Le grotte

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Una particolare importanza Monte Grifone l’ha per i banchi di ossa fossili che ne costituiscono le falde. Queste sedimentazioni di ossa si ebbero, presumibilmente, con il movimento delle correnti marine nel  Pleistocenico, quando la piana di Palermo era ancora sommersa dall’acqua del mare. I banchi, purtroppo in parte saccheggiati,(cave e sbancamenti), sono noti alla cultura internazionale e da essi proviene il primo nucleo di paleontologia di Palermo. La grotta del M.Grifone è profonda circa 58 metri, si apre a nord a 2 km dalla costa, estendendosi all’interno della roccia per circa 40 m.Vi si trovano strati di detriti di argilla di decalcificazione, di argille fossilifere molto ricche di ossa, di sabbie marine contenenti 44 specie di molluschi. Questi grandi giacimenti di ossa furono descritti nel 1587 dallo storico Falizello: “….in un angolo del monte si vede quella grotta, e quell’antro, dove fu trovato quel gran cadavere di gigante”; nel 1615 scrive il Di Giovanni nel suo” Palermo restaurato”: “….questa per fama si sente essere stata abitazione de’ primi giganti, che in questa nostra piana abitarono; e si conferma per l’altezza di quella, e per aversi ivi; trovato molte sepolture di giganti di 24 palmi circa(6.24 m)….”; ancora il Marchese di Villabianca: “….celebre perché stimata sepoltura di giganti” (fine sec. XVIII). Solo nel 1830 Cuvier e poi Scinà capirono di trovarsi di fronte a ossa di animali estinti da migliaia di anni. Le ossa si trovano in un giacimento di sette metri di spessore per 75 m di larghezza. In seguito si conosceranno i resti di ben 400 esemplari di mammiferi, Cervus Siciliae(cervi), Dama dama (daini), Bos taurus primigenius Bos (bue, toro), Elephas mnaidriensis(elefante), Elephas Falconeri (elefante). Molte ossa, a tonnellate, furono vendute a fabbriche inglesi. Oggi la grotta si trova in pericolo essa stessa. Già degradata, è pressata da una cava da un lato e da una discarica dall’altro.