La resa di Caserta

Il 29 aprile 1945, nell’ufficio del Capo di Stato Maggiore alleato Morgan de Rimeer situato nella reggia borbonica,  i tre massimi vincitori della Seconda Guerra Mondiale (U.S.A. , Gran Bretagna e Unione Sovietica) ricevettero la sottoscrizione dell’atto di resa degli sconfitti.  E pretesero non solo la resa dei tedeschi ma anche quella della Repubblica Sociale Italiana.

 Così il Maresciallo Rodolfo Graziani, Ministro delle Forze Armate della R.S.I. ,  a Cernobbio, Villa Caminati,  rilasciò al Generale Wolff la seguente delega:

“”Con la presente io, Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani, nella mia qualità di Ministro delle Forse Armate, do pieni poteri al Generale Karl Wolff, Capo supremo delle SS e della Polizia e Plenipotenziario delle Forze Armate germaniche in Italia, a condurre, per mio conto, trattative alle stesse condizioni praticate per le Forze Armate Germaniche in Italia con intese impegnative riguardo alle truppe regolari dell’Esercito Italiano, dell’Arma Aerea e della Marina, come pure Reparti militari fascisti “”

 L’atto di resa fissava a Rovereto la linea d’armistizio e prevedeva il cessate il fuoco in tutta Italia a partire dalle ore 18 del 2 maggio 1945.

 E’ questa, quindi, la data ufficiale della fine della guerra in Italia. Ed è la Repubblica Sociale Italiana lo Stato che pone fine alla guerra iniziata il 10 giugno 1940 e che, quindi, essa e essa sola rappresenta l’Italia sconfitta.

 L’inserimento, da parte delle potenze vincitrici, della delega del Maresciallo Graziani nell’atto di capitolazione fa sì che esse riconoscano a pieno titolo la R.S.I. come potenza belligerante, col che si conferma quanto sopra detto.

 

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