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E'
evidente la differenza della lolla del bracciante
agricolo con quella del grande proprietario, in cui
si notava la ricercatezza della struttura
architettonica, generalmente ad archi, e la
raffinata fattura degli oggetti (su stregu e fenu)
ivi esposti, nonché l'ostentazione di mobili,
ninnoli ed altro che abbellivano il tutto. |
Nella
lolla del bracciante su stregu 'e fenu non viene
ostentato per abbellire, ma usato quotidianamente
per le necessità cui esso è destinato; non sono di
fattura raffinata, né ornati di disegni colorati,
ma costruiti con materiale comune e visibilmente
logorati dall'uso. Ci pare quasi una sorta di
spirito di emulazione nel bracciante, l'aver
realizzato, nella modestia della sua abitazione, un
locale ad immagine della agiatezza del padrone,
forse a significare l'interiore aspirazione agli
stessi diritti alla proprietà, realizzati questi
unicamente attraverso tale piccola imitazione
domestica.
La
cucina della casa rurale del bracciante, si può
considerare il "perno" su cui ruota quasi
tutta la attività familiare. In essa infatti si
vede riunito tutto il nucleo domestico, sia all'ora
del pasto principale (sa cena) sia nei momenti di
riposo attorno al focolare.
Le
componenti essenziali della cucina di questo tipo di
case erano i fornelli (is forreddus), costruiti in
pietra o mattoni crudi, la giara (su dsiru) per
l'acqua potabile in mancanza di questa,alcune
brocche (marigas) un pensile a ripiani in legno
grezza (su parastagiu) per riporvi piatti e posate
in prossimità di questo alcuni assi di legno (restigliera)
uniti fra loro in senso orizzontale, servivano per
appendervi le pentole, tegami ed altri utensili da
cucina metallici (ferrosmalto - alluminio) . In
alcune cucine erano presenti anche alcuni pentoloni
di rame adibiti a vari usi come bollire la
biancheria per disinfestazione o per tintura o per
qualche uso di cucina (simbua fritta). A tale
riguardo si evidenzia che le pentole e i tegami per
uso comune erano di terra cotta e le altre in
metallo già citate erano poco usate in quanto
ritenute di un certo pregio (generalmente venivano
portate in dote dalla donna).
[da:
"edilizia e manifattura domestica in
Trexenta" (1900-1960) M.Melis]
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