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Numerose e ancora ben conservate sono le case rurali risalenti all'ottocento, strutturate e organizzate sempre secondo le forme architettoniche tipiche delle case trexentesi.

<<....l'entrata era un arco, il portone di legno massiccio, antico e sempre aperto. Da li iniziava e tuttora inizia il cortile che si estende in leggera salita. In fondo,nel punto più alto, è posta la casa. Il selciato è consumato dal passaggio dei carri.Poi le vecchie stalle dove un tempo stavano i cavalli e i buoi, il magazzino dove si conservavano gli strumenti da lavoro,un'altro dove si macinava il grano, la cantina dove era conservato il vino, quest'ultimo era sempre motivo di interesse per noi bambini.Tutto ciò faceva da contorno a quell'enorme cortile. Sulla destra stava un pergolato, da cui si ricavava un po' d'ombra, sotto, il pozzo oggetto per noi di terrore e curiosità al contempo per vecchie leggende raccontateci. La casa invece era strutturata così come si usava fino a 50 anni fa: "sa lolla" con i mobili belli, dove si accoglievano gli ospiti, la cucina, "s'apposentu" (la camera da letto), la camera della scala.....Poi il piano superiore, con il tipico pavimento in legno, li c'erano due camere enormi....e a fianco alla scala "su stabi" utilizzato per conservare il grano. Poi quel cortile nascosto dietro la casa, quello lo ricordo bene perché era oggetto di continue perlustrazioni.... Non c'era nessuna porta attraverso la quale si potesse accedere, ma solo una piccola finestra. Proprio quell'isolamento, per noi difficile da comprendere e da accettare era motivo di grande curiosità. Capire, valutare la ragione per il quale quel piccolo pezzo di terra circondato dalla casa di nonna e da altre, era trascurato da tutto e da tutti. Il perchè di quell'erba sempre alta e fresca d'inverno e gialla e secca d'estate........>>

 

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