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Congresso cittadino

Circolo” E.Berlinguer Fondi”

  

Documento politico-programmatico della Sinistra Giovanile

 

Nel decimo anno di vita della Sinistra Giovanile, siamo chiamati a svolgere un congresso fondamentale, saremo sicuramente capaci di dar vita ad una nuova organizzazione nella vita del nostro paese visto anche lo scenario difficile e in continua trasformazione.

E’ nostro compito riuscire a ricostruire il rapporto tra la società Italiana e la sinistra, riaffermandone i valori.

In questi anni abbiamo condotto molte battaglie, ma abbiamo commesso molti errori, primo quello di essere semplicemente la voce della sinistra tra i giovani. Dobbiamo invece maturare per rappresentare il punto di vista delle giovani generazioni nella sinistra.

E’ il nostro punto di partenza, vogliamo riportare i giovani all’impegno diretto nel partito; vogliamo un’organizzazione autonoma, pronta nelle decisioni e nelle scelte per cambiare concretamente la realtà circostante.

Dobbiamo impegnarci ad essere un’organizzazione più autonoma, perché portatrice d’interessi e valori specifici, e allo stesso tempo cittadini nella vita di partito, per far pesare quei valori e quegli interessi.

A partire da questo congresso, il nostro compito sarà quello di “crescere”, e capire i nostri limiti, e cercare di superarli con soluzioni e idee pur diverse, ma senza perdere il senso di ciò che siamo stati e dovremo continuare ad essere.

Dobbiamo rinnovarci, modificare il nostro sistema organizzativo, aprirci di più e consolidare i rapporti con la società e con le nuove generazioni.

E’ necessario conciliare il nostro modo di partecipazione alla vita di partito, ma dobbiamo anche essere soggetto politico che pensa e agisce in modo collettivo.

Il cammino intrapreso in questi ultimi anni dalla Sinistra Giovanile, con la positiva contaminazione tra le esperienze della SG, dei Giovani Comunisti Unitari, dei Giovani Cristiano Sociali, dei Giovani Laburisti e d’altre provenienti dall’associazionismo studentesco, hanno costruito un soggetto politico dei giovani di sinistra più ampio e unitario.

In questi anni si è sviluppata un’idea che classifica la nostra generazione in “generazione invisibile”, in parte questo è vero.

Ciò che i giovani inseguono oggi è una continua ricerca di legami forti come la famiglia, l’amore, l’amicizia, affetti non nuovi certamente ma sono gli unici a garantire punti di riferimento forti e certi.

La politica è percepita sempre più distante.

E questo è un forte grido d’allarme.

La nostra maturità dovrà essere dimostrata nel dare risposte concrete ai bisogni giovanili.

Diventare sinistra riformista è il nostro compito principale, aprirci, confrontarci, capire le differenze ma anche i punti d’incontro con le altre forze che condividono valori come l’uguaglianza sociale, la solidarietà, la libertà e la democrazia; si pensi alle forze come i giovani cattolici e tutti coloro che in nome di questi valori non si accontentano di considerare questo come il mondo migliore possibile.

Esistono le ragioni d’impegno comune: l’inquietudine di uno sviluppo senza freni, gli aspetti più disumani di una società globale, la riscoperta del valore dell’azione e dell’impegno collettivo, combattere le disuguaglianze, costruire una società multiculturale, cercare nuovi spazi di partecipazione, combattere la precarietà e l’insicurezza nel lavoro e nella vita.

Dobbiamo batterci per questi temi, dobbiamo essere il punto di riferimento per questa nuova generazione altrimenti il rischio è un continuo distacco e disinteresse verso lo stato e la politica.

Passando poi ad un’analisi della situazione politica Italiana, e nello specifico qui a Fondi, va condotta una seria riflessione:

La notte del 21 aprile 1996, il popolo della sinistra era in festa.Migliaia di persone riempivano le piazze d’Italia accanto alle bandiere dell’ulivo, le nostre bandiere rosse.

Un gran sogno si realizzava!

