L’articolo
di apertura di QdiQ 16/17 di Gesuino Murru, “E Dio ricreò la destra”,
ha acceso un dibatitto a sinistra.
LA
POLITICA DI DIO
Da: "anto.sabiu" <anto.sabiu@tiscalinet.it>
A:<qdiqnews@tiscalinet.it>
Oggetto: Spett.le redazione
Data: lunedì 24 luglio 2000 19.04
Spett.
Redazione,
Innanzi tutto ringrazio l'amico Gianni Manis di aver dato risalto al
decennale della morte di Sandro Pertini, pubblicando una sua breve biografia.
La
mia attenzione, questa volta, è però per l'articolo di Gesuino Murru
che dà un suo "molto personale" commento sui deludenti risultati del
centro-sinistra nelle ultime competizioni elettorali .
Il
titolo scelto è volutamente a d'effetto: " E Dio ricreò la Destra".
Io
sono un Laico, non un Laicista, e perciò scindo e tengo ben distante
la politica da ciò che è religione intesa come fede, e, con maggiore
attenzione, cerco di non confondere mai DIO con papi e cardinali,e tanto
meno, con ministri o presidenti di Destra o di Sinistra che siano.
Durante
i miei studi al glorioso "Pietro Martini" avevo l'abitudine di frequentare
la "sera" i Padri Domenicani che in fatto di cultura ecclesiastica,
filosofica, psicologica e artistica non erano, almeno a Cagliari, secondi
a nessuno e mai, che io sappia, hanno attribuito a Dio la creazione
di una Destra o di una Sinistra di stampo politico.
Diverso
è parlare delle gerarchie ecclesiastiche. Perciò se Dio non ha creato
la Destra e/o la Sinistra (politica), figuriamoci se le ha potute RICREARE…
Dio ha ben altro cui "pensare" e da "seguire", non ha il "tempo" per
immischiarsi nelle meschinità e negli egoismi degli uomini, che, indipendentemente
dalla politica, spesso sono volti alla sete di potere e di denaro.
Storicamente
e politicamente ciascuno di noi sa cosa è la Destra e cosa è la Sinistra
in Italia, in Europa e nel mondo; parafrasando un detto evangelico,
gli uomini si conoscono per le loro azioni.
I problemi
quotidiani, specie quelli di carattere politico, vanno risolti dagli
uomini incontrandosi, discutendo serenamente anche quando manifestano
opinioni contrapposte e venendosi incontro per cercare la migliore risoluzione.
Il tutto rivolto sempre a favorire il miglioramento del tenore di vita
della società in genere e a rendere meno difficile e pesante la vita
dei ceti più deboli.
Il
compagno Murru cerca di individuare i rimedi per riconquistare la fiducia
e la stima della gente e riavvicinarla alla politica, o a riappassionarla,
visto che la politica è anche passione, e come primo espediente indica
testualmente il "superamento delle attuali divisioni per BANDE". Credo,
spero, che egli abbia usato il termine "BANDE" come sinonimo arcaico
di PARTITI. Non vorrei pensare all'uso corrente che oggi si ha del termine
BANDA.
Comunque sia , non lo condivido e non mi ci ritrovo, anche perché chi
legge non sempre conosce il significato arcaico delle parole e anche
l'uso corretto dei termini deve far parte di un modo di fare politica,
al di là, molto al di là, della battuta facile o della facile ironia…
Sin
da giovane ho militato nel Partito Socialista Italiano, dove ho appreso
concetti fondamentali come libertà, giustizia, cultura, tolleranza e
dove oggi continuo, da dirigente cittadino dei Socialisti Democratici
Italiani, a portare avanti gli stessi valori.
Perciò non ritengo corretto l'uso della parola BANDA e l'idea che possa
appartenervi mi infastidisce.
Ho
sempre fatto tesoro dell'insegnamento semplice e, allo stesso tempo
profondo, di Pietro Nenni con la frase : "Rinnovarsi o perire".
All'interno
del mio partito cammino sempre per quella strada, affrontando, se necessario
in modo acceso e vivace confronti, scontri e talvolta impopolarità come
spesso è capitato dal '94 in poi. Posso assicurare, però, che mai e
poi mai ho pensato di abbandonare il Partito Socialista, pur avendo
avuto offerte di vario genere.
Sono
rimasto, e rimango, fermo al mio posto, pure nel necessario rinnovamento,
convinto come sono che il grande pensiero e la grande forza del SOCIALISMO
LIBERALE ha ripreso a camminare per portare avanti gli ideali di cui
è stato sempre portavoce e a combattere la grande sfida per il LIBERALISMO.
