Tito Agosti

Nasce a Morrovalle (Macerata) il 19 marzo 1889. Intrapresa la carriera militare, il 19 maggio 1912 viene nominato Sottotenente e assegnato all’11° Rgt. “Cavalleggeri di Foggia”. Partecipa alla guerra di Libia e guadagna una Medaglia d’Argento al Valor Militare. Promosso Capitano il 23 agosto 1917, partecipa anche alla Prima Guerra Mondiale e, come comandante di uno squadrone di Cavalleria, si distingue in località Torre di Zuino Cervignano per coraggio e sprezzo del pericolo, meritandosi un’altra Medaglia d’Argento al Valor Militare. Nel periodo 1933-1934 viene assegnato al 3° Rgt “Savoia Cavalleria” col grado di Maggiore. Nel 1935 è in Africa Orientale e partecipa alla guerra per la conquista dell’Impero.  E’ comandante del Gruppo Squadroni di Cavalleria Coloniale “Penne di Falco” con sede a Pace Arussi.  Tra l’aprile e il maggio 1936, col grado di Tenente Colonnello, Comanda il  Terzo Gruppo Armate della Somalia e combatte sul fronte di Harrar –Arussi-Galla Sidamo guadagnandosi le terza Medaglia d’Argento.

Promosso Colonnello, viene insignito dell’Ordine Militare di Savoia (cavaliere) con una lusinghiera motivazione che ne richiama l’intelligenza, la competenza, il coraggio e la volontà appassionata. Nel 1941, il 18 maggio, viene gravemente ferito a Sciasciamanna, in Africa Orientale, e viene fatto prigioniero dagli Inglesi.

 Rimpatriato in quanto ferito, l’8 settembre 1943 si trova in Italia. Aderisce subito alla R.S.I. e, col grado di Generale di Cavalleria,  gli viene affidato il comando della Divisione “Littorio” che si sta addestrando in Germania nel campo di Munsingen e che il 18 luglio 1944 riceve la visita del Duce, accompagnato dal Gen. Graziani. A metà ottobre 1944 arriva l’ordine del rientro in Italia e il Generale Agosti parla così alle truppe: “”Voi vi accorgerete, appena messo piede in casa nostra, che pochi sono in Italia quelli che comprendono, che sentono, che vedono la realtà del nostro presente e del nostro avvenire. Molti esitano, pochi credono; moltissimi attendono, pochissimi operano. Il fatto di essere una minoranza è per noi motivo d’altissimo orgoglio e nei momenti difficili chi ha nervi saldi e cuore d’acciaio non tentenna e non crolla: resiste e comanda. Nella notte fra il 20 e il 21 ottobre il primo contingente della Divisione, costituito da 800 tra ufficiali, sottufficiali e truppa, raggiunge Brescia e il 23 ottobre Novi Ligure. Successivamente giunse il resto della divisione, tormentato da bombardamenti che interruppero le linee costringendo gli uomini a lunghi trasferimenti anche a piedi. Sistemata in un primo tempo a ridosso della linea gotica, la Divisione “Littorio” fu successivamente, su richiesta dello stesso Generale Agosti, impiegata sul fronte occidentale dove, fra il Colle di Tenda e il Piccolo San Bernardo, sostenne durissimi combattimenti a difesa dei nostri confini dagli attacchi delle forze francesi e americane. Fu sempre amato dai suoi soldati verso i quali egli ha sempre nutrito un grande e sincero affetto. A fine aprile 1945 il Generale Agosti si dette prigioniero agli alleati e venne richiuso nel campo di concentramento di Coltano. Quando seppe che gli ufficiali della R.S.I. sarebbero stati processati, disse che non avrebbe permesso che una banda di traditori lo sottoponesse a processo per il suo operato di soldato. Così, nel Carcere Militare di Forte Boccea a Roma, dove era stato condotto, si tolse la vita impiccandosi il 27 gennaio 1946.

 

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