Per la prima volta nella storia, la sinistra era al governo del paese.

Supportati da un progetto politico affidabile e da un governo autorevole, possiamo dire di aver raggiunto grandi risultati, prima col governo Prodi, poi D’Alema ed infine Amato: risanamento della finanza pubblica, l’ingresso nell’euro, la disoccupazione scesa sotto il 10%-con oltre 1500000 occupati in più, riduzione dei tassi d’interesse al 5%, consistente recupero d’evasione fiscale, le privatizzazioni e il varo di riforme strategiche, la ripresa del processo di sviluppo.

Tutto questo sembra non essere servito a molto, infatti, il 13 maggio scorso il nostro paese ha scelto alla sua guida il centrodestra.

Possiamo consolarci con la vittoria nei ballottaggi in grandi città come Roma Torino Napoli, ma non possiamo fare altro che ammettere la nostra sconfitta, perché così è stato; il centrodestra ha una netta maggioranza sia alla camera sia al senato!

 In fondo lo sapevamo già da parecchio tempo, molti passi falsi sono stati fatti in questi anni, già con la caduta del governo Prodi, poi con il governo D’Alema, un difficile rapporto della sinistra con il paese e, anzitutto, con il suo popolo.Ora bisogna domandarsi, quel sogno realizzato il 21 aprile era solo un’illusione!

Di riflesso questa situazione ha colpito la nostra città, i risultati parlano chiaro: il candidato a sindaco di Forza Italia, pur non essendo la loro migliore scelta ha raccolto quasi 15000 voti su un totale di votanti di circa 23200, che tradotti in percentuale corrispondono al 64.32%, mentre il candidato della lista di cui facevamo parte ne ha raccolti solo 1884 l’8.15% !Siamo ben lontani dai risultati che potenzialmente noi come D.S possiamo raggiungere.

Come mai siamo arrivati a così bassi consensi?; si può recuperare il consenso perduto?; e come?

 La cosa fondamentale è il dare immediatamente delle risposte a queste domande!

Bisogna recuperare le numerose persone che si sono astenute e capire i loro perché; bisogna rilanciare senza complessi le ragioni e il linguaggio della sinistra, in modo tale da consentire all’alleanza di centrosinistra di rafforzarsi.

Analizzando attentamente i risultati elettorali, possiamo capire come mai abbiamo perso:

Innanzi tutto dobbiamo prendere atto che abbiamo fatto scelte sbagliate in ogni campo; possiamo partire analizzando il voto per la camera dei deputati uninominale: il nostro autorevole candidato Salvatore Nallo ha raccolto qui a Fondi 8905 voti, il 42.16%, la sua diretta antagonista, l’On. Burani, pur non essendo ben vista dai Fondani, e soprattutto pur non avendo fatto nulla per il nostro paese negli anni del suo mandato, ha raccolto 10534 preferenze il 49.87%.

Come mai questo risultato?E’ semplice il dott. Nallo ha dovuto affrontare una difficile campagna elettorale, non supportato per nulla né dal nostro partito né dall’ulivo, se mai è esistito qui a Fondi!

E che dire del nostro candidato al senato Alessio Valente?qualcuno di voi ha mai visto un suo manifesto qui a Fondi?

Bisogna ammetterlo.

Cari compagni, abbiamo svolto una campagna elettorale nel peggiore dei modi, per mancanza di un partito come lista, come livello organizzativo! Senza parlare dei nostri alleati, che forse in termini di numeri si possono contare su una mano.

Dove erano nel periodo elettorale?Che cosa hanno fatto per i candidati dell’ulivo?La cena alla Magnatora, è così che si prendono i voti?