Le
divisioni nella vita politico-economica restano, ci sono sempre state
e sempre ci saranno. L'importante è pensare di non egemonizzare e di
non farsi egemonizzare.
L'umiltà
sta anche nell'ascoltare le opinioni di tutti, principio determinante
pur esso nel modo di vivere dei Socialisti Democratici Italiani.
Un
fraterno saluto
Antonello Sabiu
Risponde Gesuino Murru
Sono
avvezzo, sulla base di esperienze maturate nel corso di una vita, a
valutare in modo “molto personale”, cioè senza condizionamenti ideologici,
fatti e avvenimenti che riguardano la politica paesana o extrapaesana
che sia- esprimendo talvolta pareri fuori dal coro, anche quando ciò
comporta il rischio di apparire eretico ai benpensanti e agli schierati
cronici. Correndo anche il rischio di sbagliare, naturalmente; ma questo
è il prezzo che si paga alla libertà di pensiero.
Non ho frequentato
i Padri Domenicani, ma fin da ragazzo il mai dimenticato Don Tonio Tagliaferri,
per diverso tempo vice-parroco a Quartucciu, mi diede l'opportunità
di approfondire le mie conoscenze religiose e politiche attraverso la
lettura attenta della rivista “Civiltà Cattolica” curata dai Padri Gesuiti
i quali, come è risaputo, non hanno molto da imparare dai domenicani.
Da quelle letture e dalle conseguenti discussioni (ma non solo da quelle),
un folto gruppo di giovani appartenente alla mia generazione ha maturato
le proprie convinzioni politiche e religiose, in piena libertà, con
un risultato importante sul piano personale: capacità e indipendenza
di giudizio. Ciò mi ha consentito di vivere i miei primi …. sessant'anni
con coerenza, impegno e solidarietà verso il prossimo, da vero socialista
e accettabile cristiano.
Ma tutto questo,
poco ha da spartire con l'articolo del quale non viene contestato il
contenuto ma… il titolo.
Sono sinceramente
addolorato che qualche lettore, e Sabiu tra questi, abbia potuto fraintenderne
il senso; lungi da me pensare che il Creatore dell'Universo si sia potuto
appiattire a tal punto da farsi coinvolgere nelle vicende politiche
italiane, sarde, quartucciaie. Ma sarebbe bastato leggere correttamente
le prime due frasi dell'articolo per capire cosa si intendeva significare
col titolo “ad effetto” che tanto ha scandalizzato il compagno.
A dire il vero,
è ricorrente, nella storia delle umane vicende, il tentativo di certi
personaggi di manipolare con toni da crociata il consenso popolare servendosi
dell'ideale religioso, morale, patriottico (Dio Patria Famiglia recitava
uno dei tanti slogan più gettonati di uno sciagurato ventennio) al fine
di suscitare emotività e creare dipendenza psicologica in chi ascolta.
Tutto per far credere alla gente che è Dio a volere certe scelte di
campo, a prediligere certi uomini, a imporre certi condottieri “unti
dal Signore”, come si diceva una volta. E la gente accorre, si sbraccia,
si inginocchia, sventola bandiere, canta inni, preparando inconsapevolmente
lo stomaco a digerire le cose più aberranti pur di piacere a Lui, all'unto
del Signore, convinta in questo modo di fare la volontà di Dio.
La verità, come
la Storia ci insegna, è che troppo spesso, in nome di Dio, o del Popolo,
secondo l'ideologia professata, sono stati commessi orrendi misfatti.
Ma la gente normale è fatta così: di tanto in tanto ha bisogno di Idoli
e si fa manipolare, incurante di quali interessi o quali obiettivi questi
idoli intendano perseguire.
Purtroppo, non tutti hanno avuto la fortuna di ascoltare i padri Domenicani
o di leggere i Gesuiti… .
Quanto alla “divisione
per bande” il riferimento era limitato alle lacerazioni interne ad un
determinato partito, lacerazioni superate con la costituzione di un
nuovo soggetto politico, i Democratici della Sinistra ( D.S.), i cui
ideali di società si richiamano ampiamente al Socialismo liberale e
in questa ottica fanno parte dell'Internazionale Socialista nel quale
organismo gli è stata attribuita la vice-presidenza. L'obiettivo è quello
di arrivare ad organizzare in un solo movimento le varie anime della
Sinistra democratica con l'intento non di egemonizzare, ma di unire
nella libertà e nella coerenza- senza unanimismi totalizzanti, le forze
che si richiamano agli ideali socialisti di Carlo Rosselli e di quanti
come lui hanno sacrificato la loro giovane esistenza per difenderli
dai predicatori di odio e di egoismo isterico e razzista.
Gesuino
Murru