Sezione II: Atti del Parlamento della Padania |
PARLAMENTO DELLA PADANIA
ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL NORD
DICHIARAZIONE DI AUTODETERMINAZIONE, SOVRANITÀ E ASSOCIAZIONE
I popoli del Nord che vivono nelle seguenti Regioni:
Emilia
Friuli
Liguria
Lombardia
Marche
Piemonte
Romagna
Toscana
Trentino - Alto Adige Südtirol
Umbria
Valle d'Aosta
Veneto
Venezia Giulia
nella piena e responsabile consapevolezza di appartenere ad un'area
multiregionale fortemente integrata al suo interno pur nella riconosciuta e
rispettata diversità dei singoli territori che la compongono;
nella piena e responsabile consapevolezza di formare già una Comunità
naturale, culturale e socio-economica fondata su un condiviso patrimonio di
valori, di cultura, storia e su analoghe condizioni sociali ed economiche;
volendo assicurare la loro piena ed attiva partecipazione al processo
d'integrazione economica, sociale, culturale e politica rappresentato
dall'Unione Europea in via di costruzione;
esprimono la più profonda preoccupazione per la gravissima crisi morale,
istituzionale e politica che sta attraversando ormai da anni la Repubblica
Italiana e per il cui superamento appare indispensabile riformare profondamente
la società e le istituzioni politiche a partire dalle periferie e dagli enti
territoriali di base.
Essi riconoscono come principi politici fondamentali:
- i diritti dell'uomo inteso sia come singolo individuo sia come componente dei
gruppi naturali, culturali, territoriali ed economico-sociali entro i quali esso
si forma, vive e produce;
- l'inalienabile potere sovrano dei popoli e il loro diritto all'autoderminazione;
desiderando rinnovare ed aggiornare alle esigenze assai mutate dei popoli, dei
cittadini e dei produttori la Costituzione della Repubblica Italiana entrata in
vigore il 1 gennaio 1948 e tuttora vigente;
considerando che l'attività di revisione costituzionale iniziata nel 1984 dal
Parlamento della Repubblica Italiana con la Commissione Bicamerale presieduta
dall'on. Aldo Bozzi e proseguita con forme e strumenti diversi, parlamentari e
governativi, nel corso di ben dodici anni non ha portato ad alcun risultato;
ritenuto che la sovranità popolare deve potersi, comunque e sempre, esprimere anche con consultazioni popolari di carattere orientativo per il miglioramento ed il progresso delle istituzioni di rappresentanza popolare;
ritenuto che senza una attiva iniziativa e partecipazione dei popoli e dei cittadini alla ridefinizione del "patto" tra loro esistente la vita politica della Repubblica Italiana è destinata a subire un ulteriore e gravissimo degrado tale da menomare grandemente le libertà, le proprietà e la sicurezza dei singoli cittadini e delle loro Comunità;
per tutto questo essi
affermano solennemente
che la Comunità culturale, sociale, economica e politica nella quale essi
vivono è fatta in primo luogo da tutti coloro, uomini e donne, che la abitano e
che ogni giorno la alimentano e la rendono forte e dignitosa con il loro lavoro
ed i loro sacrifici;
che, conseguentemente, nel pieno rispetto di tutti gli altri popoli, hanno il
diritto ed il dovere di affermare la loro libertà di scelta circa il proprio
avvenire e le sue forme di organizzazione politica, sociale e istituzionale;
affermano altresì
di volere dotarsi di tutti i poteri sovrani costitutivi di una nuova Comunità
politica la quale pacificamente cooperi con ogni altra Comunità della
Repubblica Italiana e dell'Unione Europea. Chiedono pertanto nella democratica e
partecipata forma di un referendum propositivo da sottoporre al suffragio
dell'intera Comunità politica dei popoli del Nord un orientamento fondato sul
seguente Progetto di Costituzione della Comunità politica dei popoli del Nord;
di volere fondare tale Comunità su due fondamentali principi:
- la Sovranità dei popoli;
- l'Associazione della nuova Comunità politica alle altre analoghe realtà
politiche, socio-economiche ed istituzionali, che auspicano si formino nell'area
italiana e nell'Europa comunitaria.
DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA E SOVRANITÀ' DELLA PADANIA
Noi, popoli della Padania convenuti sul grande fiume Po
dall'Emilia, dal Friuli, dalla Liguria, dalla Lombardia, dalle Marche, dal
Piemonte, dalla Romagna, dal Sudtirol-Alto Adige, dalla Toscana, dal Trentino,
dall'Umbria, dalla Valle d'Aosta, dal Veneto e dalla Venezia Giulia, riuniti
oggi, 15 settembre 1996, in Assemblea Costituente affermiamo e dichiariamo:
Quando nel corso degli eventi umani diventa necessario per i Popoli sciogliere i
vincoli che li legano ad altri, costituirsi in Nazione indipendente e sovrana ed
assumere tra le nazioni della Terra il ruolo assegnato loro dal Diritto Naturale
di Autodeterminazione, il rispetto che si deve all'opinione della Società
Internazionale e dell'Umanità intera richiede che essi dichiarino le ragioni
che li hanno costretti alla separazione.
Da tempo immemorabile abitiamo, dissodiamo, lavoriamo, proteggiamo ed amiamo
queste terre, tramandateci dai nostri avi, attraversate e dissetate dalle acque
dei nostri grandi fiumi;
Qui abbiamo inventato un modo originale di vivere, di sviluppare le arti e di
lavorare;
Noi apparteniamo ad un'area storica, la Padania, che sotto il profilo
socioeconomico è fortemente integrata al suo interno pur nella riconosciuta e
rispettata diversità dei Popoli che la compongono;
Queste terre sono unite da legami tanto profondi quanto quelli delle stagioni
che le governano, degli elementi che le plasmano, delle Genti che le abitano;
Noi quindi formiamo una comunità naturale, culturale e socioeconomica fondata
su un condiviso patrimonio di valori, di cultura, di storia e su omogenee
condizioni sociali, morali ed economiche;
La Padania è il nostro orgoglio, la nostra grande risorsa e la nostra unica
possibilità di esprimerci liberamente nella pienezza delle nostre nature
individuali e del nostro sentire collettivo;
La storia dello Stato italiano è diventata, al contrario, storia di oppressione
coloniale, di sfruttamento economico e di violenza morale;
Lo Stato italiano ha sistematicamente occupato nel tempo, attraverso il suo
apparato burocratico, il sistema economico e sociale della Padania;
Lo Stato italiano ha sistematicamente annullato ogni forma di autonomia e di
autogoverno dei nostri Comuni, delle nostre Province e delle nostre Regioni;
Lo Stato italiano ha compromesso la serenità delle generazioni future della
Padania, dilapidando enormi risorse in politiche truffaldine , assistenzialiste,
clientelari e criminali che hanno portato la Padania e l'Italia in una
situazione fallimentare ormai irreversibile;
Lo Stato italiano ha costretto con l'inganno i Popoli della Padania a soggiacere
al sistematico sfruttamento delle risorse economico finanziarie prodotte dal
lavoro quotidiano per sperperarle nei mille rivoli dell'assistenzialismo
clientelare e mafioso del Mezzogiorno;
Lo Stato italiano ha deliberatamente tentato di sopprimere le lingue e le
identità dei Popoli della Padania attraverso la colonizzazione del sistema
pubblico di istruzione;
Lo Stato italiano ha imposto ai Popoli della Padania l'applicazione delle sue
leggi inique attraverso una magistratura selezionata con criteri razzisti;
Lo Stato italiano ha cercato di dominare i Popoli della Padania affidando
compiti e funzioni di ordine pubblico e di sicurezza a prefetti e forze di
polizia garanti del più odioso centralismo coloniale;
Lo Stato italiano ha espropriato i popoli della Padania del loro potere
costituente e si mostra sordo al grido di protesta che si alza sempre più alto;
Per queste ragioni
Noi siamo intimamente convinti che ogni ulteriore permanenza della Padania
all'interno dei confini dello Stato italiano significherebbe lasciar spegnere
lentamente ogni speranza di rinascita e annientare l'identità dei Popoli che la
compongono:
Noi siamo consapevoli che la Padania libera ed indipendente diventerà il
riferimento politico ed istituzionale per la costruzione dell'Europa delle
Regioni e dei Popoli;
Noi siamo convinti che la Padania libera ed indipendente saprà garantire un
contributo decisivo alla cooperazione, alla tolleranza ed alla pace tra i Popoli
della Terra;
Noi oggi rappresentiamo, qui riuniti, l'ultima speranza che il regime coloniale
romano che opprime la Padania possa presto finire;
NOI, POPOLI DELLA PADANIA
Poiché il coraggio e la fede di chi ci ha preceduto nella lotta per la libertà
dei Popoli sono nostro retaggio e debbono indurci a farci irrevocabilmente
carico del nostro destino;
Poiché vogliamo che i nostri atti siano guidati dal rispetto che dobbiamo a noi
stessi, ai nostri avi ed ai nostri figli;
Poiché riconosciamo l'inalienabile potere sovrano di ogni Popolo a decidere
liberamente con chi stare, come e da chi essere governato;
Poiché affermiamo il nostro diritto e la nostra volontà di assumere i pieni
poteri di uno Stato, prelevare tutte le imposte, votare tutte le leggi, firmare
tutti i trattati;
Poiché la Padania sarà tutti coloro, uomini e donne, che la abitano, difendono
e la riconoscono, e poiché costoro siamo noi;
Poiché è infine giunta l'ora di avviare la grande impresa di far nascere
questo nuovo Paese che noi battezziamo oggi con il nome Padania;
In nome e con l'autorità che ci deriva dal Diritto Naturale di
Autodeterminazione e dalla nostra libera coscienza
Chiamando per voce delle nostre libere Istituzioni l'insegnamento di amore per
la libertà e di coraggio dei Padri Padani a testimone dell'onestà delle nostre
intenzioni
NOI, POPOLI DELLA PADANIA
solennemente proclamiamo:
LA PADANIA È UNA REPUBBLICA FEDERALE INDIPENDENTE E SOVRANA
A sostegno di ciò noi ci offriamo gli uni agli altri, a scambievole pegno, le nostre vite, le nostre fortune e il nostro sacro onore.
