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CAMPAGNA DI RESISTENZA ALLA GLOBALIZZAZIONE CONTRO IL G8
 

Genova (Italia) 20-22 Luglio 2001

 

Quest'estate il movimento nato a Seattle e ormai diffusosi in tutto il mondo grazie alle manifestazioni di Melbourne, Praga, Nizza, Davos e Porto Alegre compirà la sua prossima sosta nella città italiana di Genova.

Dal 20 al 22 luglio si terrà infatti, in questa città, il Vertice dei G8, cioè delle 8 più ricche potenze del mondo (USA, Germania, Gran Bretagna, Canada, Italia e Russia). Sarà l'incontro dei "dominatori globali", il consiglio di tutte le istituzioni internazionali che determinerà il destino del capitalismo mondiale. Nelle loro riunioni, i Capi di questi Paesi decidono le direttive del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale, cioè delle organizzazioni che costringono il Terzo Mondo alla fame e che sono responsabili delle situazioni problematiche in Turchia, Corea e Argentina. In queste riunioni vengono decise le direttive dell'Organizzazione del Commercio Mondiale (WTO) e le politiche del libero mercato in accordo con le esigenze delle più grandi compagnie multinazionali, senza alcuna considerazione per la vita di milioni di persone e per l'ambiente. In queste riunioni vengono progettati i conflitti che porteranno poi all'intervento della NATO con le sue bombe all'uranio impoverito e gli altri suoi orribili strumenti di morte.

Due sono i punti principali di discussione dell'incontro di quest'anno dei G8 - l'arretramento dell'economia americana e la mancanza di regole per i mercati mondiali nei servizi. Gli operai delle grandi hanno già sperimentato sulla loro pelle il significato del primo punto: 17000 operai licenziati dalla General Motors in seguito alla chiusura di fabbriche in Europa e Stati Uniti, 10000 disoccupati per la Daimler-Chrysler e tagli nei finanziamenti per la Ericsson e per tutte le industrie della telecomunicazione e della nuova tecnologia, finora considerate il "miracolo" della "new economy". Dietro la terminologia tecnica di "mercati di servizi" si cela uno sforzo congiunto per la completa privatizzazione della salute, dell'educazione e della sicurezza sociale.

In Grecia si conoscono già tutte queste "priorità". I dipendenti degli ospitali pubblici, insieme ai medici e alle infermiere, stanno lottando contro la vendita del Servizio di Salute Nazionale a compagnie di privati. La gente in molti distretti di Atene vive con la costante paura della demolizione degli spazi per la costruzione degli impianti che serviranno per raccogliere i proventi delle Olimpiadi del 2004. È ormai pronta una nuova legge per la distruzione del sistema di sicurezza pubblica e sociale che andrà a beneficio di grandi compagnie di assicurazioni private. Per quanto riguarda l'educazione, i ministri hanno dichiarato apertamente che si atterranno alle "dichiarazioni di Bologna" e ai criteri della "competitività nei servizi di educazione internazionali".

Milioni di lavoratori, di giovani, di studenti, di pensionati, di disoccupati si stanno mobilitando contro questa prospettiva. Non vogliamo che le priorità del profitto vengano prima delle necessità della gente. E non siamo soli. Lo slogan "People before profit" ("La gente prima del profitto") ci ha unito tutti insieme in un'azione comune contro l'IMF di Praga, ci ha unito con tutti i manifestanti anticapitalisti di tutto il mondo. A Genova dobbiamo essere ancora più numerosi. Le organizzazioni non governative che combattono per salvare l'Africa dai suoi ingenti debiti nei confronti dei banchieri internazionali, riunite a Dakar, in Senegal, stanno chiamando tutti a raccolta per raggiungere, in luglio, le coste italiane e Genova.

Il Forum di Porto Alegre è atteso a Genova. Joze Bove e i movimenti francesi che hanno permesso le manifestazioni di Millau, Nizza e Montpellier sono chiamati a riunirsi con noi a Genova insieme ai dimostranti svizzeri anticapitalisti di Davos. L'iniziativa di "Resistenza alla Globalizzazione" ha già avviato la sua campagna in Gran Bretagna ed è chiamata a partecipare con noi a una mobilitazione tutta europea contro il Vertice di Genova. Tutti questi movimenti sono accomunati dall'idea che è possibile un mondo nuovo, un mondo libero da tutti i disastri provocati dal capitalismo.

Ecco perché dobbiamo trovarci tutti insieme. Genova sarà il nostro prossimo passo, il gradino da raggiungere dopo le lotte che ultimamente abbiamo portato nelle nostre scuole e nei nostri ospedali, nelle nostre università e tra i nostri vicini. Il nostro appello si rivolge a tutti: combattiamo per la creazione di comitati locali che rendano possibile la diffusione delle nostre idee in ogni angolo del mondo. Combattiamo perché la Resistenza alla Globalizzazione abbia effetto. COMBATTIAMO A GENOVA!

 

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