ARBOREA

Dopo quattro anni di San Paolo, chiesi di cambiare: non andavo troppo d’accordo con il Direttore-Parroco,o lui,forse, non gradiva la mia presenza

Il Superiore mi volevano mandare a Sassari, poi, all’ultimo momento cambiò  idea e mi mandò ad Arborea.

TRE ANNI AD ARBOREA

Qui continuai  a fare quello che ritenevo sapessi fare abbastanza bene : l’Estate ragazzi, ma soprattutto volli tentare  di  organizzare l’ACR.  

I più grandicelli dell'ACR formarono  il complessino musicale che, anche se non assomigliava neppure lontanamente al gruppo di San Paolo,avevano  una gran voglia di imparare.Gabriele Uras  al basso,Simone Manca alla batteria,Alessandro,detto sugo per il colore dei suoi capelli,alla chitarra e Gemiliano,l'unico che conosceva già qualche nota,alla tastiera.La cosa più bella di Arborea erano le voci : Roberta,Silvia,le gemelle Manca,Alessia e anche tanti maschietti che cantavano molto volentieri.

E’ stato un  periodo musicale molto  fecondo perché,oltre a inventare motivi per l’estate e per l’ACR, li inventavo anche per rallegrare la Comunità nei giorni di compleanno dei confratelli.

Per ogni estate ragazzi c’era un canto nuovo, senza  trascurare per questo quelli inventati a San Paolo.  Il tema del primo anno fu  INDIOS E DESPERADOS.

Il secondo anno il tema era PINOCCHIO, mi mancò però la voglia di comporre o  se vogliamo l’ispirazione musicale per cui cambiali le parole a canzoni già cononosciute.

Il terzo anno non ricordo che cosa ho combinato

L’ultimo canto composto ad Arborea fu il canto del cigno, un canto di saluto a tutti i ragazzi dell’estate di quell'anno. I ragazzi cantavano volentieri anche VERDE MARE D’ARBOREA, che poi utilizzai,a Nuoro, per fare un nuovo canto dell’ ACR.

Ma come dicevo, mi piaceva rallegrare i confratelli nel giorno del loro compleanno per don Paolo Fadda,Feci uno strambotto in Re Maggiore,con cui scherzavo un po' sulla sua grande spirito religioso

Anche il simpatico don Pompeo accettò che scherzassi  su di lui,e inventai  la ballata di don Pompeo, Per Ugo Morfino, il papà di Mauro,cambiai ancora le parole di Carisolo,il primo canto che avevo composto con il mio amico Pierangelo Negri e cantai  "Missionario senza età".

 Con don Ortu, che era l’economo della nostra comunità,ho calcato un po' la mano (Io non ho mai avuto buone relazioni con gli Economi)e in pratica gli ho detto che anche Dio faceva la volontà degli Economi!

Per don Fausto,che era un po' il taumaturgo della Comunità (venivano da tutte le parti per essere disinfestati dal maligno)composi una piccola canzone e lui si divertì molto,perchè,proprio perchè era mezzo santo, sapeva anche accettare gli scherzi:

Anche  don Paolo Putzu fu preso di mira dalle mie sciocche rime. Non se la prese neppure lui,perchè,nonostante tutto,era abbastanza intelligente.

Arborea rimarrà sempre nel mio ricordo per le ottime famiglie con cui abbiamo fatto tante gite,per le grandi partite a tattica in pineta,per le recite per  i canti di Natale che andavamo a eseguire nelle case dei malati,vestiti come i  personaggi del presepe,per le preghiere alla Madonna nel mese di maggio,prima di andare a scuola.

Ma soprattutto per l'Estate Ragazzi. Quando si andava al mare,perchè non c'erano soldi,in quindici dentro la ford e in trenta dentro un pullmino Fiat Quando si girava il film "Per un qualche Balena in più" o si affrontavano le enormi onde di Torre dei Corsari.

Ma tutte le cose,belle o brutte che siano,hanno una fine.

Ad Arborea stavo troppo bene,anche se avevo qualche problema con il Parroco,e io volevo andare in un ambiente più difficile.Il superiore, che aveva bisogno di un pazzo per  mandarlo a Nuoro,mi fece subito la proposta che io accettai,senza immaginare neppure lontanamente quello che mi aspettava.