Timequake (1997)

Cronosisma

K. Vonnegut    -    schegge  

 

Nel 2001, l'universo colpito da una crisi di autostima decide di non espandersi più, anzi contrarsi, tornando indietro di dieci anni. Teoricamente questa potrebbe essere la grande occasione che l'umanità attende da sempre: ripercorrere il proprio passato per non commettere più gli stessi errori.
Ma anche di fronte a questa opportunità di riutilizzare il proprio libero arbitrio si riafferma l'impossibilità per l'uomo di essere migliore. Tutti ripetono le stesse azioni, rifanno gli stessi errori, pronunciando perfino le stesse parole e scontando le stesse pene. La sorte dell'umanità non si può dunque cambiare perché è la natura stessa dell'uomo che non può essere modificata.
Tra romanzo e autobiografia, Vonnegut fa una critica tragicomica della società contemporanea. Intorno a questa idea, raccoglie citazioni visionarie, memorie e satire, sfuggendo ai canoni della narrazione romanzesca per meglio inoltrarsi nella complessità del reale. Attraverso il suo alter ego, il vecchio scrittore Kilgore Trout, traccia anche una sorta di elogio della scrittura e della sua funzione fondfamentale: quella di tramandare la memoria del nostro passato "inalterabile e indistruttibile".


Schegge
    -   inizio

All'epoca, Steve, oggi quarantenne sceneggiatore di commedie per il cinema e la TV, era cos' strepitosamente a terra che mi sentii costretto a rileggere ciò che lo aveva ridotto in quello stato. Addio alle armi risultò essere un attacco alle istituzione matrimoniale. lo ero di Hemingway viene ferito in guerra. Lui e la sua infermiera si innamorano. La loro luna di miele si svolge lontano dai campi di battaglia, all'insegna del cibo squisito e dell'ottimo vino, e senza prima essere sposati. lei rimane incinta, provando, ove ce ne fosse bisogno, che lui è proprio un maschio.
Lei e il bambino muoiono, e così lui non deve trovarsi un impiego regolare e una casa, e fare un'assicurazione sulla vita e tutte quelle stronzate, e gli restano un sacco di splendidi ricordi.

Dissi a Steve: "Le lacrinme che Hemingway ti ha fatto desiderare di piangere sono lacrime di sollievo! All'inizio sembrava che il tizio avrebbe finito per sposarsi e sistemarsi. E invece no. Uau! Che culo!"

...nella terza edizione dell'Oxford Dictionary Of Quotations, al poeta inglese samuel Taylor Coleridge (1772-1834) viene attribuita la frase: "Quella momentanea, volontaria sospensione dell'incredulità che costituisce la fede poetica." tale spontanea accettazione di fesserie è essenziale al godimento delle poesie, dei romanzi e dei racconti, e anche ai testi teatrali. tuttavia alcune asserzioni d'autore sono troppo assurde per essere credute.

Chi, per esempio, potrebbe credere a Kilgore trout quando, ne I miei dieci anni da pilota automatico, scrive:"Nel sistema solare c'è un pianeta i cui abitanti sono talmente scemi da nona ccorgersi, per un milione di anni, dell'altra metà del pianeta. se ne sono accorti solamente cinquecento anni fa! E dire che si danno reciprocamente dell'Homo sapiens!
"Scemi? 'Scemi' è troppo onore. Quelli che abitavano in una delle metà erano talmente cretini che non avevano neppure un alfabeto. E non avevano neppure inventato la ruota!"
Dacci un taglio, Mr. Trout.

In Frankestein, o il moderno Promoteo il mostro diventa cattivo perchè scopre quanto sia umiliante essere vivo ma così brutto e "impopolare". fa fuori Frankestein, il quale - ripeto - è lo scienziato e non il mostro. E lasciate che mi affretti a precisare che il mio fratello maggiore Bernie non è mai stato uno scienziato tipo Frankestein, non ha mai lavorato - e mai lo avebbe fatto - a ordigni distruttivi di alcun genere. Non è mai stato neppure una pandora, liberando nuovi veleni o nuove malattie o roba simile.
Secondo la mitologia greca, Pandora era la prima donna. Era stata fatta dagli dei furibondi con Promoteo per aver ricavato dal fungo l'uomo e poi aver rubato loro il fuoco. Fare la donna era la loro vendetta
. Diedero a Pandorauna scatola. Promoteo la Implorò di non aprirla. Ella la apri. Ne sortirono tutti i mali di cui la carne dell'uomo è preda.
L'ultima cosa che sortì dalla scatola era la
speranza. Volò via.
Questa storia non l'ho inventata io. Ne Kilgore Trout.
L'hanno inventata gli antichi greci.
Comunque sia, il punto che mi interessa è questo: il mostro di Frankestein era infelice e distruttivo, laddove le persone che Trout andò a spronare intorno all'accademia - benchè la maggior parte di esse non avrebbe vinto un concorso di bellezza - erano allegre e altruiste.. ..

Metto a frutto l'attesa. Apprendo di capi odiosi e lavori che non farò mai, e di part del mondo che non vedrò mai, e di malattie che spero di non avere mai, e di diverse razze di cani, e via di seguito. Come vengo a conoscenza di tutte queste cose? Grazie al computer? No, grazie alla perduta arte della conversazione.
Finalmente la mia busta viene pesata e bollata dall'unica donna in tutto il mondo capace di rendermi sinceramente felice. Con lei non dovrei fingere.
Torno a casa. Me la sono proprio spassata. State a sentire: siamo sulla terra per cazzeggiare. Non credete a quelli che vi dicono che non è così!