Dal Testamento di don Franco Fusetti,

Prevosto di Bollate ( 1986 – 2000)

 

Bollate 29 maggio 1991

  Caro don Romano Martinelli1

lei sa che dopo la morte di mia mamma, in data 29.10.1965 io l’ho nominato mio erede universale perché disponesse dopo la mia morte di ciò che mi appartiene.

 

  Allora io le avevo dato delle indicazioni sul come disporre di ciò che è mio: A distanza di 26 anni circa, nella nuova situazione in cui mi trovo come parroco a S. Martino di Bollate, desidero modificare quelle indicazioni.

  Tutto quanto mi appartiene deve essere dato in favore della mia comunità parrocchiale, per i suoi impegni economici, per la sua azione caritativa e missionaria.

 

  Tutto quanto scritto non pregiudica la sua libertà di disporre parzialmente per altre cause che lei ritenesse di urgenza immediata: come pure delle mie cose può disporre la vendita in favore della comunità S. Martino, che è la mia famiglia, o la semplice cessione alla comunità parrocchiale.

 

  Le raccomando solo la massima discrezione e soprattutto l’impegno che non succeda neppure la più piccola questione: nella mia vita, (così, naturalmente e forse quindi senza alcun merito) non ho mai fatto questioni per i beni terreni, mi sono sempre fidato della Provvidenza, in cui io credo sul serio e di gran cuore, e non ho cercato di arricchire: anzi, dopo la morte di mia madre, i risparmi che lei mi aveva lasciato sono andati diminuendo sempre di più a favore specialmente della mia comunità; anche nell’azione pastorale ho sempre cercato di liberare la vita della comunità ecclesiale da quel clima di bottega che ne inquinasse l’efficacia per quanto riguarda la sua testimonianza profetica e escatologica.

 

  Per tutto questo, anche dopo la mia morte, desidero che nessuna questione, anche la più piccola, nasca sulle cose che mi sono state date dalla bontà di Dio nel mio cammino terreno.

  Mi sento libero, tanto libero dentro: e per questo non mi costa ritornare alla casa del Padre, non mi rincresce di lasciare le cose e le persone che sono entrate nella mia vita sacerdotale per ricevere (e anche per dare a me) un aiuto nel loro cammino spirituale.

 

  Torno sereno a casa, perché le cose non me le sento mie: le persone, la grande schiera di giovani, di adulti, di piccoli che hanno formato la mia famiglia, le ritroverò tutte in Dio, nella mia preghiera eterna per loro, per dare a loro quello che forse non sono riuscito a dare durante la mia vita, nonostante l’amore cordiale che ho avuto per tutti loro.

 

     A Dio: saluto lei e tutti.

 

don Franco Fusetti


       1 don Romano Martinelli è il Direttore Spirituale di Teologia del Seminario di Venegono Inferiore (Va)