Il
caminetto (sa dsiminera) era comunemente ricavato in
un angolo della cucina e poteva essere di varia
ampiezza e profondità. Il materiale di composizione
della sua cappa era costituito, per lo più, da
canne a incannucciata rivestite all'esterno e
all'interno da uno strato di argilla. In
considerazione del fatto che era destinato ad uso
prettamente funzionale per la famiglia, era privo di
abbellimenti e di opere murarie che non fossero di
una evidente utilità. oltre che la funzione di
riscaldare gli ambienti e di cucinare, il camino
assumeva il ruolo di salotto di famiglia poiché
attorno ad esso, oltre che discutere i problemi
della vita quotidiana, si intrattenevano anche gli
ospiti più intimi e si discutevano gli affari più
importanti.
Gli
accessori del focolare, per lo più, erano i
treppiedi di varie dimensioni: (trebinis e
trebineddus), i primi usati per sorreggere pentole e
pentoloni, gli altri per pentolini ma specialmente
per abbrustolire il pane (pani arridau), le mollette
(is pizziris) il soffietto (su suadori), le
graticole (is cadrigas) e gli spiedi (skidonis).
[da:
"edilizia e manifattura domestica in
Trexenta" (1900-1960) M.Melis]
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