Poi possiamo analizzare i risultati delle amministrative dove la nostra lista ha raccolto1922 voti, l’8.78%, mentre notiamo che il nostro candidato sindaco è stato l’unico a raccogliere meno voti rispetto alla lista che lo appoggiava 1884, da ciò ne deduciamo che la nostra scelta è stata della tutta sbagliata!Per non parlare poi della composizione della lista!E’nota la difficoltà che abbiamo trovato per farla, infatti, per questa nostra deficienza non abbiamo potuto esprimere per l’ennesima volta il nostro candidato a sindaco, anche se poi, a ben vedere, i nostri alleati ci hanno preso ben bene in giro, visto che la lista è stata composta per due terzi da nostri candidati.

Come mai abbiamo permesso tutto ciò?Siamo così ingenui?Abbiamo i miei dubbi!

Comunque possiamo notare anche questa volta come ci sono molte persone che hanno preso zero voti, pochissimi che hanno raggiunto le due cifre, è così che volevamo essere competitivi, oppure partivamo rassegnati?Anche qui ho i miei dubbi!

Una cosa è certa, per questa nostra scelta sciagurata abbiamo rischiato addirittura di non avere un nostro candidato all’interno del consiglio comunale.

Abbiamo condotto una campagna elettorale non come partito, ma singolarmente senza spirito di collaborazione, cercando le affermazioni personali a nostro discapito, dando una pessima immagine all’esterno, non abbiamo avuto la nostra lista con il nostro simbolo che ci rappresentasse non ci siamo curati nemmeno di richiedere gli spazi elettorali, così siamo stati degli abusivi anche noi!

 Non ci sentiamo di buttare tutto a mare, nonostante tutto ci sono dei piccoli, ma non trascurabili, segnali che bisogna prendere in considerazione:

Innanzitutto pur avendo perso qualcosa come D.S, abbiamo un risultato al proporzionale di 1895 voti, che considerata la forza dirompente di Forza Italia, possiamo ritenerlo un buon punto di partenza, (domandandoci sempre come mai questi voti non siamo riusciti a trasportarli nelle amministrative), inoltre, come dicevo prima, il nostro candidato al senato, pur non essendo stato sostenuto come doveva, a raccolto 4065 voti, quindi possiamo dire che potenzialmente l’ulivo ha un buon bacino d’utenza, il22%, se poi vi aggiungiamo anche la buon’affermazione dei partiti che stanno alla nostra sinistra la percentuale aumenta!

Ora credo sia venuto il momento di ricominciare, spetta a tutti noi decifrare il senso di ciò che è stato fatto, stabilire le prospettive per il futuro, assumerci degli impegni con noi stessi e con i nostri elettori, bisogna riportare gli iscritti nelle sezioni, gli elettori alle urne, bisogna che ci riappropriamo del ruolo che ci spetta quello di un partito di sinistra, bisogna che ci assumiamo responsabilità di scelte che sappiano indicare il futuro.

Riaprire un dialogo a sinistra sembra il primo paso da percorrere, non crediamo che ci siano solchi invalicabili.

Affermare marcatamente quel ruolo che ci spetta, motivare il popolo di sinistra che cerca in noi grandi idee valori e coerenza, ereditati da una grande storia e con i quali bisogna motivare i giovani soprattutto quelli che non hanno vissuto le passioni le lotte e anche gli errori di una sinistra che sapeva pensare e progettare in grande.

Tutto questo percorso c’è richiesto ora dagli elettori che hanno dato un forte e pesante appoggio; e hanno indicato a rappresentarci in consiglio comunale un nostro candidato, che hanno premiato anche una forza a noi vicina permettendo anche loro di avere un candidato, ed è da qui che bisogna ripartire cercando di affrontare insieme i problemi che avrà la nostra città!

Concludo citando una frase di “Enrico Berlinguer”: ”Siamo nella storia e con la storia; siamo una grande forza democratica di trasformazione e noi stessi vogliamo rinnovarci continuamente per non venir meno agli appuntamenti che la storia ci chiede”

Partendo da questo documento presentato dalla SG nel precedente congresso cittadino dei DS, possono essere fatte varie considerazioni:

In primo luogo, va considerato il fatto che il centro sinistra, sia a livello nazionale, ma anche nella nostra realtà locale, non si è posto a sufficienza il problema del ricambio generazionale.

