabri@tiscalinet.it

 

 

IPSE DIXIT

a cura di Viviana Ricci


“Non est quod credas quemquam fieri aliena infelicitate felicem”.

“Non credere che si possa diventare felici procurando l'infelicità altrui”

Seneca, filosofo latino (4 a.C.- 65 d.C.)


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