LAVORO ed OPPORTUNITA' (se sei in sintonia con quanto esposto contattaci, abbiamo la proposta lavorativa per TE !!)

Domenico De Masi (Sociologo - Università "La Sapienza" di Roma) :

Sono convinto che l'azienda tradizionale sia finita. Una struttura nata per operai analfabeti, emigrati negli Stati Uniti alla fine dell'Ottocento, non può reggere ancora a lungo con dipendenti alfabetizzati, colti che hanno opportunità di viaggiare, che si muovono, che hanno un'autonomia, che non sono più disposti a tollerare la disciplina propria della grandi imprese. Credo che imprese come le grandi case automobilistiche abbiano fatto il loro tempo. Il fatto stesso che siano costrette a ricorrere alle rottamazioni per sopravvivere, mostra che qualcosa non va.

L'umanità ha attraversato tre grandi fasi produttive. La prima, durata molte migliaia di anni, centrata sull'agricoltura e cioè sulla produzione di beni agricoli, in cui il potere era in mano ai proprietari terrieri. Poi alla fine del Settecento e nell'Ottocento, si è sviluppato un nuovo modo di produrre, molto più dinamico, molto più fecondo: il modo di produzione industriale, centrato soprattutto sulle fabbriche e sulla produzione dei beni materiali (frigoriferi, automobili, e via di seguito). La società industriale non ha fatto a meno dei prodotti agricoli, ma degli agricoltori, sostituendoli con concimi chimici, trattori automatici ed altre protesi meccaniche. Ora è in corso una terza fase, quella della società post-industriale, basata soprattutto sulla produzione in grandi serie di servizi, di informazioni, di estetica, di valori, di tutti quei beni impalpabili che consentono la diffusione del benessere.

E come la società industriale non ha rinunciato ai prodotti dell'agricoltura ma agli agricoltori, così la società postindustriale non rinuncia ai beni industriali, ma agli operai e poi , via via, agli impiegati, sostituiti con i computer, con il Terzo Mondo e con un'organizzazione più flessibile. Diventa sempre più inutile muoversi tutte le mattine per andare da casa all'ufficio, per fare cose ripetitive.....Altra caratteristica è che il lavoro postindustriale, essendo intellettuale e non materiale, creativo e non esecutivo, si basa soprattutto sulla motivazione, mentre quello industriale era basato sul controllo.

 

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