La Guardia Nazionale Repubblicana

 Con la salita al potere di Badoglio dopo il 25 luglio 1943 la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, che era comandata direttamente dal Duce e aveva come Capo di Stato Maggiore il generale Enzo Galbiati non fu sciolta. Galbiati fu esonerato (e, poi, anche arrestato) e Comandante Generale della M.V.S.N. fu nominato il generale Quirino Armellini. Colta di sorpresa e disorientata dai proclami di Badoglio la Milizia non aveva reagito al colpo di stato. Solo il 16° Btg “M” al comando del Ten.Col. Gustavo Marabini, che era appena rientrato dalla Slovenia e che era dislocato nei pressi di Roma, iniziò a marciare verso la capitale. Fu fermato e si tentò di disarmarlo, ma il comandante non si lasciò disarmare e riportò il Btg. in armi nei pressi di Ponte Galeria (Roma).

 L’8 settembre il Comando della Milizia era semi-deserto. Vi si recò il Gen. Italo Romegialli che si trovava a Roma proveniente da Genova, il quale, trovandosi ad essere il più elevato in grado, assunse il comando della Milizia e radunò subito un gruppo di militi della consistenza di un battaglione nella caserma “Mussolini” in Trastevere. Poco dopo, liberati gli ufficiali della Milizia che erano prigionieri a Forte Boccea, fra cui il Luogotenente Generale Renzo Montagna, Romegialli cede il Comando a quest’ultimo. Intanto il 16° Btg. “M”, rimasto in armi, si sposta ad Ardea dove si trova anche il 63° Btg “M” “Tagliamento”, pure rimasto compatto e in armi e qui giunto proveniente da Tivoli al comando del Magg. Merico Zuccari. Qui, il 14 settembre, il Ten.Col. Marabini dichiara costituita la “ 1^ Legione “M” e ne assume il comando. Al comando del 16° Btg va il Magg. Angelo Porcelli e al comando del 63° rimane il Magg. Merico Zuccari. Dopo un intenso impiego nel Reatino per la cattura di prigionieri di guerra evasi, poi il 23.11.43 la legione verrà sciolta. Il 16° Btg col Comandante Marabini si porterà a Como e il Magg. Merico Zuccari con il suo 63° otterrà l’autorizzazione a ricostituire la Legione “Tagliamento”. Essa si completerà in gennaio con l’arrivo del Btg. “Camilluccia”, tutto di volontari, che diventerà il 2° Btg della Legione. Essa si sposterà prima a Chiari in prov. di Brescia, poi in altri luoghi, infine in Val Camonica e nel Mortirolo sostenendo una durissima lotta contro le bande partigiane. A fine guerra, ripiegando verso il Trentino, giunse a Revò e, qui, il 5 maggio 1945 si sciolse. Alcuni presìdi che non avevano potuto ripiegare con la legione si arresero alle bande partigiane che operarono indegne stragi. Si ricordano quelle di Lovere e, soprattutto, quella di Rovetta, dove vennero trucidati, dopo che si erano arresi, 43 giovani militi.

 Riprendendo la narrazione, vediamo come, rapidamente, la M.V.S.N. si va riorganizzando.

 Ma con decreto dell’8 dicembre 1943 fu costituita la Guardia Nazionale Repubblicana e fu posta sotto il comando di Renato Ricci. Vice comandante fu poi nominato il Tenente Generale Italo Romegialli e  Capo di Stato Maggiore il Ten.Gen. Nicolò Nicchiarelli. E il 2.3.45 Sottocapo di S.M. fu il Ten.Col, Asvero Gravelli. Essa comprese la ex M.V.S.N. (i cui reparti vennero gradualmente sciolti e, previa accurata selezione, incorporati), gli ex Carabinieri (ne incorporò 75.000) e la ex Polizia dell’Africa Italiana.

 Fin dai primi mesi essa si arricchì di molti volontari e furono costituiti diversi reparti operativi, spesso costituiti a guisa di piccoli Btg. “M” e reparti territoriali. Ci furono comandi provinciali in ogni provincia e piccoli presidi (furono oltre 8000) in tutte le località ove svolgevano anche funzioni di polizia. (Vedi D.L.921 del 18.12.43)

  Il 15 agosto 1944 essa verrà inglobata nell’esercito e verrà definita “primo corpo combattente della R.S.I.”. Così cesserà di svolgere funzioni di polizia. Il 21 dello stesso mese, infine, ne assumerà il comando direttamente il Duce e Renato Ricci verrà posto in riserva.

