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PERSONAGGI
Giuseppe A. Lonis
Gen. Carlo Sanna
Cav. Giuseppe Atzeni
Massimo Coraddu
Susanna Loi Zedda

<<Questa mattina sono stati gli uccellini che cinguettavano allegri fuori dalla mia finestra a svegliarmi. Pochi, timidi raggi di sole filtravano dagli avvolgibili abbassati, facendomi capire che anche oggi sarebbe stata una bella giornata. Quasi un assaggio di primavera. Manca ormai poco alla grande festa della natura che si risveglia e i campi lavorati, che dopo averci dato tutto il calore della terra nelle sue varie sfumature, ora hanno lasciato spazio al verde del grano. 

Tra non molto tutto si riempirà di fiori colorati e di profumi inebrianti. Già qualche mandorlo si è ammantato di fiori bianchissimi, ma poi toccherà ai peschi e ai ciliegi, alle margheritine, ai papaveri e alle rose. Il giallo della colza si accenderà tra i campi coltivati a frumento, erba medica o barbabietola. Anche quest'anno non potremo resistere al fascino delle solite passeggiate in bicicletta  lungo le miriadi stradine sterrate delle nostre campagne, che poi diventeranno biondissime, quasi si sentirà l'odore del pane da quanto grano vedremo intorno a noi. E mentre qualche gregge pascolerà stancamente lungo la via noi andremo là dove, tra il profumo degli eucaliptus, vedremo un'arancia rossissima spegnersi all'orizzonte, distendendo le ombre e placando gli animi.

Ormai sarà estate e in paese ci saranno i preparativi "pò sa festa manna", S. Antioco e S. Mariedda, 6 bellissimi giorni di festa con attrazioni e spettacoli all'insegna della fede e della tradizione. La nostra Chiesa settecentesca, costruita con le offerte dei parrocchiani, che raccoglie opere di immenso valore, prima fra tutte il crocifisso ligneo del nostro concittadino Giuseppe Lonis, sarà il punto d'arrivo di una suggestiva processione che accompagnerà S. Antioco per le vie del paese, scortato da centinaia di persone  che in questo modo onoreranno il santo martire. Poi  verrà il giorno di S. Mariedda, così chiamata da noi senorbiesi in tono affettuoso perché, la chiesa a lei dedicata, dall'alto del suo colle, guarda e vigila sul nostro paese. E'  facile ritrovarsi stupiti ad ammirare la sua splendida forma, il campanile a vela ormai consumato dal vento, e poi pensare a quanti cambiamenti succedutisi in 6 secoli ha assistito da lassù.  

Poi tornerà l'autunno, tutto assumerà una tonalità ramata. Sarà tempo di vendemmia, tantissime persone saranno impegnate nella raccolta dell'uva e al tramonto tanti trattori torneranno in paese trascinando carrelli colmi e grondanti. In quei giorno non sarà difficile, passando per le vie del paese, restare rapiti dall'odore dolce del mosto in fermentazione che poi diventerà vino. Bevanda, per la quale il nostro paese è divenuto famoso grazie alla locale cantina  sociale, che ha ricevuto svariati premi  per la sua produzione. Quello stesso vino andrà a bagnare i pasti dei senorbiesi e non. Verrà servito nei numerosi ristoranti che operano qui, conosciuti e apprezzati in provincia e oltre.

Inizierà a far freddo. Verrà il giorno di S. Lucia. La gente si recherà a piedi, in pellegrinaggio, alla chiesetta campestre a lei dedicata e situata vicino ad Arixi. Un tempo si diceva che l'odore dei porchetti arrosto arrivasse fino a Senorbì talmente erano tanti. In realtà oggi è difficile che ciò accada ma intorno alla chiesetta tante persone si affannano a cucinare porchetti, pesci, "cordas" e le bancarelle allestite vendono ogni ben di Dio. Con il clima invernale Senorbì assumerà un'area tranquilla e distesa, uscendo si sentirà l'odore dei cammini accesi e il silenzio regnerà per le strade e le piazze.>>

 

 

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