RECENSIONI
- 6 giugno 2000: I SIX WHEEL DRIVE
ospiti alla decima puntata televisiva del programma PIAZZA GRANDE - serie
primavera estate - in onda su QUARTARETE
(www.piazzagrande.8k.com)
- IL BIELLESE di venerdì 7 settembre
2001 (articolo di GIORGO PEZZANA)
Fresco di studio è uscito in questi
giorni il primo album di una formazione biellese che da qualche tempo sta
suscitando interesse e curiosità: i Six Wheel Drive. Si tratta di una band
caratterizzata da un ampio repertorio di brani legati alla tradizione rock e
blues, principalmente attinti al patrimonio musicale degli anni Settanta. I Six
Wheel Drive sono Leo Liuni (voce e percussioni), Enzo Scarpa (tastiere, piano,
voce), Dario Retegno (chitarra, violino, voce), Davide Mosca (chitarra ritmica,
voce), Alberto Campesan (basso) e Umberto Paccotto (batteria e voce). Non si
tratta di musicisti di primo pelo ed anzi, gli appassionati di musica biellesi
ricorderanno le performance di alcuni di questi musicisti in altre formazioni
di qualche anno fa. Su tutti Enzo Scarpa, ex New Blues e Leo Liuni ex Strane
Forme. Proprio l’esperienza consolidata passando attraverso svariate dimensioni
artistiche ha però consentito a questi musicisti di mettere insieme un prodotto
musicale di tutto rispetto, avvalendosi anche della collaborazione di Marco
Ielmini alla chitarra, Sandrino Botta all’armonica e Devis Longo.
Un buon prodotto di ancor più difficile
realizzazione poiché tutti i brani contenuti nel cd sono cover. Si tratta di “Take me to the sunrise” (Mose Allison),
“Wild about you” (Robben Ford), “Bowtie” (Mark O’Connor), “Old Love” (Eric
Clapton e Robert Cray), “Long twin silver line” (Bob Seger), “Ain’t got nothin
but the blues” (Duke Ellington e Don George), “Rock on” (Hunters e Mark
Seymour), “I shall be released” (Bob Dylan) ed “Hi Dee Ho” (Goffin e Carole
King). Nomi che hanno fatto la storia di una o più epoche musicali con
brani che sono stati sapientemente rielaborati e riarrangiati (un piccolo
capolavoro in tal senso è “Old love” con un pianoforte da brivido e splendida
la chitarra in “Ain’t got nothing but the blues”). La voce di Leo Liuni poi
graffia al punto giusto e la sezione ritmica incide senza mai gonfiare in
fastidiose prevaricazioni.
Ottima prova dunque per i Six Wheel Drive che
ora ci incuriosirebbe vedere alle prese con brani di loro composizione, sia
pure ispirati ai generi che più sono affini al loro approccio musicale. Se il
prossimo album fosse una raccolta di brani inediti questa band biellese avrebbe
veramente raggiunto il massimo della propria potenzialità. Ed i numeri li
possiede tutti.
- L' ECO DI BIELLA di lunedì 24
settembre 2001 (articolo di Claudio Mason)
Il gruppo biellese ha da poco finito di
registrare un cd con nove canzoni che spaziano da Bob Dylan a Eric Clapton
Con i Six Wheel Drive, un ritorno alle
radici del blues
Ascoltando il cd realizzato dalla band
biellese dei Six Wheel Drive, dal titolo omonimo, non si può che riconoscere
una cosa: questi leoni del blues hanno stile, stile da vendere. La
professionalità del gruppo è fuori discussione: i sei membri dei ‘Drive’ sono
tutti consumati musicisti che ben sanno come far uscire le note dai loro
strumenti. Ma in questo cd la maestria tecnica è messa in secondo piano, per
dare spazio al feeling, a quel sentimento che solo chi suona il blues sa
esprimere. Nelle nove cover che il gruppo ha registrato, spaziando da Bob Dylan
a Robben Ford, da Eric Clapton a Duke Ellington, non troverete
quell’ostentazione virtuosistica di cui sono vittima molti giovani musicisti,
ma un’atmosfera fumosa, sabbiosa, calda, con un hammond B3 bene in evidenza e
un cantato ruvido che reinterpreta gli originali senza mai tradire
l’impostazione emozionale che il blues richiede.
In questo lavoro in studio i Six Wheel
Drive non hanno solo registrato dell’ottima musica. Hanno fatto una
dichiarazione d’intenti: l’ascoltatore, e naturalmente il pubblico nei concerti
dal vivo, viene trasportato direttamente nel delta del Mississippi, o nei
locali malfamati della Chicago del secondo dopoguerra, quando Muddy Waters
decise di ‘elettrificare’ un blues che prima era esclusività degli strumenti
acustici, dando così l’impulso alla creazione del rock. I ‘Drive’ sono tornati
là dove tutto è cominciato, alle radici, a partire dal classico ed efficace
riff di ‘Take me to the sunrise’ fino al sofferto gospel di ‘Hi dee ho’.
In definitiva, si tratta di uno dei
migliori prodotti che la musica biellese ha prodotto in questi ultimi tempi, ed
è tale proprio grazie alla fedeltà alle radici del blues che la band manifesta
e di cui ha fatto la propria bandiera.
I Six Wheel Drive sono Leo Liuni alla
voce, Enzo Scarpa alle tastiere, Dario Retegno alla chitarra e al violino,
Davide Mosca alla chitarra, Alberto Campesan al basso e Umberto Paccotto alla
batteria.