 Con 7000 uomini, che i tedeschi avrebbero voluto sotto il loro controllo per destinarli alla difesa antiaerea, si costituì, il 23 agosto 1944 a Brescia, la divisione ETNA (Gen.Volante), della G.N.R., che ebbe funzioni antiparacadutisti e antiaerei. In essa confluirono diversi Battaglioni prima autonomi, come il 1° Btg Ciclisti d’Assalto “Roma”, il 2° Btg. Ciclisti d’Assalto “Venezia Giulia”, il 3° Btg d’Assalto “Pontida”, il 1° Btg Paracadutisti “A. Mazzarini”, il CXV Battaglione “M” “Montebello”, il XXIX Btg. “M” che l’8 settembre non depose le armi e si schierò coi tedeschi in Albania, il 1° Btg Granatieri “Ruggine”, il Reparto Cavalleggeri, il Btg Controcarro e anche il Gruppo Corazzato “Leonessa”, che si era costituito a Montichiari (BS) nell’ottobre 1943. I Btg ebbero diverse dislocazioni. Alcune sue compagnie il 11 dicembre 1944 sono al fronte. Con le stesse funzioni si iniziò a costituire anche la VESUVIO.

 Allorchè il fronte si ritirò dalla linea “Gustav” per attestasi sulla “Gotica”, con le Compagnie OP (ordine pubblico) che si ritirarono, furono costituiti i Btg “Firenze”, poi “Toscana”, “Perugia”, “Marche”. La Cmp OP di Macerata andò a rafforzare quella di Bergamo e la Cmp OP di Pesaro entrò a far parte della Legione “Guardia del Duce”.

 Altri Btg della G.N.R. furono il Btg “Bologna”, il “Carmelo Borg Pisani” di Imperia, il “Ferrara”, poi “1° Btg d’Assalto Ghisellini”, il “Romagna”, il “9 Settembre”, costituitosi appunto il 9 settembre 1943. Fu, questo, uno dei primi reparti del nuovo esercito della R.S.I. Esso trae origine dal 50° Btg CC.NN. “M” da sbarco “Treviso” e dal gemello 42° Btg “Vicenza” entrambi di stanza a Tolone dal gennaio 1943. All’atto della resa dell’8 settembre oltre 200 uomini la rifiutarono e, radunatisi a St. Mandrier sur Mer formano il primo nucleo di quello che sarà il Btg “9 settembre” e confermano agli alleati tedeschi la volontà di proseguire la lotta. Viene costituito a La Seyne-Tolone il primo reparto pronto all’impiego, la Compagnia d’assalto Zardo che, in ottobre, rientra in Italia dove, potenziata con molti volontari diverrà, a inizio Marzo 1944, Btg “9 settembre”.

 La G.N.R. ebbe anche alcuni reparti autonomi quali il “Reparto Costiero Adriatico”, la Cmp “Abruzzi”, la “Cmp Fucilieri Co.Ge.” (Comando Generale), la Cmp “Ferrara”, la Cmp “Lazio”, il Plotone GNR aggregato alla 5^ Div.Alpina del LI Corpo d’Armata germanico.

La Legione “M” Guardia del Duce fu costituita a Forlì nel settembre 1943. Era costituita da due Btg ed ebbe come suo compito principale la protezione del Duce prima alla Rocca delle Caminate, poi a Gargnano dove si sciolse il 28 aprile 1945. (vedi anche il sito www.guardiadelduce.it )

 A cura della G.N.R. furono attivate diverse Scuole Allievi Ufficiali:  Fontanellato (PR), Lucca, Modena, Orvieto, Rivoli (TO), Siena, Varese, Vicenza, Oderzo e il 16.11.1944 furono nominati 2175 sottotenenti. Gli allievi di dette scuole, anche durante i corsi, furono impiegati in azioni anti guerriglia e sostennero duri combattimenti. Poi rimase la sola scuola di Oderzo. Questa, il 28.4.45 si arrese al C.L.N. con garanzia di salvezza per tutti gli uomini. Ma l’irruzione di una diversa banda partigiana fece sì che molti militi fossero trucidati, fra cui quelli della famosa corriera della Pontificia Opera di Assistenza fermata a San Possidonio (MO).

 La G.N.R. organizzò anche, a Firenze, un “Corso Allievi Carabinieri” che preparò 600 uomini.

 A Boscochiesanuova (VR) funzionò una “Scuola Allievi Sottufficiali della GNR” che, nell’ottobre 1944 aveva preparato 250 sottufficiali.

 E a Como funzionò un “Centro Addestramento Guardia Giovanile Legionaria”, che nel novembre 1944 consentì di formare il “1° Btg Granatieri della Guardia”, detto anche Btg “Ruggine”. Nel Centro di Como, poi trasformato in centro di rieducazione politica, ebbe la sua base anche il CXV Btg “Montebello”.

