A Michele Toscano - 02 maggio 2003

Questo è stato un triste giorno per la Saturnia Acicastello, il giorno in cui è venuto a mancare uno dei figli più cari della nostra Associazione; un Personaggio, un Atleta, un Amico che tanto aveva contribuito affinchè la Saturnia e il nome di Acicastello assumessero un posto di rilievo nel panorama pallavolistico nazionale.

 Non voglio parlare di Michele personaggio politico, troppo poco è durato il suo impegno quale sindaco della comunità castellese, anche se sono profondamente convinto che anche in questo frangente avrebbe utilizzato la sua innata dote agonistica, la sua generosità, la sua bontà, la sua onestà, la sua allegria, la sua intelligenza per il raggiungimento di quegli obiettivi che via via si fosse proposto.

Appena qualche settimana addietro ci eravamo incontrati nella palestra della "G. Verga", veniva da una riunione nella scuola ed io stavo conducendo un allenamento delle ragazzine e dopo il solito caloroso abbraccio mi aveva detto:

Michele: "Ciù" (così mi chiamava sempre), come sta andando la NOSTRA Saturnia?

Io: "Cichèle" (così lo chiamavo sempre), dopo alcuni anni in cui erano stati commessi alcuni errori di programmazione, finalmente sto riuscendo a ricreare quell'ambiente in cui l'Amicizia è al di sopra di qualsiasi altro risultato, quell'Amicizia che anche dopo tanti anni unisce noi della vecchia guardia; la promozione in serie C che potrebbe arrivare è nulla al confronto della gioia che provo nel rivedere nelle nostre squadre quei principi di vita che ci avevano accompagnato durante la nostra giovinezza.

Michele: Tieni duro, condivido pienamente quello che stai facendo, vigilerò anch'io affinchè la NOSTRA Saturnia sia come sempre una palestra di vita nella quale possa sbocciare in modo naturale quell'amichevole abbraccio che ha sempre condotto i nostri passi, che ci ha fatto crescere nella consapevolezza di doverci sempre confrontare con gli altri, ai quali dobbiamo sempre metterci al servizio per continuare a difendere quei valori intrinsechi dello sport che sono poi anche quelli della vita.

Io: Identicità di vedute, vuol dire che l'ambiente in cui siamo cresciuti, che soprattutto Enrico e Tonio (Enrico Blanco e Antonio Maugeri) allora hanno voluto si è dimostrato talmente positivo che, anche dopo 20 anni, ci ritroviamo con la stessa voglia di essere uniti e di dare ai ragazzi la voglia di aiutarsi l'un l'altro, l'Amicizia, il Rispetto e l'Onestà, affinchè questa che è stata la nostra molla vincente continui ad esserlo per loro, soprattutto oggi che spesso si vive in un colpevole egocentrismo. Non è vero che oggi i ragazzi sono diversi da noi, anche loro hanno molta voglia di vivere assieme le loro esperienze di giovani e noi dobbiamo aiutarli come ci fu chi aiutò noi.

Michele: So che hai avuto problemi con la palestra (da due anni in ristrutturazione), che non sapevi dove fare allenare le NOSTRE squadre, che, pur sapendo le tue difficoltà, una palestra del nostro Comune è stata data per alcuni anni in utilizzo ad una squadra estranea; stai tranquillo perchè, così come sempre ci è stato di aiuto l'amico Preside Castro, io con gli amici Antonio (assessore Maugeri) e Giuseppe (assessore Costantino) vigileremo affinchè la NOSTRA Saturnia non abbia più a patire di queste ingiustizie.

E continuammo, ricordando le nostre trasferte sulla "ciopperina" (la mia vecchia A112) dietro alla Renault di Enrico (Blanco), gli amici di tante "battaglie" sui campi di pallavolo di mezza Italia; il compianto Scavuzzo (l'allenatore che ci ha cresciuti), "sciacallo" (Seminara), Tony (Grancagnolo), Gaetano (Sirna), "muca muca" (Anello), Pippo (Costantino, oggi assessore), "traiettoria" (Cosimo Trovato), "verdello" (Scandura), "Geppetto" (Di Grazia), "alivo" (Bonaccorso) e tanti altri, le goliardie negli alberghi e i pranzi "luculliani" (durante le trasferte) a base di panini imbottiti; le corse sulle strade per arrivare in tempo per la partita quando, dovendo ulteriormente risparmiare (se ciò era possibile), partivamo in treno e questi arrivava regolarmente in ritardo.

Il "Cab Web"  e il "Barbarella", club che insieme a tanti amici eravamo riusciti a mettere su a costo di tanti sacrifici, dedicando le nostre ore libere e i nostri risparmi per avere un punto di riferimento dove incontrarci, frequentarci, discutere dei nostri problemi, cercare di risolverli assieme e perchè no, anche per divertirci come possono e devono divertirsi tutti i giovani, e anche lì si era cementata sempre più la nostra amicizia, a tal punto da non avere più segreti tra noi; e fra questi, l'infatuazione nei confronti di Silvia, che io allenavo a pallavolo, per la quale ebbi a dirgli che era (e rimane) una ragazza stupenda, dall'intelligenza non comune, piena di gioia di vivere; e l'infatuazione divenne grande, autentico amore con il naturale sbocco del matrimonio; io nel frattempo mi ero innamorato di sua cugina Pina, che sposai e che ancora oggi amo come allora, quasi a sancire un legame che oltre che d'amicizia era diventato anche di parentela.

Le tante gite con gli amici comuni e il viaggio in Inghilterra, insomma un continuo intrecciarsi delle nostre vite.

Posso affermarlo ed urlarlo, Michele era un Castellese DOC, che amava tantissimo il suo paese e la sua elezione a Sindaco era stato il naturale sbocco di chi è predestinato a ricoprire delle cariche importanti in qualsiasi ambito e, sono altrettanto convinto che non si sarebbe risparmiato per il bene della comunità; bene che già spargeva a pieni mani con la sua missione di medico, esercitando con professionalità, abnegazione, coraggio e bontà.

Per tre giorni sono rimasto impietrito, quasi svuotato, convinto di essere stato scippato di una parte di me stesso, lacerandomi con la violenza del modo; ma adesso, serenamente, sento che quella parte dentro di me continuerà a vivere così come in tutti i nostri comuni amici, quella parte che è riuscita a farmi scrivere senza versare ulteriori lacrime, quella parte che adesso si trova vicino a Dio e che continuerà a vegliare affinchè noi si possa vivere nella medesima cristianità.

Io e la tua "Saturnia Acicastello" ti salutiamo e ti abbracciamo Michele e il nostro abbraccio va anche alla dolce Silvia, al piccolo Luigi ed ai tuoi familiari, così come alle altre vittime  ed ai loro familiari.

 rimarrai per sempre nei nostri cuori

                                                                                Orazio Spoto (Chopper)