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Quaderni di Quartucciu
Anno IV - Numero 19 - Ottobre 2000
 

 

Grande affluenza di pubblico alla Giornata Nazionele del Biologico

Biodomenica al Poetto
di Monica Rovedi

Domenica 1° ottobre si è svolta contemporaneamente in 150 piazze d'Italia la prima "Giornata Nazionale del Biologico", ribattezzata BIODOMENICA, organizzata da AIAB (Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica) e Legambiente.

 

In Sardegna la BIODOMENICA si è svolta, oltre che a Cagliari, anche a Nuoro, Oristano, Sassari e Olbia, grazie al coordinamento e alla capillare organizzazione dell'ARPA-AIAB Sardegna onlus, l'Associazione Regionale di AIAB in Sardegna.

 

A Cagliari, in particolare, la manifestazione ha ottenuto un successo notevole grazie anche alla bellissima giornata di sole che l'ha assistita per tutta la mattinata, regalando, fortunatamente solo alla fine, la tanto attesa pioggia!

 

Così nella prima domenica autunnale il Lungomare Poetto fra la prima e la seconda fermata, si è letteralmente riempito oltre che dei soliti affezionati bagnanti di fine stagione, anche di numerosissimi curiosi e interessati visitatori sensibili ad una sana alimentazione.

 

Questi hanno potuto degustare e acquistare i prodotti in esposizione delle circa 15 aziende agricole partecipanti, ricevere maggiori informazioni sul "biologico" e hanno sostenuto con grande interesse la petizione contro l'introduzione in Sardegna degli OGM (Organismi geneticamente modificati), a favore di una maggiore diffusione dei prodotti biologici, gli unici che vengono prodotti nel totale rispetto dell'ambiente.
Hanno potuto conoscere da vicino l'attività delle numerose associazioni culturali presenti oltre l'ARPA, che a conclusione della manifestazione ha offerto una degustazione di "BIOMalloreddus alla Campidanese", trovando enorme gradimento e partecipazione da parte del pubblico.

L'ARPA-AIAB Sardegna onlus (Associazione Regionale per l'Agricoltura Biologica), nata alla fine degli anni '80, è la più importante associazione regionale che promuove l'agricoltura biologica in Sardegna, dove conta attualmente circa 2.500 aziende associate (su un totale di circa 8.500 in tutta l'Isola) che conducono quasi 100.000 ettari di superficie agricola.

È molto importante sottolineare che nella nostra Isola l'agricoltura biologica ha delle radici socio-culturali ben più profonde rispetto ad altre Regioni, in quanto l'agricoltura sarda non si è mai convertita pienamente all'uso dei prodotti chimici e alle colture intensive, mantenendo ancora alcuni dei più importanti metodi di produzione tipici dell'antichità, nel pieno rispetto dell'ambiente rurale (come l'impiego dei concimi animali o la pratica di colture estensive), facilmente riconducibili a quelli impiegati appunto nelle produzioni biologiche.
Quindi la nostra terra ha fatto senz'altro meno fatica di altre nel riallinearsi a questi principi di produzione, raggiungendo infatti risultati superiori al resto d'Italia, anche se, nostro malgrado, non tutti hanno sviluppato la stessa sensibilità.

È paradossale, ma in un momento di così marcata espansione del "biologico", grazie alla forte e incoraggiante presa di coscienza dei consumatori, assistiamo invece ad un inspiegabile disinteresse dei nostri Amministratori Regionali, che sembrerebbero poco determinati a rinnovare le misure di sostegno all'agricoltura Biologica, destinando ad altri scopi i Fondi che la Comunità Europea ha già messo a disposizione, perché continua a ritenere l'agricoltura biologica un utile strumento di tutela ambientale e di sviluppo rurale.
Quindi, è necessario compensare i maggiori costi produzione sostenuti dagli agricoltori che la praticano, impegnandosi nel miglioramento della qualità della vita.

Smettere di sostenere le produzioni biologiche a questo punto, potrebbe significare addirittura trovarsi costretti ad importare prodotti biologici per far fronte ad una domanda in forte crescita, non adeguatamente compensata dal pari incremento della produzione, oltre naturalmente l'annullamento dei valori socio-culturali tipici della nostra terra sarda.

Sarebbe davvero una beffa!

Monica Rovedi


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