 E anche a Brescia si formò il XV Btg “Guardia Giovanile Legionaria. La G.G.L. inquadrò 18.000 giovani e formò diversi Btg, anche se non tutti furono operativi e svolsero funzioni territoriali.

 Notevolissimo l’impegno della G.N.R. nelle regioni orientali. Qui i reparti della Milizia ebbero una storia particolare. Si trattava di 7 legioni che i tedeschi avrebbero voluto prendere sotto il loro diretto controllo e che furono denominate, in luogo di M.V.S.N., prima: “Comando VI^ Zona Camicie Nere”, poi “Ispettorato Regionale G.N.R. Venezia Giulia”, infine “Comando Generale Milizia Difesa Territoriale”. Le comandava il Gen. Di Pasquale, con sede a Trieste che cercò in tutti i modi di mantenere l’indipendenza dai tedeschi. Successivamente il comando fu assunto dal Col. Sommavilla che organizzò una vera e propria Divisione, forte di 10000 uomini e 5 reggimenti con comandi a Trieste (1° Rgt già legione “San Giusto”), Pola (2° Rgt già legione “Istria”), Fiume (3° Rgt “D’Annunzio”), Gorizia (4° Rgt. “Isonzo”), Udine ( 5° Rgt. “Tagliamento” ).

 Sul fronte orientale opererà anche il Reggimento Alpini Tagliamento, al comando del colonnello Ermacora Zuliani. Egli, fin dal 17 settembre 1943 aveva costituito ad Udine il Gruppo Battaglioni Tagliamento che, poi, arricchito il suo organico fino a contare 1400 uomini, dal 1° aprile 1944 assumerà la denominazione suddetta e rimarrà in armi fino alla fine.

 Né bisogna dimenticare le specialità della G.N.R., quelle che, prima, furono denominate “Milizie Speciali”. Esse furono:

La G.N.R. FERROVIARIA con una sua scuola di specializzazione a Bellario in Val Sassina. Contò 9 legioni.

La G.N.R. PORTUARIA: 3 legioni.

La G.N.R. POSTELEGRAFONICA: Ebbe una sua Scuola Allievi Militi. Contava una trentina di reparti.

La G.N.R. DELLA MONTAGNA E DELLE FORESTE con una sua Scuola Allievi. Fu quella che subì le maggiori perdite poichè aveva piccolissimi presidi in zone montane che furono assaliti e sopraffatti dai partigiani. Contava 7 legioni.

La G.N.R. DI FRONTIERA: Ebbe 5 legioni. La 3^ , nei giorni successivi al 25 aprile, dalla Valtellina tentò di andare incontro al Duce ma a Ponte Valtellina, saputo della morte del Duce, si arrese il 28 aprile 1945.

La G.N.R. STRADALE, composta da varie Compagnie motorizzate e da altri Reparti.

 Uomini della G.N.R. andarono a formare il III° e il IV° Btg del “Raggruppamento Cacciatori degli Appennini”.

 E’ necessario, infine, ricordare anche le Legioni che l’8 settembre si trovavano in Balcania e che  continuarono a combattere come reparti della G.N.R. Esse furono: la “49^ Marche” in Croazia, la “72^ Farini” a Scutari in Albania poi in Croazia, la “24^ Carroccio” a Samos nell’Egeo, la “86^ Indomita” in Albania poi in Bosnia e in Croazia, la “92^ Ferrucci” in Albania, la Legione Egea “Conte Verde” a Rodi, nonché i Btg. Autonomi: “XIX M d’Assalto” a Prevesa a nord di Cefalonia poi in Italia Valle d’Aosta Piemonte e Stresa, “XXXIII Autonomo” in Serbia, “XL Scaligero” in Croazia, “LIII Autonomo” in Serbia, “LXXXI Autonomo” in Montenegro, “LXXXII Autonomo” in Serbia, XCII Autonomo” in Albania poi in Serbia dove, accresciuto e riarmato, fu impiegato contro iugoslavi e russi col nome mutato in 92° Btg Speciale di Sicurezza italiano. Rientrato in Italia il 16.1.45 fu sciolto e i componenti furono inseriti in altri reparti fra cui la Legione Guardia del Duce, “CVI d’Assalto” in Serbia, il “CXI d’Assalto” in Serbia e Croazia, il     “CXLI d’Assalto” a Creta, “CXLIV Irpino” in Montenegro.

 Vedi anche la Relazione sulla situazione della G.N.R. del Generale Nicchiarelli

 

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