Otranto 2001

C'era una volta...un gagliardo gruppo di giovani che partivano per Otranto. Treno delle ore 21,viaggio in cuccetta (perché altrimenti 12 ore di tragitto non passano più!);a parte qualche incontro con strani compagni di cuccetta, tutto fila liscio e il mattino seguente ci svegliamo dall'altra parte dell'Italia. Quando raggiungiamo il nostro alloggio (un unico stanzone con tanto di soffitti affrescati) non facciamo a tempo a depositare i bagagli che scoppia un temporale...in Puglia...cominciamo bene!Invece mezz'ora dopo è già tornato a brillare il consueto sole cocente, e noi ci fiondiamo in spiaggia per il primo bagno,il primo di una lunga serie. Dopo una giornata piuttosto intensa (non avete idea della fatica fatta per ripulire lo stanzone da cima a fondo!) alla sera ci riuniamo tutti in giardino sotto le stelle per pregare insieme, semplicemente,con l'aiuto della chitarra: sarà il paesaggio, la compagnia o altro... chissà cosa rende questa piccola preghiera così emozionante? Tra tutti si crea fin da subito un'atmosfera estremamente amichevole,per cui in ogni cosa ci si viene incontro volentieri:ad esempio ci sono solo 6 materassi per 15 persone? E noi fondiamo il club "amici del materasso", in modo che grazie a una rotazione giornaliera di quei materassi non debbano dormire in terra sempre gli stessi poveracci! Insomma, fra scherzi di ogni tipo, risate,innumerevoli canzoni più o meno stonate,ma anche visite ai centri di accoglienza per immigrati e tante chiacchierate impegnative (come dimenticare il mitico "momento del gradino" fra mezzanotte e le 2 di mattina?) trascorrono diversi giorni, cosicché una sera dico al don: -Però, mi sembra che questa vacanza stia procedendo alla grande!- -Cosa?- -Dicevo che questa vacanza...- -Cosa?- -Ok, questa esperienza comune che ci permette di imparare qualcosa che ci servirà per sempre e di arricchirci come persone...- -Ah, così va bene!-.
Quella sera scherzavo; adesso posso confermare che aveva ragione lui.

Nicoletta