L’
Esplosione di Via Ventotene
A cura della dott.ssa
Tania Lardo
Premessa L’esplosione avvenuta in via Ventotene a Roma il 27/11/2001, configurandosi come evento emergenziale collettivo a forte valenza psicotraumatica, ha costituito una situazione critica rientrante a pieno titolo tra quelle per le quali la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza (SIPEm - Onlus) prevede il proprio coinvolgimento. L’impegno che lo Statuto della SIPEm Onlus contempla per le situazioni di Emergenza, pur essendo di tipo volontaristico, si fonda sull'intervento immediato. In seguito alla tragedia di Val Melaina si è verificata perciò l'immediata attivazione interna della SIPEm, tesa a valutare l’opportunità di intervenire in tale circostanza, stabilire i contatti da prendere, gli interventi da effettuare, gli operatori da coinvolgere, etc. Nelle note seguenti si descrivono le fasi ed i passaggi che
hanno costituito l’intervento nell’Emergenza di via Ventotene, in relazione
alle finalità programmatiche della SIPEm - Onlus. LINEE PROGRAMMATICHE DELL'INTERVENTO SIPEm A) Autorizzazioni Mancando ancora nel territorio una consolidata cultura dell'emergenza, la SIPEm prevede la possibilità di attivarsi, qualora non ricevesse tempestivamente richieste di supporto da parte delle istituzioni, per richiedere l'autorizzazione all'intervento. Per questo motivo, il primo momento dell'attivazione di emergenza consiste nella presa di contatto informale con le autorità amministrative preposte alla gestione della crisi. B) Finalità L’intervento della SIPEm è concepito per fornire attività di supporto psicologico tese a conservare e/o a ripristinare, nelle persone colpite, l’equilibrio psicologico, il senso di adeguatezza, il senso di sicurezza, la fiducia in sé e nella collettività, ed ogni operazione di elaborazione dell’evento traumatico. Lo scopo principale dell'intervento consiste nel lenire le
sofferenze psicologiche in atto, e nel ridurre l'insorgenza di danni
psicologici a medio e a lungo termine. C) Analisi del contesto sociale La SIPEm, durante la pianificazione dei vari interventi di supporto psicologico, prevede l'analisi del territorio attraverso la raccolta di tutte quelle informazioni che permettono di differenziare gli interventi a seconda del contesto sociale di riferimento. D) Destinatari Il target dell'intervento si individua nelle fasce di
popolazione a maggior rischio di sviluppare disturbi da trauma psichico. In
particolare gli anziani, i bambini, le persone non autosufficienti, i feriti,
i parenti delle vittime, le donne sole con bambini piccoli, le persone con
anamnesi positiva per disturbi d’ansia e dell’umore. E) Fasi dell’intervento L’intervento della SIPEm è strutturato in tre diverse fasi: 1) Fase di Emergenza: in cui la SIPEm mobilita tutte le sue
risorse e si assume il maggiore onere dell’intervento. 2) Fase di Post-emergenza: in cui, man mano che le
istituzioni si affiancano ad essa nel supporto psicologico, la SIPEm riduce
progressivamente la sua presenza sul campo. 3) Fase del Follow up: in cui è previsto un regolare
monitoraggio delle condizioni dei cittadini coinvolti nell'emergenza, nel
corso dei mesi a seguire. F) Modalità di intervento, strumenti operativi e materiale Un intervento SIPEm si sviluppa lungo quattro assi, ognuno dei quali si avvale dei propri specifici strumenti operativi. 1) Organizzazione generale Allo scopo di operare con efficacia senza pesare
ulteriormente sul tessuto territoriale già provato dall'evento, la SIPEm si
presenta con una struttura organizzativa propria, in grado di occuparsi sia
del lato psicologico della crisi, sia dei necessari collegamenti con le
istituzioni. La struttura organizzativa tipica di un intervento SIPEm
poggia sulla figura di un coordinatore generale, i cui compiti comprendono il
garantire la coerenza e l'effettuazione degli interventi, i contatti con i
referenti istituzionali, la continuità della presenza di supporto, la
gestione delle richieste dei cittadini, la distribuzione degli spazi
disponibili, etc. Il coordinatore generale si avvale, nella sua opera, di un
numero variabile di responsabili di turno, di operatori e di volontari,
determinato dalle dimensioni della crisi. Il personale da coinvolgere viene scelto preliminarmente tra
i membri della SIPEm Onlus e dell’Associazione per l’EMDR in Italia che
risiedono nella zona colpita. Successivamente, e in caso di bisogno, viene
convocato personale dalle altre regioni. 2) Informazione Poiché il paziente psicologicamente traumatizzato ha bisogno
di essere avvicinato dal soccorso in modo attivo, la SIPEm presta, lungo
tutto l'arco dell'intervento, un'attenzione speciale a che il cittadino sia
raggiunto dall'informazione sui servizi di supporto messi a sua disposizione. Questo viene realizzato sia in modo indiretto, tramite
manifesti e volantini, affissi e distribuiti nelle strade, nei luoghi di
aggregazione sociale e nei locali pubblici del territorio colpito, sia in
maniera diretta, tramite una ricerca attiva dei cittadini potenzialmente
interessati. Questa ricerca viene condotta soprattutto nei principali luoghi
di aggregazione sociale, ma può spingersi, se il caso, fino alle singole
abitazioni private. 3) Accoglienza e prima assistenza Lo sportello di ascolto e di accoglienza è la struttura
operativa permanente e visibile che fa capo ai sistemi di informazione
diretti e indiretti. Rimane attivo con orari e numero di operatori regolati a
seconda delle necessità, e offre il proprio supporto psicologico alle persone
che ne fanno richiesta. Necessita di una sede (tenda, roulotte o edificio)
facilmente raggiungibile dalla popolazione. Di un allacciamento elettrico funzionante
(o di un generatore con sufficiente carburante). Di una o più linee
telefoniche (a seconda dell'entità della crisi), di un fax, di un computer,
di una stampante e di una fotocopiatrice, oltre a sufficiente materiale di
cancelleria. Inoltre, il lavoro di prima assistenza richiede la
disponibilità di spazi di accoglienza sufficientemente ampi per gli
interventi di gruppo (con un numero adeguato di panche o sedili), e di spazi
sufficientemente riservati per gli interventi individuali. 4) Terapie di sostegno e psicoterapia del trauma Si imperniano sull'applicazione flessibile di numerose
tecniche, specifiche ad ogni fase della crisi, le cui indicazioni vengono
valutate secondo criteri strettamente dipendenti dai bisogni delle persone
assistite. La loro natura spazia dagli interventi psicoeducazionali agli interventi E.M.D.R., passando per defusing, debriefing, colloqui strutturati, rilassamenti indotti, tecniche antistress, ipnosi e counseling. |
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