Montagna, Arte, scienza, mito

Andy Warhol  - Vesuvius, 1985 Napoli Museo Nazionale di Capodimonte

Dobbiamo ritenerci proprio fortunati ad avere vicino a noi delle montagne cosi belle che ci offrono delle emozioni ogni volta che le raggiungiamo, non basta questo, abbiamo anche la fortuna che vicino a noi ci sia un grande Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, il “Mart”, che ci da la possibilità di scoprire attraverso sei secoli, dal Medioevo ad oggi, come la pensavano i nostri predecessori nel guardare la montagna. 

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Herri Met de Bles, detto il Civetta La visione dei tormenti infernali, (inizio XVI sec) 

Sondrio, Collezione Credito Valtellinese

Personalmente sono rimasto un po’ stupefatto da come nell’immaginario della persona del medioevo poteva scaturire orrore e spavento nell’avvicinarsi ad essa. Per molti secoli non solo non è esistita quella che oggi chiamiamo “passione per la montagna”, ma è stato teorizzato il carattere negativo o mostruoso dell’esistenza stessa delle montagne. Questa mostra ci porta a capire soprattutto quanta fatica e quanta intelligenza abbiano speso i nostri antenati per formulare cose che, nel presente, ci appaiono come delle ovvietà.

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Ed Ruscha   - Fox Index, 2001 - Londra, Courtesy dell'artista

Tanti sforzi i nostri antenati, forse troppi quando sono usati male. Infatti, la Mostra rappresenta,  negli ultimi decenni, a fianco di strumentazioni scientifiche sempre più precise e di teorie sempre più stringenti, il senso della natura  schiacciato dall'allarme verso uno sfrenato consumismo e il collasso ambientale.

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