Non si è riuscito a capire che nella società italiana, e nello specifico qui a Fondi è avvertito il problema del rinnovamento della classe dirigente, in tutti gli ambiti della vita politica, sociale ed economica.

Il centrosinistra deve riuscire a condurre una politica aperta alle persone e non fatta da pochi e per pochi, bisogna che entrino nel vivo della politica persone che rappresentino tutti i ceti, dai più deboli, specialmente tra le lavoratrici e lavoratori senza garanzie; rappresentanti delle nuove professioni; le giovani generazioni e tutti gli esclusi.

In parte questo qui a Fondi è avvenuto, ed i primi risultati si sono già visti: è stata svolta una grandiosa festa de l’Unità, come non succedeva da anni, abbiamo avuto successo sia a livello organizzativo, sia a livello economico, ma anche e soprattutto a livello politico.Cè stata una partecipazione massiccia dei compagni della SG, ma vanno anche ringraziati i giovani delle associazioni cattoliche.

Tutto ciò fa ben sperare e ci da forza per andare avanti soprattutto confortati dalle numerose adesioni al circolo che tuttora continuano ad arrivare e dai continui incoraggiamenti da parte dei cittadini Fondani.

Dovremo essere i protagonisti per il rafforzamento dell’Ulivo, coinvolgendo le forze giovanili di partito, ma anche le ragazze ed i ragazzi non organizzati, che si sono impegnati nelle ultime campagne elettorali o nelle Feste de L’Unità, l’associazionismo laico e cattolico, l’associazionismo studentesco d’area democratica e progressista; difendere gli spazi e gli strumenti di rappresentanza giovanile e studentesca.

Proprio nelle scuole, noi dovremo svolgere un lavoro straordinario, iniziando con l’essere propositivi, dovremo batterci su temi che ci distinguono, fondamentali in un paese democratico, quali: la libertà di scelta, i diritti delle donne, la libertà sull’orientamento sessuale, la lotta alla discriminazione per una società multietnica.

Dobbiamo essere un polo d’attrazione verso i compagni che si sono allontanati, verso chi è già orientato ad una politica democratica e progressista e convincere i tanti giovani non schierati.

Per portare avanti tutti questi progetti, dobbiamo rimarcare la nostra autonomia, senza rinunciare al nostro ruolo attivo nel partito, la nostra autonomia deve essere soprattutto politica!

Per svolgere al meglio il nostro lavoro, occorre che il partito promuova il cambiamento, l’innovazione, con partecipazione, che si riappropri di quel ruolo che gli spetta, che s’impegni in un patto tra le generazioni avendo come valore di riferimento il futuro ed il diritto di tutti alla libertà.

È chiaro che l’indebolimento del partito è stato notevole, soprattutto tra noi giovani, ed è questo rapporto che deve essere recuperato, cercando di trasmettere tutti quei valori, quelle lotte, le passioni che da sempre hanno caratterizzato questo partito.

In questo quadro collochiamo il ripensamento della funzione della SG, come luogo e strumento collettivo di partecipazione e rappresentanza.

Bisogna rimarcare il nostro rapporto con i DS, accentuando la nostra autonomia e rafforzando la nostra cittadinanza all’interno del partito.

Chiediamo d’essere partecipanti attivi in tutte le decisioni, chiediamo il riconoscimento della soggettività politica della SG, chiediamo l’impegno del partito a promuovere la formazione politica dei militanti e dei dirigenti della SG.

I firmatari del documento, visti gli aspetti positivi, tra cui l’aggregazione tra i giovani, la presenza e l’impegno costante, la capacità di coinvolgere dimostrata nel corso del suo mandato, l’alto numero d’iscritti alla SG, dimostrano che il lavoro svolto è stato condotto nel migliore dei modi, e quindi scelgono, come persona idonea a portare avanti i progetti sopraindicati, di riconfermare nel ruolo di Segretario il compagno Gaetano Visca.

 

 

 

Fondi li, 29-09-01