Serafino Mazzolini

 

 

 

 

Nasce ad Arcevia (Ancona) il 9/6/1890. Avvocato e giornalista, fonda nel 1911 la sezione nazionalista di Macerata, divenendo al contempo comandante della legione marchigiana dei “Sempre pronti” e direttore del giornale “L’Unione”.

 Interventista, si arruola come volontario nella guerra 1915-1918 e viene decorato con la croce al valor militare. Rientrato ad Ancona, viene nominato vice-direttore dell’”Ordine”. Strenuo assertore dell’italianità dell’Adriatico, aderisce al movimento dei legionari fiumani e non esita a raggiungere D’Annunzio a Fiume, nel 1919, a bordo di un Mas della Regia Marina sequestrato nel porto di Ancona. Fondatore e Presidente della sezione combattenti anconetana (1918-1920), consigliere comunale e provinciale ad Ancona, partecipa alla “marcia su Roma”. Nel 1923 si iscrive al PNF e ricopre incarichi di prestigio: è membro del direttorio nazionale del partito (agosto 1924-marzo 1926), collaboratore dell’ufficio di propaganda e vicesegretario del PNF (12 febbraio-23 giugno 1925), membro del Gran Consiglio (agosto 1924-marzo 1926) e deputato al Parlamento (1924-1929).

 Prosegue, nel contempo, l’attività giornalistica, divenendo direttore del “Corriere Adriatico” (1925-1927).

 Dalla fine degli anni venti si dedica alla carriera diplomatica: è console generale a San Paolo del Brasile (1928-32), Ministro plenipotenziario a Montevideo (1932-36), a Gerusalemme (1936-38) e al Cairo (1938-40). Nominato alto commissario per il Montenegro (maggio-settembre 1941), dall’aprile all’agosto 1943 è direttore generale dell’Ufficio Personale e Affari Generali presso il Ministero degli Affari Esteri.

 Dopo l’8 settembre 1943 e la costituzione della R.S.I. vi aderisce e viene nominato prima segretario generale agli Esteri e, poi, sottosegretario (ottobre 1943- marzo 1944). Muore a S.Felice Portesina (BS) per malattia ( setticemia causata da una iniezione di insulina) contratta in servizio il 23.2.1945. Mussolini ne fu sinceramente addolorato. Disse: “E’ una grave perdita per me. Era un collaboratore onesto, intelligente, buono e devoto, quale raramente ho avuto. Gli Esteri perdono un Capo insostituibile e l’Italia un patriota esemplare”. Poi dette disposizioni affinchè la famiglia fosse aiutata a pagare il conto dei medici. Mazzolini non aveva lasciato neppure i denari per pagare questri piccoli debiti.

 

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