|
|
|
|
|
La
chiesa di Santa Mariedda,oggi isolata sopra
l'omonimo colle,risale al XIV secolo. Con il tempo
è stata ampliata verso nord e oggi la parte
frontale ingloba anche la facciata romanica. Sopra
il portale lunettato si innalza il grande campanile
a vela, con una grande luce centrale e
incorniciato da archetti a sesto acuto.Questa in
principio era dedicata a San Nicola, patrono degli
abitanti di Segolaj, di cui la chiesetta costituiva
la parrocchia. Nelle vicinanze era situata invece
un'altra chiesetta, dedicata a Santa Maria della
Neve, di cui oggi si è persa ogni traccia.
|
|
|
Il
villaggio di Segolay vide la sua fine con la peste
del 1681, quando i pochi abitanti superstiti
abbandonarono le loro povere case per trasferirsi a
Senorbì. Il materiale delle case di Segolay venne
con il tempo sottratto per essere utilizzato nella
costruzione di altre case a Senorbì. La chiesetta
però rimase integra e lì s'iniziò a festeggiare
Santa Maria della Neve; poi con il tempo, prese il
nome di Santa Mariedda insieme al suo colle.Fu
grazie a questa chiesa che, nel 1910, si riuscì ad
arginare una grande epidemia di colera, visto che
venne requisita dal sindaco che, in accordo con il
parroco, ne fece un luogo d'isolamento per i malati.
Ogni estate la chiesetta è meta di una suggestiva
processione che si svolge al tramonto e snodandosi
per le vie del paese, si conclude per le stradine
che risalgono il colle. Il 5 agosto i senorbiesi
onorano la Santa con una messa solenne e una
giornata di festeggiamenti. |
|
|
|
|
|
|
|
|