COSTITUZIONE TRANSITORIA
1. TRATTATO DI SEPARAZIONE CONSENSUALE
1. Il Governo Provvisorio della Padania è autorizzato a dare attuazione alla
Dichiarazione di Indipendenza e Sovranità della Padania. Tale attuazione dovrà
tuttavia essere preceduta dall'offerta formale al governo italiano di
sottoscrivere un trattato di separazione consensuale.
2. Le negoziazioni per la stipulazione del trattato saranno condotte dal Governo
Provvisorio della Padania, sulla base della piattaforma negoziale predisposta
dal Governo stesso.
3. Le negoziazioni relative alla conclusione del trattato non dovranno protrarsi
oltre il 15 settembre 1997. Trascorso tale termine la dichiarazione di
indipendenza e sovranità acquisterà piena efficacia e la Padania diverrà a
tutti gli effetti una Repubblica Federale indipendente e sovrana.
4. Il Comitato di Liberazione Nazionale della Padania può in qualsiasi momento
dichiarare interrotte le negoziazioni di cui al comma 2 e disporre l'immediata
esecuzione della dichiarazione di indipendenza e sovranità.
2. TERRITORIO
La Padania si costituisce come Repubblica Federale formata dalle seguenti
attuali Regioni:
Emilia, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Romagna, Sudtirol-Alto
Adige, Toscana, Trentino, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto e Venezia Giulia.
3. BANDIERA E INNO
1. La bandiera della Padania è il Sole delle Alpi, costituito da sei petali
disposti all'interno di un cerchio, di colore celtico-venetico su fondo bianco.
2. La Padania adotta come suo Inno Nazionale il "Va pensiero " di
Giuseppe Verdi.
4. CITTADINANZA
1. Acquisisce la cittadinanza della Padania chiunque abbia la cittadinanza
europea e la residenza in Padania da almeno cinque anni dalla data odierna.
2. La cittadinanza della Padania è cumulabile con quella di altre nazioni
dell'Unione Europea.
5. MONETA
1. La Lira Padana assume corso legale in Padania.
2. Il Governo Provvisorio della Padania determinerà i rapporti di cambio con la
lira italiana e le altre monete.
6. RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE
1. Il Governo Provvisorio della Padania è autorizzato a chiedere il
riconoscimento internazionale della Padania all'Unione Europea, alle Nazioni
Unite e ad ogni altro governo democratico.
2. Al Governo Provvisorio della Padania è altresì delegato il compito di
garantire la partecipazione della Padania alle istituzioni dell'Unione Europea e
l'ammissione della Padania all'Organizzazione delle Nazioni Unite ed alle altre
Organizzazioni e Conferenze internazionali cui riterrà utile aderire.
7. CONTINUITÀ' DI TRATTATI , ATTI, ACCORDI E CONTRATTI
1. La Padania assume gli obblighi e gode dei diritti enunciati nei trattati,
nelle convenzioni e negli accordi internazionali dei quali l'Italia è parte
alla data di accesso alla sovranità.
2. Gli atti amministrativi approvati dagli enti locali, dalle regioni e dalle
amministrazioni dello Stato italiano sino alla data di accesso alla sovranità
rimangono validi.
