NURAGHE MESU 'E RIOS

la cella

La cella del nuraghe Mesu ‘e Rios è ellittica, con assi che misurano m. 3,20 e m. 3,50. L’altezza interna è di circa 3 metri, ma si deve tener conto di un ripieno di macerie di oltre un metro.

Non sono presenti nicchie nelle pareti, ma a sinistra dell’ingresso si apre un corridoio che porta alla scala e al un altro piccolo ambiente. I muri, per il tratto rimanente, non sono aggettanti; anzi, presentano una certa pendenza verso l’esterno. Questo particolare, unito al fatto che durante saggi di scavo sono state rinvenute tracce di travi carbonizzate e ceramiche puniche, ha indotto gli studiosi a credere che il nuraghe non fosse coperto con la solita falsa cupola ma con altri sistemi, non escluso quello di un tavolato ligneo. Si è supposto anche che il tavolato potesse dividere la cella in due piani, mentre la copertura sarebbe stata in lastroni di pietra, a piattabanda, come l’andito.

Quel che è certo è che il nuraghe ha subito nel tempo varie vicissitudini ed ha ospitato genti diverse: questo suggerisce che in successive epoche ci sia stato un restauro o il rifacimento di alcune parti della costruzione con tecniche differenti dall’originaria.

Le dimensioni ridotte della cella, che non supera i dieci metri quadrati, portano a pensare che il nuraghe non fungesse da abitazione, ma piuttosto da posto di guardia fortificato.