Le
coste e i mari della Sardegna sono dappertutto bellissimi
ma qui la natura ha voluto aggiungere qualcosa di pił, quasi
a dimostrare la propria forza creativa disegnando e componendo,
in un mare dai colori unici e irripetibili, quinte audaci
e magiche, scogliere granitiche dalle forme insolite e bizzarre
che, anche il visitatore gią esperto, coglie sempre con rinnovata
emozione e coinvolgimento. Il "Parco", come ama chiamarlo
la gente del luogo, si estende per oltre 4400 ettari da Capo
Ceraso, a sud di Olbia, alto sul mare coi suoi graniti tafonati
e la macchia selvaggia, gił gił, dove le linee si fanno pił
dolci e sinuose, fino a Punta l'Isuledda, a sud di San Teodoro.
E tra questi punti estremi, in un succedersi continuo di paesaggi
e di panorami mozzafiato si snoda tutto un corollario di piccole
spiagge, di cale solitarie e ospitali, di audaci promontori.
Segue quindi la grande splendida spiaggia lunata di La Cinta
di San Teodoro, con la sua sabbia bianchissima,il lungo cordone
dunale e, alle spalle, le acque pigre e sonnolente del grande
stagno, il pił vasto dei numerosi bacini retrodunali che orlano
le spiagge del parco. Oltre Tavolara le altre isole che compongono
il Parco Marino sono Molara, Proratora, l'isola Ruja e, pił
lontano, Molarotto.
Il Parco è stato istituito con Decreto del Ministero
Dell'Ambiente del 22/09/1997, ed è stato suddiviso
in tre zone con limitazioni diverse per la navigazione e la
pesca.
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