3. Gli accordi e i contratti stipulati prima di oggi dallo Stato italiano, dalle
sue agenzie o dai suoi organismi, e vigenti in Padania alla data di accesso alla
sovranità, restano in vigore sostituendo, se necessario, il Governo Provvisorio
della Padania alla parte italiana. Quelli conclusi a partire dal 15 settembre
1996 rimarranno in vigore a condizione che siano ratificati dal Governo entro un
mese dalla data di accesso alla sovranità.
8. PUBBLICI UFFICI
1. L'attività giudiziaria ed ogni altro pubblico ufficio possono essere svolti
solo dai cittadini della Padania.
2. Entro 90 giorni dalla data odierna il Governo Provvisorio della Padania
stabilisce le disposizioni dei regimi transitori, determinando le condizioni
oggettive e soggettive necessarie per accedere al sistema amministrativo
pubblico della Padania.
9. NORME REGOLATRICI
1. Sino alla data di accesso alla sovranità i rapporti giuridici, economici e
sociali all'interno della Padania saranno retti dalle disposizioni dell'Unione
Europea e dello Stato italiano vigenti nel territorio della Padania alla data
odierna, in quanto compatibili con la presente Costituzione Transitoria.
2. Le disposizioni dello Stato italiano rimangono in vigore finché non siano
modificate, sostituite o abrogate dal Governo della Padania.
3. Il Governo Provvisorio della Padania potrà in ogni momento apportare alla
presente Costituzione transitoria ogni modifica, aggiunta od integrazione che
riterrà utile ed opportuna.
CARTA DEI DIRITTI DEI CITTADINI PADANI
1. A Ogni cittadino padano ha diritto alla libertà, all'educazione, al lavoro, alla salvaguardia della vita privata e ad una giusta informazione.
2. I cittadini padani non possono essere costretti a servire nessuno, neppure i propri connazionali. Poiché una ordinata milizia è necessaria alla sicurezza di ogni libero Stato, essi partecipano alla difesa nazionale attraverso la volontaria adesione alla Guardia Nazionale Padana.
3. La famiglia è la prima e vitale cellula della società. I cittadini padani hanno diritto a fondare una famiglia, a vivere secondo le loro secolari tradizioni e a darsi istituzioni e regole di vita che corrispondano alle vocazioni ed ai valori in cui credono ed alle necessità che riconoscono.
4. Essi hanno il diritto di autogovernarsi, di scegliere nel loro seno e di controllare le persone alle quali afidare il compito di gestire gli interessi comuni, in primo luogo gli insegnanti, i magistrati e le forze dell'ordine. Tutti i dipendenti pubblici, inoltre, verranno assunti con contratto a termine di diritto privato.
5. Hanno il diritto di rifiutare ogni onere economico e giuridico che venga loro addossato senza il loro esplicito consenso. Hanno altresì il diritto di determinare la quantità delle risorse finanziarie necessarie a gestire i pubblici servizi di cui abbisognano, la distribuzione dei relativi oneri e i modi ed i tempi di riscossione; hanno il diritto di controllare l'impiego e la gestione di tali risorse.
6. I cittadini padani considerano la loro comunità aperta verso tutti gli altri uomini e donne ma ritengono loro diritto predisporre regole che impediscano lo snaturamento del loro patrimonio etico-culturale.
7. I cittadini padani riconoscono il dovere di aiutare quanti, senza loro colpa, non riescono a raggiungere un livello di vita eguale al loro. Ma questi aiuti devono essere esclusivamente incentivi a produrre ed a creare altre risorse, e devono essere determinati e decisi dagli stessi cittadini padani, attraverso le loro Istituzioni.
8. I diritti e le libertà delle Stirpi che compongono la Nazione Padana saranno tutelati dalle Istituzioni, così che l'identità di queste Etnie, Comunità Naturali e Popoli possa conservarsi e svilupparsi senza incontrare ostacoli diversi dal reciproco rispetto e dalla necessità di favorire scelte e decisioni comuni. La Repubblica Federale Padana sarà aperta alla collaborazione con tutti gli altri soggetti della Comunità delle Genti, ed in particolare con i popoli confinanti.
9. Le Istituzioni della Repubblica Federale Padana saranno basate sulla inviolabilità dei diritti e delle libertà individuali. Queste prerogative del cittadino troveranno un limite soltanto nell'esercizio dei medesimi diritti da parte degli altri.
10. La Repubblica Federale Padana riconosce ai comuni ed ai loro Governi liberamente eletti l'incomprimibile diritto di disporre senza vincoli delle loro risorse, di esercitare senza interferenze le competenze e di assumere senza limitazioni le responsabilità necessarie a garantire il pieno soddisfacimento delle esigenze della Comunità locale.