LE GIUDICARIE ESTERIORI *

 

Una verdeggiante irregolare conca, ovale, simile ad un anfiteatro romano, lunga una quindicina di chilometri e larga 4 - 5, diretta da Sud - Ovest a Nord - Est, dal fertile fondo ondulato, tra i 500 e gli 800 metri sul mare, circondata da una chiostra di monti calcarei e dolomitici, di varie altitudini e forma, generalmente aspre, tagliata in due dal solco del medio fiume Sarca che, diretto grossolanamente da occidente ad oriente, prima e dopo si è faticosamente fatto strada attraverso due profonde gole intagliando le compatte formazioni rocciose della chiostra montana ; ecco l’amenissimo territorio delle Giudicarie Esteriori, diviso dal fiume nei due fertili altipiani del Banale tutto a nord alla sinistra idrografica, mentre quello a Sud è a sua volta diviso dal torrente Duina - confluente nella Sarca a Ponte delle Arche (al centro della conca, a 400 m d’altitudine) - in altri due altipiani diversi : ad occidente il Bléggio e ad oriente il Lomaso.

Si tratta perciò di tre territori alquanto ben individuabili ma che formano, anche sotto l’aspetto umano, un’unica grande comunità, unita da comuni tradizioni nei generi di vita, nel tipo di economia (d’un tempo e d’oggi) e nella storia. L’aspra gola orientale del fiume Sarca li separa dall’ambiente più nettamente Trentino  (Basso Sarca e Valle dei Laghi di Toblino ecc. ) mentre la pur più breve, ma sempre aspra gola occidentale di P.te Pià o della Scaletta, li distingue dall’ambiente tendenzialmente v’ergente al Bresciano (Val Rendena e “ busa “ di Tione- Ragoli ).

Il fondo di questa vasta conca intermontana, ondulata platea di grande anfiteatro, incisa dall’erosione della Sarca, della Duina e degli altri torrenti che scendono dalla circostante chiostra montana o tutti convergendo nella Sarca, entro i limiti delle dimore permanenti è tutto verde di campi, di prati, di scure chiazze boscose, tutto gemmato di paesetti distribuiti tra i 500 e gli 800 metri ; è costituita di quella roccia grigia, friabilissima che vediamo bene, nuda nel suo freddo colore, soprattutto nell’intorno di Ponte Arche ; roccia che è stata in passato largamente utilizzata per ricavarne laterizi nelle tradizionali  copere di Ponte delle Arche, e che è chiamata marna (argille marine, ricche di calcare e di microfossili marini ), del periodo eocenico, uno cioè dei periodi alquanto recenti (60 milioni d’anni ) in cui i geologi hanno suddivisa la storia della Terra. Alla presenza di questa friabile marna, molto impermeabile alle acque, dobbiamo le morbide forme dell’ampio altipiano che fanno vivo contrasto con l’asprezza della cerchia dei monti circostanti ; friabili marne molto abbondantemente coperte di detriti morenici abbandonati durante l’ultima delle almeno quattro grandi invasioni glaciali provenienti dall’Adamello, dalla Presanella e dal Cevedale, dirette all’alta pianura Padana dove riuscirono a costruire l’imponente anfiteatro morenico del Garda, tra Verona e Brescia ; marne coperte anche da ghiaie e sabbie dei fiumi che, dopo aver dato inizio al taglio in profondità della conca appena abbandonata dai ghiacciai, incisero i loro solchi nel morenico e nelle sottostanti marne creando la distesa piana del Lomaso, di Càres e Comighello, di Poia e di sotto Stenico. Tutt’intorno, dove finisce in alto il verde chiaro dei prati, si esaurisce il fondo marnoso coperto di morenico e comincia il bosco fitto di pini, di larici, soprattutto di abeti bianchi e di abeti rossi (pegi ), oppere subito emerge la viva roccia ben più antica delle marne, anche se egualmente d’origine marina ; il verde dei prati e dei coltivi termina a 800 m.

Subentrando poi le vere montagne, fatte di rocce marine delle più diverse composizioni, dell’Era Mesozoica (dal Trias al Cretaceo ) che costituiscono l’elevato bordo del grande canestro ovale, dalle forme generalmente aspre, sia per la maggior compattezza delle rocce (in prevalenza calcaree e dolomitiche),sia per le frequenti fratture intervenute durante la complicata storia dell’emersione dall’antico mare di allora (di tempi compresi fra i 40 ed i 30 milioni di anni fa ) che forse non aveva un livello molto diverso da quello attuale, mentre le stesse rocce (comprese le eoceniche ) si sono formate nelle profondità marine, nei modi più diversi, da 200 a 50 milioni di anni fa.

 

 

Da : Bruno Parisi  “ Lineamenti di storia naturale del paesaggio delle Giudicarie Esteriori “ (Trentino sud-occidentale).Estratto da Il Bollettino, 87° Annuario Comitato Scientifico CAI - 1988, stampato da CAI-SAT, Sezioni di Ponte Arche, Fiavè, S.Lorenzo e Stenico nel 1989.

 

* Costituiscono la parte orientale delle Giudicarie (toponimo di derivazione funzionale amministrativa, da “giudicatura “) area del Trentino Occidentale comprendente il medio ed alto bacino del fiume Sarca e l’alto bacino del fiume Chiese. Le “Esteriori” comprendono 3 delle 7 originarie Pievi : Banale (comuni di Stenico, S. Lorenzo e Dorsino ), Lomaso (Fiavè e Lomaso )e Bleggio (Inf. E Sup. ) Le Giudicarie “Interiori” comprendono invece la Val Rendena, la conca di Tione e la Valle del Chiese.

 

 


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